Diamo a Nichi Vendola il beneficio del dubbio: d’estate la cronaca nera funziona, le storiacce di sangue attirano l’attenzione anche dei lettori più distratti, diventano oggetto di discussione anche al tavolino di un bar in piazzetta o sul lettino in spiaggia, sotto l’ombrellone. E così anche il gergo più crudo può diventare moneta corrente nel dibattito. Da qui all’insulto politico, tuttavia, il passo è lungo. E l’ex governatore della Puglia e nome forte della sinistra-sinistra di una ventina d’anni fa è uomo di cultura ed eloquio forbito. Difficile, insomma, pensare che quanto detto a In Onda , su La7, riguardo a Matteo Salvini possa essere derubricato semplicemente alla voce “scivolone”. Negli studi del talk dell’access prime time di La7, Marianna Aprile, Luca Telese e i loro ospiti affrontano i temi della più stretta attualità. In particolare, all’ordine del giorno c’è il nuovo attacco di Mosca al presidente della Repubblica Mattarella, al ministro degli Esteri Tajani e quello della Difesa Crosetto. «Gli autocrati hanno sempre il vizietto delle liste di proscrizione, questa volta hanno messo Sergio Mattarella e Antonio Tajani tra i “russofobi”, ma non Salvini - attacca Vendola, che oggi è presidente nazionale di Sinistra italiana -. Abbiamo questa memoria incancellabile di Salvini con il volto di Putin. Le opere complete di Salvini saranno veramente un giorno oggetto di antropologia criminale». Eccallà, «antropologia criminale». Roba da Garlasco, Cogne, Avetrana. Il leader della Lega, insomma, è assimilabile a un delinquente, forse addirittura un killer. I progressisti parleranno di “iperbole”, ovviamente, come sempre avviene quando nel mirino ci finisce un nemico. Pardon, avversario. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43556348]] Il buon Nichi esonda anche quando si passa a parlare di Medio Oriente: «Ha detto le parole necessarie il presidente Mattarella, dopo che il Pontefice ha espresso con una durezza estrema un giudizio, dopo che il cardinale Parolin ha rifiutato l’argomento giustificazionista sull'errore del bombardamento della chiesa cattolica a Gaza. Mi è piaciuto particolarmente Pizzaballa, che ha detto «non è che le vittime cristiane valgono più delle altre vittime». È complessivamente indecente ciò che sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania, si è consentito a Israele di mettere in mora il diritto internazionale, le corti penali internazionali, l’organizzazione delle nazioni unite, chi le presiede, di fare campagne di killeraggio nei confronti di quelle autorità che possono soltanto garantire l'equilibrio e la pace nel mondo». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43543809]]