Femminicidi, Cecchettin: "Soffro quando si parla di coltelli e per le donne che si potevano salvare"

A due anni precisi dal femminicidio della figlia Giulia, Gino Cecchettin in commisione alla Camera ringrazia per la vicinanza, ma spiega che per lui ogni giorno senza la figlia è una "ricorrenza". Impegnato nella Fondazione che prende il nome della studentessa ammazzata dall'ex Filippo Turetta, Gino porta avanti un progetto di educazione affettiva nelle scuole. Intanto, si sfoga, soffre per tutte le donne vittime di violenza, ma in particolare per quelle che  "eravamo in tempo ma non siamo stati in grado di salvare". E cita la vicenda di Barbara Belotti, che aveva denunciato e non è stata protetta a sufficienza, e di Jessica Strapazzolo, uccisa dall'ex che aveva un braccialetto elettronico mal funzionante.