Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è partito dall'aeroporto Ben Gurion alla volta della Florida, dove incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo riporta il sito del quotidiano 'Times of Israel' spiegando che i colloqui dovrebbero concentrarsi sul futuro della Striscia di Gaza e sulle continue minacce da parte di Hezbollah e dell'Iran. Con una mossa insolita, viene aggiunto, Netanyahu non ha portato con sé giornalisti sul volo e non ha rilasciato la consueta dichiarazione prima della partenza. L'incontro di Netanyahu con Trump, il quinto da quando il tycoon è tornato in carica a gennaio per il suo secondo mandato, è previsto lunedì alle 15:30 ora locale nella tenuta di Mar-a-Lago del presidente americano. Il viaggio di Netanyahu dovrebbe durare fino a giovedì. Prima del vertice con Trump, Netanyahu incontrerà il segretario di Stato americano Marco Rubio. La visita di Netanyahu, scrive ancora il 'Times of Israel', arriva in un momento in cui gli Stati Uniti vogliono portare avanti la seconda fase del cessate il fuoco a Gaza, che dovrebbe vedere l'istituzione di un governo tecnocratico palestinese per la Striscia, supervisionato da un Consiglio di pace guidato da Trump, nonché il dispiegamento di una forza internazionale di stabilizzazione con il graduale ritiro dell'IDF dalla Striscia. Israele e Hamas non hanno ancora firmato formalmente la seconda fase dell'accordo, con entrambe le parti che accusano l'altra di violare i termini della prima fase: Hamas deve ancora restituire il corpo di un ostaggio, mentre Israele ha rifiutato di aprire il valico di Rafah in entrambe le direzioni, accettando solo di consentire il movimento fuori dalla Striscia. I colloqui dovrebbero concentrarsi anche sull'Iran, con Israele che sembra essere sempre più preoccupato dal fatto che la Repubblica Islamica stia ricostruendo e persino espandendo la propria produzione di missili balistici sulla scia della guerra di 12 giorni combattuta tra i due paesi nel mese di giugno, e su Hezbollah, dato che Israele minaccia di riprendere la guerra interrotta dal cessate il fuoco del novembre 2024 se il governo libanese non rispetterà la scadenza imposta dagli Stati Uniti per il disarmo del gruppo terroristico entro Capodanno.