“Nessuna sfida a Tajani”, va ripetendo Roberto Occhiuto. “E non sarà una nuova corrente. Quelle le organizzano i deputati, non io ed è difficile che possa farlo il presidente della Calabria, che non è nemmeno in Parlamento”, dice Andrea Ruggieri – promotore di “In libertà. Pensieri liberali per l’Italia” , l’evento in programma domani a Roma (ma si prepara già il bis a febbraio a Milano). E però, al netto di smentite e chiarimenti, in Forza Italia, dalle parti di Antonio Tajani, si registra già da un po’ un certo fermento, sin da quanto l’iniziativa a Palazzo Grazioli, la storica dimora romana di Berlusconi, è stata annunciata. Occhiuto del resto è considerato una figura in ascesa in FI, mentre ormai periodicamente, gli ultimi la scorsa settimana, da Milano arrivano messaggi per Antonio Tajani. Da Marina a Pier Silvio Berlusconi: “Grazia Antonio, ma servono anche facce e idee nuove”. Più liberali magari e “In libertà” conta di dare un contributo in questo senso. La presenza del governatore calabrese ha fatto il resto, alimentando ipotesi e retroscena. Ma, spiega al Foglio Andrea Ruggieri: “ La dietrologia non mi appartiene. Se avessi voluto fare qualcosa contro qualcuno l’avrei detto chiaramente, senza problemi. Semplicemente ho deciso di organizzare un convegno su come rendere la politica più liberale . Ringrazio che al governo ci sia Giorgia Meloni, che è molto più liberale di quanto non sia tratteggiata e rappresenta un argine al caos della sinistra, tutta tasse e divieti. Dopodiché credo sia lecito augurarsi che il coefficiente liberale, specialmente del centrodestra, possa assumere un peso maggiore. Converrebbe a tutti, al popolo in primis”. L’ex direttore del Riformista ed ex deputato di FI poi aggiunge: “Mi ha scelto direttamente Berlusconi come deputato e nel 2022 potevo anche candidarmi con altri partiti. Ma ho preferito la stima a una poltrona sicura. Se poi qualcuno in questa iniziativa ci vede operazioni diverse è un problema suo. Rivela una certa debolezza, un po’ puerile e abbastanza indicativa”. Sul palco, tra gli altri, ci saranno l’ad di Ryanair Eddy Wilson, il vice presidente di Uber Tony, l’ad di Tim Pietro Labriola, l’ad di Arsenale Paolo Barletta, la ceo di AB Medica Francesca Cerruti. “Interverranno personalità che si occupano di industria ed economia ad alto livello. Ci sono temi – dice Ruggieri – come l’intelligenza artificiale che segneranno il futuro. Tra dieci anni i flussi turistici li deciderà la tecnologia e noi non ce stiamo occupando. E poi c’è la sicurezza, perché senza non c’è libertà. Oppure l’eutanasia, al di là di come la si pensi è una questione che va affrontata. Non possono occuparsene le regioni”. Tra i relatori anche l’ex parlamentare dem Stefano Esposito e il giornalista Nicola Porro. Oltre, chiaramente a Occhiuto. “Che incarna bene, a mio parere, una visione liberale. Più di tanti altri”. L’appuntamento è alle ore 13, un paio d’ore dopo che la premier avrà parlato alla Camera in vista del Consiglio europeo. “E noi – dice Ruggieri – per senso istituzionale abbiamo spostato l’orario, così da evitare sovrapposizioni”. E chissà, forse anche per permettere ai parlamentari forzisti di partecipare al convegno. E’ attesa infatti la pattuglia critica verso Tajani, quella considerata anche più vicina alle sensibilità di Marina, che va da Giorgio Mulè a Stefania Craxi, fino ad Alessandro Cattaneo e Deborah Bergamini. Ma in Transantlantico c’è chi assicura che i forzisti interessati saranno molti di più. La convinzione è che il partito pesante annunciato da Tajani nei mesi scorsi, i percorsi congressuali nelle regioni, finiranno per chiudere FI anziché rinnovarla. In questo clima continua a tenere banco anche la questione dei capigruppo di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri che secondo i rumors non convincono la famiglia Berlusconi, alla ricerca di volti nuovi. E infatti i giornali parlano da giorni di possibili avvicendamenti. E Tajani? Domani sarà a Milano, per i lavori della Conferenza degli ambasciatori, nella parte dedicata all’export. Raccontano che il leader di FI abbia chiesto ai suoi di esserci, ma è complicato, ci sono le comunicazioni di Meloni. Ieri comunque Tajani è tornato a parlare di Pier Silvio e Marina. “Se scendono in campo, perché no? Con loro ci confrontiamo, ma non ci sono imposizioni. I rapporti sono ottimi”, ha detto intervistato da Fedez a Pulp podcast, ricordando anche il sostegno finanziario di “tantissimi imprenditori”. Io sono il segretario e “non Berlusconi 2”. Non esistono fotocopie del Cav., ha spiegato Tajani. E se i figli del Cav “hanno buoni suggerimenti, li accetto”. Anche se il consiglio si chiama Occhiuto?