"È semplicemente un polemista che non spiega qual è la soluzione". Rispondendo al Foglio, Carlo Calenda commenta le parole dell'attore Michele Riondino , che questa mattina in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno ha chiamato in causa il leader di Azione a proposito dell' ex Ilva di Taranto. Parlando dell'accordo per la decarbonizzazione dell'acciaieria, l'attore ha detto di non aver "fiducia in alcun governo e in nessun partito" . "Capiterà che domani – ha detto Riondino – quando questi accordi non verranno rispettati, noi ci lamenteremo col presidente del Consiglio di turno che dirà che la presidente Meloni ha fatto accordi sbagliati e ha calpestato la democrazia promettendo cose impossibili". E per avvalorare la sua tesi ha tirato in mezzo il leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo economico: "Un po’ come quando Calenda l’ha venduto ad ArcelorMittal. Ora chi può prendersela con Calenda?" . "Ora se la può prendere benissimo con Calenda. A parte che ha sbagliato di quattro anni la data di cessione a Mittal, avvenuta nel 2018 con la conferma del Movimento 5 stelle" , risponde dunque il senatore a margine di una conferenza stampa alla Camera. Aggiungendo: "Ricordo che il piano di Mittal erano 4,2 miliardi di investimenti con un piano blindato alla conservazione di tutti i posti di lavoro e tutti i livelli occupazionali più un 1,8 miliardi di investimento solo sull'ambiente". "Riondino – continua il leader di Azione – si dimentica di dire una cosa, sempre perché bisogna dire il peggio del peggio solo per fare notizia. Io ho fatto finanziare con 500 milioni la copertura dei parchi minerari e la copertura dei nastri che provocavano i wind eye a Taranto. Mi ricordo Riondino parlarne molto spesso. Poi quando non c'è stato più, non ne ha più parlato. La memoria selettiva è un fatto importante. Ma soprattutto questo è un paese in cui parla un sacco di gente, dicendo anche cose condivisibili, ma non arrivando mai alla soluzione ". Chiudere Ilva, come dice Riondino? "Si chiuda l'Ilva. Tanto ormai l'hanno chiusa, è morta dal momento che hanno fatto saltare quell'accordo. Quello che poi non si può fare però, e lo dico a Riondino, è dire dove si trovano i 15 miliardi per le bonifiche di Taranto e spiegare come si fa a mantenere il numero di occupati". Il senatore poi precisa: "Perché se poi la risposta a questa questione è che si tengono in cassa integrazione fino alla pensione a spese di operai, di infermieri, di medici, cioè della collettività, allora non è una soluzione tanto giusta". E conclude: "Però Riondino ha un privilegio, può sempre evitare di spiegare qual è la soluzione" .