Nella puntata di Filorosso andata in onda lunedì 28 luglio su Rai 3 e condotta da Monica Moreno , il delitto di Garlasco è stato il perno assoluto del dibattito, ma più delle analisi tecniche a fare notizia è stato il durissimo scontro tra Massimo Lovati , legale di Andrea Sempio , e Antonio De Rensis , difensore di Alberto Stasi . Un confronto dai toni accesi che ha mostrato come il fragile equilibrio tra le parti sia ormai saltato del tutto. Già, la "pax" tra i due ora è morta e sepolta. Gli atteggiamenti e i toni concilianti che avevano mostrato fino a ieri definitivamente archiviati. A far esplodere la tensione è stata la questione della consulenza sull’impronta 33 , che secondo la difesa Stasi potrebbe essere stata lasciata da una mano sudata e leggermente insanguinata. Lovati ha spiegato di aver ipotizzato l’estromissione della difesa di Stasi “in un momento di rabbia”, aggiungendo: "Non mi sembra giusto che da chi ho sempre difeso a spada tratta mi venga lanciata una bomba così colma di fango come hanno fatto i consulenti. Quando ho capito che è una bomba vuota, allora mi è passato tutto”, ha picchiato subito durissimo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43533308]] De Rensis ha provato a smorzare i toni con ironia: "Quello che ha detto Massimo è stato un atto d’amicizia, ma purtroppo non credo che riuscirà a estromettere la difesa di Stasi", rivendicando la solidità della consulenza, firmata da tre esperti. Lovati però non ha digerito la ricostruzione: " Non si può sostenere che sotto una fotografia c’è sangue e sudore . La sua collega parla di catinella di sudore... Ma la finiamo o no? Delle vostre consulenze tecniche non me ne frega niente, perché non siete neanche parte nel processo, non serve estromettervi". De Rensis ha replicato: " Addirittura? Adesso questo lo vedremo . C’è il concorso, ci sono ipotesi future. Vedremo. Poi i nostri consulenti hanno scritto ma non hanno fatto alcun proclama", lamentando poi le accuse di altri esperti: "Hanno detto che Iuliano e Caprioli hanno confuso il muro con le impronte. Non possiamo ridurla così, noi avvocati dobbiamo avere l’umiltà di rispettare il lavoro di tutti". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43542055]] Lovati ha quindi puntato il dito contro il paradosso processuale: "Quello che mi dà fastidio è che processualmente il mio correo ‘finto’. Si vede accusato dal suo correo, Stasi, ed è una cosa assurda. Ma si può fare una roba del genere? State perdendo il lume della ragione". Una frase su cui la conduttrice Manuela Moreno ha ironizzato, chiedendo se davvero i due imputati si stessero accusando a vicenda. De Rensis ha chiuso il confronto con toni più cauti: "Io faccio solo il gioco di Alberto Stasi e mi piace, perché lo riteniamo innocente. Il lume della ragione lo abbiamo ancora , io qualche colpo potrei anche perderlo, ma al momento ancora no", ha concluso. Ma ora, come detto, è guerra aperta.