Una nuova verità su Garlasco? Il racconto segreto che promette di sconvolgere l'inchiesta

C'è una testimonianza, o presunta tale, che getta ulteriori ombre sul delitto di Garlasco. È quella di Flavius Alexa Savu, il cittadino romeno di 39 anni condannato nel 2018 a cinque anni e sei mesi di reclusione per estorsione in merito a una vicenda giudiziaria a luci rosse che, nel lontano 2014, coinvolse l'allora rettore del santuario mariano delle Bozzole, punto di riferimento per la comunità pastorale della Lomellina. Dopo un lungo periodo di latitanza, due giorni fa, l'uomo è stato estradato in Italia dalla Svizzera e portato nel carcere pavese di Torre del Gallo. Secondo quanto si apprende da indiscrezioni giornalistiche, il 39enne potrebbe essere sentito in procura a Pavia, in qualità di persone informata sui fatti, nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio con l'ipotesi di reato per omicidio in concorso. “Un racconto sconvolgente” Come riporta Il Giorno, ieri Savu ha avuto un colloquio con il suo legale, l'avvocato Roberto Grittini, che sembra sia stato molto proficuo. Interpellato dal giornale, il difensore ha parlato di un racconto “sconvolgente”, reso dal suo assistito, capace di “ribaltare ogni convinzione iniziale”. “Ha fissato dei punti fermi - ha spiegato Grattini -. L'ho ascoltato a lungo, anche facendogli qualche domanda trabocchetto. Ma il suo racconto è rimasto coerente. Mi ha lasciato un'impressione molto forte. È pronto a parlare con la magistratura”. Cosa può cambiare il racconto di Savu Alcuni mesi fa, il romeno aveva rilasciato un'intervista a “Chi l'ha Visto?” sostenendo, in estrema sintesi, che Chiara Poggi potesse essere venuta a conoscenza di un presunto giro di pedofilia all'interno del santuario mariano e per questo uccisa. Ad onor del vero, occorre precisare che, fino ad ora, non sono emersi elementi a suffragio di tali dichiarazioni né di una ipotetica “pista esterna”. Sotto la lente della procura c'è anche una sorta di memoriale, datato al 28 maggio scorso, consegnato ai legali dal nipote di Savu, Cleo Koludra Stefanescu, in carcere per un omicidio commesso a Vigevano. Nel manoscritto non si fa alcun riferimento esplicito al delitto di Garlasco, ma si parla di “un grosso giro di pedofilia e una specie di prostituzione riguardo al Santuario delle Bozzole gestito da un custode che lavorava per (omissis)”. Ad ogni modo, non è escluso che il nuovo racconto, definito “sconvolgente”, possa aprire nuovi scenari investigativi. Savu “è pronto a collaborare - conclude l'avvocato Grittini –. Dice di sapere molto più di quanto sia mai stato raccontato”.