Alessandro Venier, dov'è andata la mamma dopo averlo fatto a pezzi

Le indagini sono ancora in corso. Quanto accaduto ad Alessandro Venier è tutto da chiarire. In particolare il movente. La mamma di lui e la compagna, stando a quanto confessato, avrebbero ucciso il 35enne prima di farlo a pezzi, metterlo in un bidone e coprirlo con la calce viva. "Ho fatto una cosa mostruosa", ha detto Lorena Venier , mamma di Alessandro. La 61enne è un'apprezzata infermiera, anche con incarichi di coordinamento, in servizio al Distretto sanitario di Gemona (Udine), la cui sede è ubicata all'interno del locale ospedale. Dalla sera del delitto - avvenuto, come ha confessato lei stessa, lo scorso 25 luglio - si è sempre presentata regolarmente al lavoro , senza destare sospetti. A dover essere sentita, anche Mailyn Castro Monsalvo , cittadina colombiana accusata anche lei dell'omicidio del compagno Alessandro. La donna di 30 anni ha però avuto un malore all'interno del carcere di Trieste che ha costretto i sanitari a chiedere l'intervento di un'ambulanza. La donna è stata quindi condotta in ospedale per una visita urgente: le sue condizioni non sarebbero gravi. Lo ha reso noto il suo avvocato di fiducia, Federica Tosel , all'uscita dal penitenziario. "Di comune accordo con il pm è stato deciso di rimandare l'interrogatorio - ha aggiunto il legale udinese - prima ancora che i medici della struttura chiedessero l'intervento del 118, la mia assistita era apparsa confusa e spaesata, una condizione che avrebbe reso comunque impossibile un interrogatorio, anche perché nemmeno a noi aveva riferito alcunché di utile alla sua difesa". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43577067]] Nel frattempo Lorena Venier avrebbe detto che "Mailyn è la figlia femmina che non ho mai avuto". "Forse in questo legame eccezionale - ha fatto sapere l'avvocato difensore della Venier, Giovanni De Nardo - può esserci la base e la spiegazione di ciò che è accaduto, anche se non intendo specificare altri particolari, che appartengono al segreto istruttorio".