Regionali, Durigon contro Piantedosi: “Il centrodestra doveva sciogliere il comune di Bari”

“Il centrodestra forse ha una colpa: quella di non aver sciolto il comune di Bari”: Claudio Durigon, vicesegretario nazionale della Lega, intervenendo a nel capoluogo regionale ad una manifestazione elettorale ha riaperto la ferita legata al mancato commissariamento dell’amministrazione comunale (ai tempi guidata da Antonio Decaro , ora candidato governatore dei progressisti ) per le infiltrazioni dei clan nelle municipalizzate rilevate dalla Procura. La considerazione amara del sottosegretario al Lavoro è una implicita critica al ministro Matteo Piantedosi, espresso dal Carroccio nell’esecutivo: dopo aver inviato gli ispettori del Viminale, all'esito degli approfondimenti effettuati e delle relazioni redatte, il prefetto di Bari Franco Russo, comunicò “l'insussistenza di collegamenti diretti e indiretti” con la criminalità organizzata e quindi il ministro dell'Interno non chiese lo scioglimento del Comune ma decretò il “commissariamento” di tre aziende municipalizzate. L'inchiesta Codice Interno nel febbraio del 2024 portò ad oltre 130 arresti, e ad uno smottamento nel centrosinistra, con il M5S che lasciò la maggioranza regionale guidata da Michele Emiliano. Nel febbraio 2025, quando Piantedosi decise i commissariamenti, in Consiglio dei ministri fu duramente attaccato dal ministro meloniano Francesco Lollobrigida con queste parole riportate allora da Il Foglio : “Perché in passato, al contrario di Bari, nei comuni governati dal centrodestra sei stato così perentorio?”. Il titolare del Viminale replicò in maniera sferzante: “Mi fa piacere che tu abbia iniziato a studiare le carte. Quando sarai ministro dell’Interno scioglierai i comuni che vorrai, fino a quel momento decido io, assumendomene tutte le responsabilità”. Oggi la polemica si riapre, con il “fuoco amico” di Durigon.