Albania, sinistra e toghe esultano: torna il rischio invasione

Avanti, migranti: in Italia c’è posto per tutti o quasi, così hanno deciso i giudici della Corte di Giustizia dell’Unione europea. La sentenza, accolta con giubilo dalla sinistra, stabilisce che sì, uno Stato «può designare Paesi d’origine sicuri mediante atto legislativo, a patto però»- attenzione- «che tale designazione possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo». Traduciamo: almeno fino al 12 giugno 2026, quando entrerà in vigore il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo (il legislatore dell’Ue può anticipare la data), sarà il singolo giudice a stabilire se uno straniero ha diritto all’accoglienza. Un magistrato potrà non tenere conto della lista Ue dei “Paesi sicuri” che, su spinta dell’Italia e con l’approvazione della Commissione Ue, comprende pure Bangladesh ed Egitto, da dove provenivano i primi irregolari portati nei centri per rimpatri allestiti in Albania (vedi articolo a fianco) e che i giudici italiani, andando contro il governo, hanno fatto riportare qui. «Le fonti di informazione su cui si fonda la designazione di “Paesi sicuri”», ha evidenziato la Corte di Giustizia Ue, «devono essere accessibili al richiedente e al giudice nazionale». E ancora: «Una nazione non può includere nell’elenco dei “Paesi di origine sicuri” uno Stato che non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione». Ma c’è un ulteriore passaggio che rischia di rendere nulli i confini: «Uno Stato membro non può invocare un afflusso imprevedibile di richiedenti protezione internazionale per sottrarsi all’obbligo di provvedere alle esigenze di base dei migranti. L’inadempimento di tale obbligo può far scattare la responsabilità dello Stato interessato». Significa che se da domani arriveranno 5 o 10mila migranti al giorno l’Italia non potrà bloccarne lo sbarco. In termini sociali e di sicurezza una nuova potenziale bomba migratoria, dopo che il governo pur tra mille ostacoli è riuscito a diminuire del 60% rispetto al 2023 gli arrivi illegali. Dem e affini esultano, ma prima di darne conto riportiamo le ultime statistiche del ministero degli Interni secondo cui in Italia il 35% dei reati è commesso da stranieri, i quali rappresentano il 9% della popolazione residente, e di questi reati il 70% è commesso da clandestini, arrivati in massa grazie alla politica dei “porti spalancati” voluti dalla sinistra. «La Corte», ha festeggiato la Schlein, «ha dato torto al governo italiano, chissà se anche stavolta diranno che li abbiamo ispirati noi e che la Corte cerca solo di bloccare la riforma della giustizia. Si prendano la responsabilità di aver fatto una scelta illegale con centri inumani in Albania che calpestano i diritti dei migranti. Hanno sperperato più di 800 milioni», in 5 anni. Il Pd, ai tempi delle cooperative d’oro – d’oro per gli amici della sinistra – spendeva quasi 5 miliardi all’anno in accoglienza indiscriminata, cifre certificate nei Documenti di Economia e Finanza. Poi Elly, durante un comizio, s’è messa a fare la parodia di Giorgia Meloni, ma almeno stavolta non ha pronunciato la frase «Pausa teatrale» che gli spin doctor le avevano scritto durante un altro comizio per enfatizzare, in silenzio, le pause del suo discorso. Fulmineo il commento della dem Laura Boldrini: «È un fallimento su tutta la linea» - ma non si riferisce alle proprie politiche immigrazioniste – «legale, economica, umana, in termini di diritti. Una premier con un briciolo di coscienza dovrebbe chiedere scusa per aver buttato via denaro raccontando bugie agli italiani e alle italiane», e mancano solo gli italian*, con l’asterisco per comprendere chi non si sente né uomo né donna. Boldrini ha tenuto a sottolineare che «un Paese si può definire sicuro quando lo è per tutte le etnie, le religioni, gli orientamenti sessuali e le identità di genere». E infatti (ma è solo un esempio) per ottenere protezione gran parte dei bangladesi portati in Albania si è dichiarata omosessuale, senza alcuna prova ovviamente. Torniamo ai caroselli. Giuseppe Conte, lo stesso che ha firmato i “Decreti sicurezza” della Lega salvo stracciarli quando s’è messo a governare col Pd, ha deliberato: «Meloni non riesce a smetterla con la propaganda e i falsi vittimismi. $ il suo modo di far politica, ma questo castello di artifici quanto durerà?». La premier poco prima aveva dichiarato: «Sorprende la decisione della Corte. La giurisdizione, stavolta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche. Per l’individuazione dei “Paesi sicuri” fa prevalere la decisione del giudice nazionale, fondata perfino su fonti private, rispetto agli esiti delle complesse istruttorie condotte dai ministeri interessati e valutate dal parlamento sovrano. $ un passaggio», ha aggiunto Meloni, «che dovrebbe preoccupare tutti, incluse le forze politiche che oggi esultano». Il duo Bonelli&Fratoianni ha informato: «Questo è il modo di governare della destra che usa soldi pubblici per la propaganda»; «La sentenza è un macigno sulla campagna d’odio». Soddisfatta inoltre l’Associazione nazionale magistrati: «Nessuno remava contro il governo. Era stata proposta una interpretazione dai giudici italiani che la Corte Ue definisce corretta». Festeggia pure Riccardo Magi, il leader di +Europa che però stavolta non s’è travestito da fantasma come quando in parlamento ha tentato di sponsorizzare il referendum per la cittadinanza facile bocciato perfino da milioni di elettori di sinistra.