Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa popolare, sindaco e presidente della Provincia di Terni, che negli scorsi giorni ha annunciato la sua discesa in campo per le prossime elezioni in Campania con la lista autonoma "Dimensione Bandecchi”, si è espresso sul decreto riguardante l'abolizione dei test d'ingresso, superamento del numero chiuso con l'istituzione di un semestre aperto e esami di merito per quanto riguarda l'accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, Veterinaria: “La nuova forma di accesso alla facoltà di medicina non si baserà più sulla cultura personale del candidato. Non che questo debba essere trascurato, ma non poteva essere l'elemento trainante e dominante per l'accesso alla professione medica”. “La nuova riforma - ha proseguito Bandecchi - ci darà la possibilità di vedere concretamente le capacità dell'aspirante medico durante l'espletamento della sua funzione di studente. Per la prima volta un ministro italiano, la prof.ssa Anna Maria Bernini, non si fa abbindolare da proclami teorici ma guarda in faccia la realtà applicando, oggettivamente, il merito. Gli studenti che dopo il semestre potranno continuare a frequentare la facoltà di medicina e diventare i medici del nostro futuro, saranno veramente qualificati e lo avranno dimostrato sul campo. Per la prima volta, dopo anni di chiacchiere, l'Italia sceglierà i propri medici esaltando quegli studenti che dimostreranno qualità e capacità specifiche nell'ambito medico. Nessuno studente potrà più lamentare discriminazioni: chi non è idoneo alla professione medica se ne renderà immediatamente conto verificando le proprie difficoltà nell'apprendere la materia e i docenti potranno, durante il percorso, indirizzarlo verso direzioni più attinenti e confacenti alle sue inclinazioni”. “Il ministro Bernini potrà, giustamente, vantarsi di avere introdotto, per primo, il vero criterio del merito e della qualità. E se un giorno ci troveremo ad essere salvati da un giovane medico capace e non avremo più casi di malasanità ed errori medici, dovremo onestamente attribuirne il merito alla riforma voluta, studiata ed attuata dal ministro prof.ssa Anna Maria Bernini. Il silenzio che fino ad oggi i miei colleghi hanno mantenuto verso questa riforma, lascia pensare che la tanto auspicata qualità spaventi, perché da oggi per accedere alla facoltà di medicina non saranno più possibili giochetti, raccomandazioni, clientele e malaffare ma vinceranno qualità, merito ed intelligenza”, ha concluso Bandecchi.