Fatto "gravissimo", Maiolo all'attacco su Garlasco: "Inchiesta strana"

Alberto Stasi è un innocente in carcere? O Andrea Sempio è la vittima di un tentativo in extremis di revisione del processo? Il caso di Garlasco fa discutere a 4 di sera, il programma di Rete 4 condotto martedì 23 dicembre da Roberto Poletti e Francesca Barra. Vanno in onda le immagini dell'intervista di Alessandro Sallusti al nuovo indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi e la giornalista Tiziana Maiolo, ospite del programma, commenta: "Spero che tutti quelli che l'hanno guardata abbiano pensato: e se capitasse a me di svegliarmi un giorno e di essere indagato per omicidio? Oltretutto per omicidio di una persona che conoscevo, della sorella del mio migliore amico?". O di essere in carcere da innocente, viene fatto notare. La giornalista replica: "Vorrei dire una cosa che può sembrare un po' tecnica ma in realtà non lo è, e che è gravissima. Questa inchiesta di Pavia è un'anomalia, un caso unico in tutta la storia processuale italiana perché ha un indagato. Andrea Sempio. che viene indagato in concorso" con Alberto Stasi o con altri. Stasi che "non dimentichiamolo, è un condannato in via definitiva e che ha già tentato due volte la strada della revisione processuale fallendola ed è andato già due volte alla Corte Europea dei diritti dell'uomo fallendo anche quel percorso perché la CEDU ha detto che non ci sono state anomalie procedurali", fa notare Maiolo. Questa anomalia è del tutto inedita, continua, "non è mai successo nella storia dei processi italiani. Questo povero Andrea Sempio si trova in concorso con un condannato che dice di non conoscere". Altra cosa singolare: "Un po' strano perché frequentavano la stessa casa ma non si sono mai conosciuti". L'aggettivo scelto da Maiolo stuzzica la curiosità dei conduttori. "Povero perché ha un'idea chiara sul caso". "Io l'ho seguito dall'inizio questo caso, non voglio dire colpevole uno e colpevole l'altro, ma questa inchiesta è molto strana", replica. Per la giornalista "nei confronti di Andrea Sempio finora non hanno trovato pressoché nulla". Per esempio il Dna sulle unghie non è attribuito con certezza, l'impronta 33 non è databile. "Elementi concreti  per andare a giudizio per ora non ci sono. Dall'altra parte c'è un condannato che continua a dichiararsi innocente e tutta questa indagine sembra avere un timbro, quello dei difensori di Stasi che vogliono tentare un'ennesima richiesta di revisione del processo", conclude Maiolo.