Dopo "Parigi-la-politica e altre storie" e "Il corpo lesbico", prosegue il meritorio lavoro della casa editrice VandA, grazie alla curatrice Deborah Ardilli, che all’opera di (ri)traduzione delle opere di Monique Wittig (1935 – 2003), intellettuale e scrittrice fra le più interessanti del secondo '900 francese (femminista, lesbica, materialista, rivoluzionaria, da intendere soprattutto come etichette politiche e non identitarie), accompagna un impegno di contestualizzazione, che restituisce Wittig alla sua complessità teorica e storica: "Il viaggio senza fine" è una rivisitazione in chiave lesbica e femminista del capolavoro di Miguel de Cervantes, "Don Chisciotte della Mancia". Un testo d’avanguardia, che ibrida scrittura teatrale, montaggio cinematografico e arte del mimo. Un microcosmo delle rivendicazioni radicali del femminismo... Leggi l'articolo completo Abbiamo bisogno di voci più radicali: riscoprire “il viaggio senza fine” di Monique Wittig .