La rivelazione del nuovo avvocato di Sempio: “Ecco cosa ho fatto prima di accettare l'incarico”

“Abbiamo fatto a Sempio quello che in gergo giornalistico viene definito ‘quarto grado', prima di accettare l'incarico”. Lo ha rivelato l'avvocato Liborio Cataliotti, il nuovo legale di Andrea Sempio, subentrato al collega Massimo Lovati, durante un'intervista rilasciata ai microfoni di “Quarto Grado”, il programma di approfondimento condotto dai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Alessandro Viero. “Il mio compito - ha continuato il difensore - è quello di difendere il mio assistito e dimostrare l'inesistenza di prove a suo carico”. “Abbiamo subissato Sempio di domande” Liborio Cataliotti, professionista di lungo corso, ha ricevuto il mandato difensivo da parte di Andrea Sempio nella giornata di venerdì 17 ottobre. Il legale ha spiegato che, prima di accettare l'incarico, ha sottoposto il nuovo assistito a una sorta di “interrogatorio”. “È fisiologico e normale che il difensore rivolga al proprio cliente delle domande - ha chiarito -. Oggi, prima di assumere il mio incarico, ho portato con me tre collaboratori del mio studio e, forti della conoscenza che avevamo del caso, una conoscenza fondata sulle informazioni che vengono diffuse dai media, lo abbiamo subissato di domande. Si tratta di domande che, verosimilmente, si porranno gli inquirenti e che potrebbero essere rivolte al mio assistito nel caso in cui dovesse essere nuovamente interrogato”. Il difensore ha poi aggiunto di aver accettato la nomina “dopo quelle domande e aver sentito risposte assolutamente credibili”. La nuova linea difensiva Rispondendo a una domanda di Nuzzi su quale sarà la nuova strategia difensiva, Cataliotti ha spiegato che il suo approccio sarà volto a “fronteggiare l'accusa” nei confronti di Sempio “di avere concorso nell'omicidio della povera Chiara Poggi con un soggetto che la giustizia, con sentenza irrevocabile, ha voluto ritenuto fosse Alberto Stasi". Infine il legale ha espresso parole di stima e riconoscenza per l'avvocato Massimo Lovati: “Ci tengo a ringraziare, anche a nome del mio assistito, il collega Lovati, per come ha espletato il suo mandato difensivo, in modo prezioso e deontologicamente ineccepibile, nelle aule processuali”.