Case troppo care, affitti alle stelle: l'Ue corre ai ripari per il "grande problema sociale"

Il problema della crisi abitativa è in cima alle priorità dell'Unione europea. È quanto ha dichiarato, in estrema sintesi, il commissario Ue per l'energia ed edilizia abitativa, Dan Jørgensen, durante un incontro con la stampa a cui hanno partecipato alcune testate giornalistiche europee, tra cui il quotidiano inglese The Guardian. “Se noi, come decisori politici, non prendiamo sul serio questo problema e non riconosciamo che si tratta di un problema sociale e che necessita di un intervento, allora i populisti anti-UE vinceranno”, ha dichiarato l'europarlamentare danese, sottolineando che Bruxelles “non è riuscita a realizzare alcuni elementi chiave della crisi immobiliare”. Il piano Ue per l'edilizia popolare Jørgensen è stato incaricato di elaborare il primo piano dell'UE per l'edilizia popolare, la cui pubblicazione è prevista per dicembre. L'obiettivo è quello di far fronte, in modo concreto, alla "crisi sociale" del mercato immobiliare. Per questo motivo saranno realizzate una serie di norme volte a limitare le speculazioni e regolamentare gli affitti brevi. “Il punto cruciale riguarda la carenza di case a costi accessibili, sia in affitto sia di proprietà - ha sottolineato il commissario europeo -. Negli ultimi dieci anni, i prezzi sono aumentati del 20%, mentre i permessi di costruzione sono diminuiti del 20%. I prezzi salgono perché domanda e offerta non sono in equilibrio. Questo dovrebbe portare a edificare di più, ma in realtà lo si fa di meno”. Gli affitti brevi a uso turistico Uno dei nodi principali della crisi abitativa sono gli affitti ad uso turistico che, soprattutto negli ultimi anni, hanno fatto registrare un boom in molte città europee. A Roma, ad esempio, alla fine del 2024 c'erano 34.000 annunci attivi sui siti che propongo locazioni di breve durata per i turisti. Tutto questo ha comportato un aumento dei prezzi, costringendo molte famiglie ad abbandonare i centri storici e trasformando i quartieri residenziali in centri turistici. Jørgensen ha detto che “questo rappresenta un grande problema”, ma non ha fatto riferimento ad eventuali proposte. Gli aumenti di mutui e affitti Negli ultimi 13 anni c'è stato un aumento generale di mutui e affitti, che ha impattato notevolmente anche sui contratti di locazione breve. Secondo i dati raccolti da Eurostat, l'agenzia statica dell'Ue, tra il 2010 e il 2023, i costi delle case in Europa sono aumentati del 48% e gli affitti del 22%. Alla fine del 2023 quasi il 9% della popolazione europea ha speso il 40% o più del proprio reddito disponibile per l'abitazione. “Quando gli alloggi diventano una merce, qualcosa che viene utilizzato per speculazioni senza dover prendere in considerazione il resto della società, allora ovviamente ciò può causare potenziali problemi", ha dichiarato Jørgensen, rivelando che Commissione sta studiando come eliminare o ridurre questo problema. Il vertice della prossima settimana La Commissione europea sta anche valutando come tutelare meglio i diritti degli inquilini e come allentare le norme sugli aiuti di Stato per agevolare il sovvenzionamento da parte dei governi e concedere agevolazioni fiscali alle società immobiliari. I leader dell'Ue discuteranno il problema della crisi abitativa in un vertice indetto per la prossima settimana. “È tempo che l'Ue guardi al settore immobiliare con occhi nuovi. - ha concluso Jørgensen - Come è successo con la crisi del Covid, quando ci troviamo in situazioni nuove dobbiamo anche ridefinire il ruolo dell'Unione Europea”.