AGI - Per i pm, ha somministrato a una paziente un farmaco a base di Fentanyl senza che fosse stato prescritto, causando una crisi respiratoria risultata fatale. Con questa accusa la procura di Ravenna ha chiesto il rinvio a giudizio per una infermiera di 27 anni, chiamata a rispondere di omicidio colposo per la morte di una donna di 90 anni, avvenuta in una clinica privata della città. Il sostituto procuratore Francesco Coco, titolare dell'indagine, contesta alla giovane professionista una condotta definita come una fatale disattenzione : l'anziana è entrata in contatto con un cerotto contenente l'oppioide, cento volte più potente della morfina, dal quale sarebbe scaturita la depressione respiratoria culminata nel decesso . Il giudice per l'udienza preliminare Andrea Galanti ha rinviato la decisione al prossimo mese di aprile. In quella sede dovrà pronunciarsi anche sull'istanza presentata dall'avvocato Carlo Benini, che assiste le figlie della vittima, per la citazione della clinica quale responsabile civile. La difesa dell'infermiera, affidata all'avvocato Marco Capucci, ha invece chiesto la chiamata in causa della compagnia assicurativa. Secondo quanto ricostruito nel capo d'imputazione riportato dalla stampa locale, la 90enne, affetta da diverse patologie pregresse tra cui il morbo di Parkinson, era stata ricoverata nella struttura privata il 3 gennaio 2023 e seguiva una terapia che prevedeva, tra l'altro, l'uso quotidiano di un cerotto transdermico "NeuroPro". Il 5 gennaio, stando all'accusa, l'infermiera le avrebbe applicato un ulteriore cerotto, il Durogesic, contenente Fentanyl, destinato a un'altra paziente già dimessa dalla clinica alcuni giorni prima. Dopo la somministrazione sarebbe insorta rapidamente una grave insufficienza respiratoria . I sanitari del 118, intervenuti per soccorrere l'anziana, avrebbero notato il cerotto non prescritto applicato sul torace e lo avrebbero immediatamente rimosso, ma la donna e' deceduta nella serata, dopo circa nove ore di agonia.