Manovra: 11 mld da banche-assicurazioni non 'una tantum', ipotesi flat tax su aumenti stipendio

La prima voce nelle coperture della manovra è la revisione del Pnrr: il governo mette in conto lo 0,22%, circa 5 miliardi di euro nel 2026. Quella a più alta tensione politica è il "contributo" di banche e assicurazioni, che varrà 0,19 punti, circa 4,3 miliardi per il solo anno prossimo, 11 miliardi 'non una tantum' nel triennio. Al taglio dell'Irpef vengono destinati oltre 2,6 miliardi, 2 miliardi agli interventi sui salari, altrettanti vengono accantonati nel bilancio per far fronte a eventuali sentenze sfavorevoli. In attesa che le misure vengano delineate, il Documento programmatico di Bilancio, inviato nella tarda serata di ieri alla Commissione Ue e al Parlamento, fissa le entrate e uscite della manovra, che in totale per il prossimo anno vale circa 18 miliardi, e ribadisce "l'impegno del Governo a proseguire, da un lato, l'azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale e, dall'altro, ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica". La manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall'attuale 35% passa al 33%, "limitando i benefici per i redditi più alti", viene sottolineato nel documento presentato all'Europa dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Nel testo non si fa riferimento alla rottamazione, però nella tabella delle voci di spesa vengono previsti oltre un miliardo e mezzo, 0,07 punti di Pil per il 2026 (0,06 per il 2027 e 0,04 per il 2028), per la voce "altre misure fiscali". Annunciata a Bruxelles invece la volontà di disporre misure volte a migliorare le capacità di riscossione degli enti locali. Il promesso intervento sul potere d'acquisto dei salari varrà anche per i dipendenti del privato e della pubblica amministrazione: il governo intende agire con sgravi fiscali, l'ipotesi è quella di una flat tax al 10% su rinnovi e premi di risultato nel settore privato. Gli sconti fiscali arriveranno anche sul trattamento accessorio nel pubblico impiego. In materia di welfare, è rifinanziata, per il 2026 e il 2027, la 'Carta dedicata a te' destinata all'acquisto di beni alimentari di prima necessità, inoltre "specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare" ed è potenziata, per il 2026, la misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli con reddito non superiore a 40mila euro all'anno. Per quanto riguarda le pensioni, viene confermata la sterilizzazione dell'aumento di tre mesi dell'età pensionabile a partire dal 2027 per i soli "lavori gravosi e usuranti". Per la sanità, all'incremento del fondo per il finanziamento del servizio sanitario nazionale previsto l'anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi per il 2026 e 2,65 miliardi annui per il biennio successivo. Una parte delle risorse è destinata ad assunzioni e al miglioramento dei trattamenti in favore del personale sanitario. Riguardo alla spesa in difesa, il Dpb ricorda che il 29 luglio l'Italia ha già espresso l'interesse a fare ricorso allo strumento finanziario europeo Safe (Security Action For Europe), per circa 15 miliardi. Mentre "la valutazione sulla richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale è rimandata a una fase successiva - viene ribadito dal Mef - tenuto anche conto dell'obiettivo di uscire dalla Procedura per Disavanzi Eccessivi".