Perché è importante Casa Jannacci e perché bisogna conoscere Medihospes? Perché parliamo di qualcosa che a Milano riguarda la vita delle persone sul serio, e soprattutto è anche un esempio vivido di un esperimento da replicare, ovunque a livello nazionale. Anzitutto, per chi non lo sa, Casa Jannacci è una struttura per l’accoglienza temporanea di persone adulte in grave stato di bisogno, prive di una diversa risorsa alloggiativa in città o altrove, persone senza mezzi economici. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569267]] “Tutti ricordiamo Enzo Jannacci, ma non tutti sanno che, durante la sua vita, si è occupato delle persone senza dimora non solo nei testi delle canzoni e come medico, ma anche nelle sue attività di impegno civile e sociale. Intestargli la Casa è stato automatico, un riconoscimento a lui e a tutti quelli come lui” inizia Pasquale Montagna, responsabile dell’area Nord Italia di Medihospes, la cooperativa sociale che, come capofila di una grande ed importante associazione di ETS, enti del terzo settore, oggi gestisce ma soprattutto anima Casa Jannacci. “Il nostro è soprattutto un hub cittadino innovativo per l’accoglienza e l’inclusione sociale” riprende Montagna, “rivolto a una vasta gamma di beneficiari in situazione di fragilità, tra cui nuclei monoparentali, richiedenti asilo, persone senza dimora, minori stranieri non accompagnati. Ogni giorno lavoriamo perché sia possibile adattare questa struttura alle esigenze che incontriamo, che sono sempre nuove e diverse, dalla promozione dell’autonomia abitativa e sociale, alla realizzazione di servizi educativi, sanitari e formativi mirati”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569268]] Dal 1° marzo 2023, poi, nell'ambito degli interventi del PNRR, la Casa è diventata anche un centro d'assistenza polifunzionale, con attività dedicate a tutta la cittadinanza di Milano. “Serve per venire incontro all’estensione della povertà, che a Milano si tocca con mano” spiega Montagna, “l’ultimo Rapporto sulla povertà nella diocesi ambrosiana, realizzato dall’Osservatorio Caritas, racconta che dal 2014 a oggi il numero di famiglie povere al Nord è raddoppiato, superando per la prima volta quelle del Sud, gli ultra65enni che vanno a chiedere un sostegno sono quadruplicati, e cresce il numero di “lavoratori poveri”, oramai sono una categoria sociologica: tanti che pur avendo un’occupazione non riescono più a vivere dignitosamente”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569269]] Medihospes (www.medihospes.it) è una cooperativa sociale composta da oltre 6.000 persone che operano ogni giorno in tutta Italia, occupandosi di assistenza e accoglienza, garantendo ogni anno più di 5 milioni di ore di servizio, a favore di 22mila persone in condizioni di vulnerabilità sociale. “Guardiamo ora Casa Jannacci” spiega Montagna, “nel 2024 abbiamo accolto 431 persone sole e 210 nuclei familiari, in totale 615 persone di cui 117 minori, e 470 minori stranieri non accompagnati sono stati aiutati da noi per il loro collocamento in strutture protette dedicate”. Tutte attività sempre più necessarie, orientate all’accoglienza, alla dignità, all’autonomia e alla cittadinanza attiva delle persone. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569270]] “Il modello Casa Jannacci è fondamentale perché realizza la governance collaborativa tra settore pubblico e Terzo Settore, con la co-programmazione e la co-progettazione” sottolinea Montagna, “è il welfare che supera i limiti della gestione unilaterale da parte dello Stato o delle politiche sociali che seguono meccanismi di mercato”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569277]] Oggi Casa Jannacci è comunità socioeducativa sperimentale per minori, è area sanitaria protetta per persone senza dimora che, dopo il ricovero in ospedale necessitano ancora di supporto per completare l’effettivo reinserimento sociale, è housing sociale per anziani soli nel Comune di Milano, per donne vittime di violenza, per minori stranieri non accompagnati che, compiuti i 18 anni, hanno bisogno di aiuto per la loro integrazione, è housing per papà con minori, e a Casa Jannacci ovviamente si insegna a tutti gli immigrati la lingua italiana. “Ora siamo al lavoro, molto e volentieri, per la creazione di una comunità sperimentale per minori soli” sottolinea Montagna, “potremo contare sull’esperienza di don Claudio Burgio, che con l’associazione Kayros da tanti anni accoglie i minori in difficoltà segnalati da Tribunali, Servizi Sociali e Forze dell’Ordine”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569273]] Poi ci sono laboratori per arteterapia, corsi di sartoria e ricamo, workshop di artigianato e percorsi di riciclo creativo, c’è l’audioteca ideata da Franco Mussida dedicata al benessere emotivo degli ospiti. In questo porto accogliente le idee nascono vedendo i bisogni e se c’è da immaginare come sarà domani Casa Jannacci e dove Medihospes metterà il proprio impegno Montagna conclude consegnando tre progetti. “Grazie al lavoro di coprogettazione e cogestione, stiamo valutando l’avvio di un’impresa sociale che sia lo sviluppo dell’esperienza creativa dei laboratori, che ormai sanno produrre accessori e oggetti originali, arrivando persino a realizzare una capsule collection. Poi stiamo pensando ad un centro sperimentale per l’infanzia da 0 a 6 anni, come supporto di bambini e genitori nei momenti di transizione verso nidi e scuole: così daremo ai genitori più tempo e risorse per i loro percorsi di integrazione. Infine, intendiamo rafforzare l’esperienza dell’housing diffuso, dobbiamo aumentare il numero di appartamenti messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. Tutti spazi che saranno destinati al reinserimento sociale di neomaggiorenni, adulti soli e famiglie”. A Casa Jannacci e per Medihospes inclusione ha un significato autentico e concreto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569275]] [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569272]] [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569271]] [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569276]]