Selenio, il fattore fondamentale per il corpo di cui nessuno parla

Selenio, il fattore fondamentale per il corpo di cui nessuno parla

Spesso si parla di vitamine e minerali senza soffermarsi su quelli che, pur presenti in quantità minime, sono indispensabili per il corretto funzionamento del nostro organismo. Il selenio è un oligoelemento silenzioso ma fondamentale , che lavora costantemente dietro le quinte per proteggere le cellule e mantenere l’equilibrio di numerosi processi vitali. Anche se ne abbiamo bisogno solo in tracce, la sua assenza o il suo eccesso possono avere conseguenze significative sulla salute. Dal punto di vista biologico, il selenio è essenziale perché entra a far parte delle selenoproteine, molecole coinvolte in importanti reazioni enzimatiche. Tra le sue funzioni principali spicca l’azione antiossidante, che contribuisce a difendere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e di molte alterazioni metaboliche. Il selenio sostiene inoltre il sistema immunitario , aiutando l’organismo a rispondere in modo efficace alle infezioni, e svolge un ruolo centrale nella funzione della tiroide, partecipando alla regolazione degli ormoni che controllano il metabolismo e il consumo energetico. Il suo contributo è importante anche per il mantenimento della salute di capelli, unghie e tessuti, grazie al coinvolgimento nei processi di rinnovamento cellulare. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45543457]] L’assunzione di selenio avviene principalmente attraverso l’alimentazione e il suo contenuto negli alimenti dipende in larga parte dalla quantità presente nel terreno in cui vengono coltivati o allevati. Tra le fonti più ricche figura no il pesce e i frutti di mare, come tonno, sgombro, sardine, salmone e crostacei, seguiti da carne e pollame, in particolare manzo, pollo e tacchino. Anche le uova e i latticini forniscono un buon apporto di selenio, così come i cereali, soprattutto se integrali, e la frutta secca, tra cui noci e nocciole. Un ruolo rilevante è svolto dai legumi, che rappresentano una valida fonte vegetale di questo minerale: lenticchie, ceci, fagioli di diverse varietà, piselli, fave e soia contribuiscono in modo significativo all’assunzione quotidiana, apportando al tempo stesso proteine vegetali, fibre e altri micronutrienti essenziali. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45544189]] Come accade per molti oligoelementi, anche per il selenio è fondamentale mantenere un equilibrio adeguato. Una carenza può compromettere alcune funzioni fisiologiche, mentre un’assunzione eccessiva e prolungata può risultare dannosa. Per questo motivo, una dieta varia e bilanciata rappresenta la strategia più efficace per garantire il giusto apporto senza rischi . In definitiva, il selenio dimostra come anche i nutrienti meno visibili possano avere un impatto profondo sul benessere quotidiano.

Francesca Albanese cancellata dal sito di Georgetown

Francesca Albanese cancellata dal sito di Georgetown

Pd e Avs le conferiscono la cittadinanza onoraria. L’Università di Georgetown, a Washington, la cancella dall’elenco degli “studiosi affiliati”. Nuova impresa di Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi, la quale a Georgetown ha conseguito una borsa di studio in materia di migrazioni internazionali. Adesso però l’ateneo, a causa delle posizioni dell’Albanese su Hamas e il 7 ottobre, ha cancellato ogni traccia della filoislamica: sul sito sono stati depennati nome e scheda biografica. L’università è intervenuta dopo mesi di pressioni e un rapporto di sessanta pagine di “Un Watch”, organizzazione non governativa che ha sede in Svizzera e il cui scopo è quello di “monitorare le prestazioni delle Nazioni Unite sulla base della propria carta”. Un’istituzione che vigila sull’Onu che chiede e ottiene di cacciare da un ateneo una relatrice dell’Onu non s’era ancora vista. E però mai sottovalutare la Albanese, la quale tra le medaglie più luccicanti vanta il dileggio del sindaco dem di Reggio Emilia reo di aver ricordato gli ostaggi israeliani del 7 ottobre. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45420022]] “UnWatch” era tornata alla carica dopo che la paladina pro-Pal aveva detto che l’assalto alla redazione de La Stampa era anche «un monito ai giornalisti per tornare a fare il loro lavoro». La notizia della cancellazione dell’Albanese da Georgetown l’ha diffusa il direttore esecutivo di “Un Watch”, Hillel Neuer: «È ora di espellere dalle università tutti i sostenitori del terrorismo. Le istituzioni accademiche hanno la responsabilità di difendere standard minimi di integrità e dignità umana. Rimuovere una funzionaria che ha ripetutamente fatto ricorso a retorica antisemita e ha giustificato il terrorismo», ha sottolineato Neuer, «è un passo necessario per ripristinare quegli standard». Poi il direttore di “Un Watch” ha aggiunto: «Non è solo una questione interna all’università. Questo invia un messaggio importante. Le posizioni di autorità alle Nazioni Unite non garantiscono immunità dall’accountability (responsabilizzazione, dr), e le università non devono diventare rifugi sicuri per chi abusa della propria piattaforma per diffondere odio». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45429395]] Durissima, si capisce, pure l’associazione “Setteottobre”: «Il gesto di Georgetown pesa perché rompe una consuetudine, quella per cui il marchio Onu funziona come scudo reputazionale automatico. In questo caso non ha retto. Anzi», ha aggiunto l’associazione, «ha finito per trascinare con sé chi continuava a offrire legittimazione accademica a una figura sempre più isolata sul piano istituzionale». Attenzione però perché c’è anche chi vuole nuovi e prestigiosi premi per l’Albanese. La “Casa delle donne”, a Milano, ha affisso all’ingresso la foto della paladina pro-Pal e l’invito a firmare per la sua candidatura al Nobel per la pace. Sopra, su un lenzuolo, una scritta coi colori della bandiera palestinese: «La Casa delle Donne ringrazia e sostiene Francesca Albanese che col suo impegno ci consente, nonostante tutto, di credere nella giustizia e coltivare la speranza». È la stessa Casa delle Donne che ha elogiato l’Albanese per il suo tristemente noto rapporto in cui non compare una sola parola di aperta condanna nei confronti dei macellai islamisti di Hamas. Tra i più strenui sostenitori del Nobel per la pace all’Albanese c’è la Bonelli&Fratoianni. Se non altro abbiamo la certezza che non le verrà mai assegnato. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45438559]]