La solidarietà de Il Tempo a Sigfrido. La pena per chi ci chiama mandanti

L a bomba di fronte casa di Sigfrido Ranucci è un attentato a lui, alla sua famiglia, al suo lavoro di inchiesta, a tutti i giornalisti italiani. La solidarietà de Il Tempo e del nostro editore Angelucci arriva sincera, proprio perché siamo abituati a un clima di odio, alle minacce e alle intimidazioni. Ieri mattina ho ascoltato le voci bipartisan della politica schierarsi al fianco del conduttore di Report, a partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un gesto che dovrebbe essere normale in una repubblica democratica e libera, anche se non lo è affatto. Anche in questa occasione, abbiamo sentito vecchi tromboni della sinistra moralista e saputella accusare il governo Meloni e la destra. Tanto per non smentirsi. Infine, proprio perché considero le minacce ai giornalisti una cosa seria da non lasciare alla politichetta, stendo un velo pietoso sul portavoce della presidente Todde del M5S che pubblica un elenco di titoli de Il Tempo, Libero e Il Giornale e altri quotidiani classificati come nemici, individuandoci come mandanti della bomba a Ranucci. Mi fa pena. Ma sono certo che su questo nessuno dirà beh.