Manovra, Meloni: "Seria e responsabile, mantenuti gli impegni". La replica di Schlein: "Promesse tradite, vi batteremo"

Una esulta via social subito dopo l'ok definitivo, l'altra attacca in Aula dando appuntamento alle prossime elezioni. Il via libera finale alla legge di bilancio da 22 miliardi di euro fornisce l'assist per l'ennesimo duello, rigorosamente a distanza, tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La presidente del Consiglio sottolinea che quella approvata dal Parlamento è una manovra "seria e responsabile, costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità". "Abbiamo lavorato per rendere strutturali misure già avviate e per rafforzare quelle che incidono realmente sulla vita quotidiana degli italiani, mantenendo fede agli impegni assunti", rimarca aggiungendo che si tratta di "un altro passo avanti per dare certezze alla Nazione e continuare a costruire un'Italia più solida, competitiva e capace di guardare al futuro con fiducia". Per l'inquilina di palazzo Chigi la giornata è certamente positiva visto che da Bruxelles arriva anche la notizia dell'erogazione da parte della Commissione europea dell'ottava rata del Pnrr da 12,8 miliardi di euro, col governo che contestualmente trasmette da Roma la richiesta di pagamento della nona e penultima rata del Piano di pari importo. Chi non gioisce è invece la segretaria dem che, prendendo la parola a Montecitorio, attacca a testa bassa premier ed esecutivo. "Le diseguaglianze sono aumentate in questo Paese, è una manovra di austerità, di promesse tradite, che va in direzione sbagliata" perché "non è in grado di affrontare le prime preoccupazioni degli italiani" e "aiuta di più i più ricchi", l'affondo di Schlein. "Sarà sempre colpa di qualcun altro per voi, ma dopo tre anni non vi crede più nessuno", aggiunge lanciando il guanto di sfida: "La vostra propaganda non regge più e chi lo farà valere sono i cittadini italiani che vivono la realtà ogni giorno sulla loro pelle. Costruiremo l'alternativa e andremo a battervi alle prossime elezioni". All'attacco del governo anche il M5s, con Giuseppe Conte che non interviene in dichiarazione di voto ma sui social: "La presidente Meloni esulta per le rate dei 209 miliardi che abbiamo portato noi e su cui loro si astenevano mentre ci urlavano 'criminali' in pandemia. Salvini fa un teatrino contro invii di armi in Ucraina e aumento dell'età pensionabile (altro che cancellazione della 'Fornero'!) e poi vota entrambi. Tajani prometteva pensioni minime a 1.000 euro per tutti e invece hanno tagliato le pensioni di cittadinanza e in manovra mettono 3 euro nei cedolini dei pensionati minimi. Sembra un circo ma purtroppo è la realtà. E non fa ridere". A difendere il Carroccio ci pensa il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, che sottolinea "gli straordinari risultati ottenuti" dal titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti. "Ha dimostrato che si possono tenere i conti in ordine aumentando la spesa sociale e tagliando le tasse - spiega il leghista -. Con un certo orgoglio possiamo dire che se oggi l'Italia può camminare a testa alta nel contesto europeo è certamente merito del governo e della maggioranza, ma principalmente è merito di un uomo della Lega, del nostro partito". Di tutt'altro tenore le parole di Nicola Fratoianni (Avs): "La vostra è una legge di bilancio che ha poco di prudente, è fatta di austerità, di tagli. La spesa militare invece aumenta in modo significativo. Aderite all'economia di guerra, e questo porta e porterà soltanto disastri. E poi siete inciampati sulle pensioni, avete fatto il patatrac". Sul modus operandi si sofferma infine il segretario di +Europa, Riccardo Magi: "Questa manovra è stata esaminata, votata e approvata da una decina di membri della commissione Bilancio del Senato". Ecco perché per protesta mostra in Aula un cartello con sopra scritto 'vendesi': "Appendetelo fuori dalla Camera, si può chiudere e vendere. Ma vi dico di fare attenzione perché stiamo andando su una china pericolosissima. Il nostro sistema di democrazia parlamentare sta marcendo".