E' stata arrestata a Roma Carla Zambelli, la deputata brasiliana di origini italiane ricercata dall'Interpol per una condanna a dieci anni di carcere in Brasile per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia (Cnj). A confermarlo il Ministero della Giustizia del Brasile. Membro del partito dell'ex presidente Jair Bolsonaro, Zambelli ha la cittadinanza italiana. La deputata aveva lasciato il Brasile il 25 maggio scorso, dopo la sentenza di condanna emessa il 14 dello stesso mese, attraversando, insieme al marito, il confine con l'Argentina a Foz do Iguaçu e, dopo una breve sosta negli Stati Uniti, aveva annunciato il suo arrivo in Italia. Dapprima intenzionata a candidarsi ad una carica elettiva in Italia, Zambelli, secondo quanto riferito dal suo legale alla Cnn, avrebbe poi accantonato questa intenzione. La successiva richiesta di estradizione, firmata l'11 giugno dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes, è stata trasmessa al Ministero della Giustizia italiano tramite l'ambasciata del Brasile a Roma. Due settimane fa, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, al question time alla Camera, aveva sottolineato che erano state “avviate attività investigative volte a localizzare la signora, di concerto con l'autorità giudiziaria di Roma, immediatamente informata al riguardo”, aggiungendo poi che “nel corso delle indagini sono puntualmente state verificate segnalazioni circa la presenza dell'ex parlamentare in determinati luoghi o contesti, sempre con esito negativo”. Piantedosi aveva anche ribadito che “all'atto del controllo di frontiera” a Fiumicino il 5 giugno Zambelli “risultava priva di precedenti di polizia sul territorio nazionale e di evidenze sfavorevoli rinvenibili agli atti, e dunque le autorità di polizia non avrebbero potuto in alcun modo procedere al fermo”.