Chi merita davvero l'Ambrogino. L'editoriale di Cerno

Se ci mancava la prova regina a dimostrare che la Flotilla dei ProPal non aveva nulla a che fare con gli aiuti ai bambini di Gaza ma era solo un'operazione di propaganda politica della sinistra rimasta spiazzata dalla firma della tregua a Sharm el Sheikh resa possibile dalla storica mediazione di Donald Trump è arrivata dal solito sindaco di Milano Beppe Sala. Il quale, non sapendo più come finire in prima pagina, s'è inventato di consegnare l'Ambrogino d'oro, il prestigioso premio che la città di Milano conferisce ai concittadini illustri, ai marinaretti pro Hamas. E per fortuna qualche milanese illustre davvero s'è incazzato. L'avvocato Annamaria Bernardini de Pace, una che di divorzi se ne intende, e che ha scritto una lettera a Sala per dirgli che se l'Ambrogino è diventato un gadget di propaganda della sinistra lei lo restituirà. Stessa cosa il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri. La Flotilla, dal lato suo, ha rifiutato il premio. La ragione? Non che è una stronzata darglielo, ma che Milano è gemellata con Tel Aviv. In pratica una ragione antisemita. A chi lo darei io? A chi risponde a questa domanda: è più stupido il motivo per cui gli è stato dato o quello per cui l'hanno rifiutato?