"Pace disarmante in un mondo sconvolto dalla guerra". L'appello di Papa Leone

"L'anno che è passato è stato certamente segnato da eventi importanti: alcuni lieti, come il pellegrinaggio di tanti fedeli in occasione dell'Anno Santo; altri dolorosi, come la dipartita del compianto Papa Francesco e gli scenari di guerra che continuano a sconvolgere il pianeta. Alla sua conclusione, la Chiesa ci invita a mettere tutto davanti al Signore, affidandoci alla sua Provvidenza e chiedendogli che si rinnovino, in noi e attorno a noi, nei giorni a venire, i prodigi della sua grazia e della sua misericordia". Queste le parole di Papa Leone XIV nella catechesi dell'udienza generale in Piazza San Pietro, l'ultima del 2025, nella quale ha invitato a "meditare su ciò che il Signore ha fatto per noi nell'anno passato, come pure a fare un onesto esame di coscienza, a valutare la nostra risposta ai suoi doni e chiedere perdono per tutti i momenti in cui non abbiamo saputo far tesoro delle sue ispirazioni e investire al meglio i talenti che ci ha affidato". Il Papa ha fatto così un bilancio dell'anno che lo ha visto salire al vertice della Santa Sede l'8 maggio, succedendo a Francesco, scomparso il 21 aprile scorso. Il pontificato di Jorge Mario Bergoglio, eletto nel 2013, è durato per oltre 12 anni: per ben due volte ha inaugurato un Giubileo, uno straordinario nel 2015 e uno ordinario nel 2024. In quest'ultimo, per la prima volta, è stata aperta dal Papa in persona la Porta Santa in un carcere, quello romano di Rebibbia. Milioni di pellegrini nel 2025 hanno attraversato le strade della Capitale e del Vaticano per prendere parte all'evento giubilare, segnato però dalla più grande perdita immaginabile per la comunità cattolica: "Buona Pasqua" sono state le ultime stanche parole pronunciate in pubblico da Papa Francesco, deceduto a 88 anni la mattina del Lunedì dell'Angelo. Il conclave che ne deriva dura solo due giorni e Robert Francis Prevost, primo Papa nordamericano, saluta la gremita piazza San Pietro nella sua prima apparizione così: "La pace sia con tutti voi". Parole che risuonano lungo tutte le sue azioni e dichiarazioni di quest'anno, con l'obiettivo di promuovere un messaggio di pace in un mondo che non vede ancora luce per la risoluzione di conflitti bellici: "Fin dalla sera della mia elezione a Vescovo di Roma, ho voluto inserire il mio saluto in questo corale annuncio. E desidero ribadirlo: questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante" così Leone nel suo messaggio per la 59esima Giornata Mondiale della Pace, che ricorrerà domani. Prevost ha preso in mano il Giubileo 2025 e ha incontrato il 2 e il 3 agosto nella spianata di Tor Vergata circa un milione di giovani arrivati da ogni parte del globo, esortandoli ad aspirare "a cose grandi", così da vedere crescere "ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo", aggiungendo poi che "l'amicizia può veramente cambiare il mondo. L'amicizia è una strada per la pace". Il pontificato di Leone è stato finora caratterizzato da momenti già storici, come quello che lo ha visto pregare nella Cappella Sistina insieme a Re Carlo III d'Inghilterra: per la prima volta da 500 anni i capi della Chiesa cattolica e di quella anglicana si riuniscono in preghiera. In un Viaggio Apostolico il Papa ha visitato Nicea, oggi Iznik, in Turchia, in occasione dei 1700 anni dal primo concilio ecumenico cristiano; in Libano ha poi fatto visita al porto di Beirut, dove nel 2020 un'esplosione ha causato la morte di oltre 200 persone. Il 6 gennaio Leone chiuderà la Porta Santa di San Pietro, mettendo fine così a questa esperienza giubilare, avvenuta in un anno tumultuoso per gli equilibri mondiali, con la speranza di aprire strade di pace per il nuovo anno.