Boccia pronta a correre con la lista di Bandecchi: aria di derby con Sangiuliano

Oggi è il giorno in cui Maria Rosaria Boccia scioglierà le riserve sulla sua candidatura in Campania con la lista di Bandecchi. La notizia era rimbalzata sui media già il 7 ottobre quando il sindaco di Terni aveva annunciato di aver chiesto all'imprenditrice originaria di Pompei di candidarsi con Dimensione Bandecchi. Pur di averla in squadra sarebbe stato disposto anche a cederle la presidenza della lista. Lei il giorno dopo aveva declinato la richiesta del patron di Unicusano, ma poi qualcosa è cambiato. «Lui non si è arreso- ha spiegato Boccia- e ha voluto proseguire nel dialogo, manifestando ancora una volta grande determinazione e sincero interesse. È per questo motivo che ci incontreremo per approfondire ulteriormente i contenuti e le Imprenditrice prospettive della sua proposta». Una corte serrata quella di Bandecchi a Boccia, non a caso il vulcanico imprenditore si è spinto più volte fino a Pompei per avere un confronto diretto con lei nel tentativo di convincerla ad accettare la candidatura nella sua lista civica. La storia sarebbe già bella così, la coppia Bandecchi-Boccia presenta infatti tutti gli elementi per essere un caso mediatico, ma c'è di più. Se Boccia decidesse di correre in Campania potrebbe trovarsi come competitor una sua vecchia conoscenza: Gennaro Sangiuliano. L'ex ministro, ora in forze alla Rai come inviato da Parigi, sarebbe molto tentato dalla proposta del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli di candidarsi in Campania come capolista per Fratelli d'Italia. «Sangiuliano è stato un grande ministro per la Cultura in Campania – ha detto sabato Cirielli - Si trova bene a Parigi, ma è molto tentato. Non so cosa deciderà ma deve muoversi». A spulciare sui social dell'ex ministro si trova un post di sei giorni fa che appare come un indizio. C'è una foto di Sangiuliano con lo sguardo verso l'orizzonte, accanto una lista di «Cosa ho fatto per la Campania» mentre nella didascalia si legge «La Campania e Napoli sono la mia terra. Sono state sempre al centro della mia azione». Parole che suonano come un manifesto elettorale. Non è ancora ufficiale la candidatura, ma l'Usigrai è già sulle barricate. «La Rai non è un tram da cui si scende e si sale a piacimento. Ora, o il diretto interessato smentisce pubblicamente o almeno abbia il buon gusto di prendere un periodo di aspettativa in attesa che il suo partito decida. E se dovesse entrare in politica per la seconda volta, ci aspettiamo che si dimetta dalla Rai» si legge in una nota del sindacato. Dimissioni o aspettativa poco importa, Sangiuliano cascherà comunque in piedi. Infatti se il centrodestra dovesse perdere, l'ex ministro farebbe il consigliere d'opposizione al massimo per due anni. Rientrerebbe infatti nel «lodo Cirielli» che prevede una candidatura alle politiche del 2027. Forse l'unico modo che aveva FdI di chiedere ai due di immolarsi in una campagna elettorale complicata come quella in Campania. Una campagna che, se Boccia dovesse scendere in campo, si rivelerebbe ancora più complicata per Sangiuliano visto che l'imprenditrice di Pompei gode ancora di un primato ineguagliato: è l'unica che è riuscita a far dimettere un ministro del governo Meloni. Altro che Fico.