Una lingua per le immagini e uno spazio morale (anche contro le guerre), così Max Richter ha riportato la musica colta dentro la vita di tutti i giorni

Nel panorama contemporaneo, dove le definizioni artistiche sembrano evaporare come nebbia al sole, Max Richter continua a rappresentare un’incursione lucida nel territorio della musica colta. Anglo-tedesco, classe 1966, formatosi tra Edimburgo, Londra, Firenze e soprattutto nella scuola di Luciano Berio, Richter non è soltanto un compositore: è un costruttore di ponti. Ponti tra tradizione e […] L'articolo Una lingua per le immagini e uno spazio morale (anche contro le guerre), così Max Richter ha riportato la musica colta dentro la vita di tutti i giorni proviene da Il Fatto Quotidiano .