“Dobbiamo avere gratitudine verso la vita”, dichiara Paolo Virzì, regista e autore di ”Cinque secondi”, uno dei più incisivi e profondi lungometraggi che abbia mai girato. Ma Virzì, è Virzì, c'è poco da aggiungere. Con il suo cinema non ha mai fallito...è un autore geniale che sa raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature.Con i suoi film ci ha fatto ridere e piangere, aprendo una finestra sul sulla vita, riuscendo a farci sognare un mondo migliore. Ci riprova anche con “Cinque secondi” e mette in scena la rinascita, la riparazione insegnandoci quanto sia fondamentale lo stare insieme . Partiamo dall'inizio: C'è un uomo (Valerio Mastrandrea), che fuma il mezzo-toscano, passa le giornate senza fare nulla, ed è scontroso e intollerante alla vista delle persone. Che altro difetto potrebbe avere? Qualcuno in più. Vive da solo nella stalla restaurata di Villa Guelfi, che invece è in rovina.Per lui, va bene così. Ma un giorno si accorge che nella villa si è installata una comunità di giovani neolaureati, che devono lavorare nei vigneti, tra cui Matilde. Ovviamente è furioso! E se un giorno dimostrasse di essere migliore di ciò che appare? Vedremo cosa accade dal 30 ottobre al cinema. “E' un film dolce-amaro sulla morte e sulla vita, spiega Virzì-”si possono far convivere le due cose. Matilde è incinta e quel segreto diventa alleanza. Del resto anche un vigneto abbandonato può improvvisamente produrre dell'ottimo vino”.Sullo sfondo, una vicenda familiare, e una donna a dir poco originale: “Ho ritrovato la profondità di Paolo,”dice Valeria Bruni Tedeschi-”è sempre capace di guardare la realtà in modo diverso, mettendoci in contatto con la gratitudine verso la vita”. Dello stesso parere Valerio Mastrandrea che aggiunge: “Faccio fatica nel confessare che questo ruolo è uno tra i più belli che ho interpretato nella mia vita. Durante il mio percoso di attore, lo attendevo”.Alla prima di questa sera , “Cinque minuti” è andato sold out.