Viva il Tempo tra inchieste vecchie e nuove, ma le solite Procure...

Viva Il Tempo. Un pizzico di orgoglio questa testata può decisamente consentirselo dopo la notizia-bomba dell'arresto del signor Hannoun. Trovate nell'edizione di oggi una piccola selezione delle copertine che il nostro giornale ha dedicato al caso: merito di tutte le colleghe e i colleghi, una per tutti Giulia Sorrentino, di Tommaso Cerno che ha diretto il quotidiano fino a novembre, e di tutti noi che stiamo - se possibile - arricchendo e irrobustendo l'inchiesta. Naturalmente le garanzie costituzionali devono valere anche per i peggiori, incluso Hannoun e i suoi amici. Noi non saremo mai giustizialisti nemmeno verso chi ci fa politicamente orrore. Ma auspichiamo che sempre di più - soggetti del genere siano impacchettati ed espulsi dall'Italia. Alla larga. Non solo. Oggi, con Francesca Musacchio, parte uno sviluppo della nostra indagine che in realtà è un rilancio elevato a potenza, perché si va all'attacco della testa del serpente, e cioè il regime iraniano, che da anni alimenta e foraggia la piovra terroristica in Medio Oriente e in giro per il mondo. Il Tempo inizia a svelare la rete di Teheran in Italia, le sue complicità e ramificazioni. Sarà una cosa enorme, vedrete: roba da far letteralmente “tremar le vene e i polsi”. Da ultimo, due annotazioni. La prima riguarda il gran silenzio dei signori della sinistra, con rare quanto meritorie eccezioni. Muti per mesi quando Il Tempo chiedeva conto di una certa - diciamo - guardia abbassata di certe frange progressiste verso gli estremisti; e muti (o peggio ambigui) anche ieri. Che imbarazzo. La seconda chiosa riguarda il comunicato dei magistrati che ieri, oltre a dar conto dell'ottima inchiesta, hanno tracimato aggiungendo giudizi politici del tutto inappropriati e discutibili su Israele e Palestina. Peccato che quelle opinioni competano ai cittadini e alle forze politiche, non alle toghe e ai loro atti giudiziari. Glielo ricordiamo, con rispetto ma con fermezza, da qui.