“Senza libero consenso è stupro”: accordo Pd-FdI in commissione sul disegno di legge

“Senza libero consenso è stupro”: accordo Pd-FdI in commissione sul disegno di legge

La mancanza di “consenso libero ed attuale” entra nel reato di violenza sessuale: è una novità normativa introdotta con un emendamento bipartisan approvato all’unanimità dalla commissione Giustizia della Camera nell’esame del disegno di legge per la modifica dell’articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso. L’emendamento è […] L'articolo “Senza libero consenso è stupro”: accordo Pd-FdI in commissione sul disegno di legge proviene da Il Fatto Quotidiano .

Elia Del Grande arrestato: incredibile, dove si era nascosto

Elia Del Grande arrestato: incredibile, dove si era nascosto

E' finita la fuga di Elia Del Grande , ed è finita nel modo più incredibile possibile. I carabinieri di Varese e Modena, supportati dal ROS di Milano, dopo una prolungata attività info-investigativa, hanno individuato e arrestato, a Cadrezzate , nel Varesotto, all'interno della propria abitazione , il 50enne, allontanatosi dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia , in provincia di Modena. Del Grande era stato collocato nella comunità dal Tribunale di Varese, al termine di una condanna a 30 anni , per aver compiuto quella che è stata definita la " strage dei fornai ". Era il 7 gennaio del 1998 e a soli 22 anni sterminò la sua famiglia uccidendo i genitori e il fratello . L'uomo, dopo aver scontato 25 anni di pena , era stato ammesso alla misura di sicurezza della libertà vigilata presso la struttura dove doveva trascorrere sei mesi dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza per la sua " pericolosità sociale ". Lo scorso 30 ottobre il colpo di scena con la fuga. Negli scorsi giorni Del Grande aveva spiegato le motivazioni del suo gesto in una lettera. "Il mio gesto - aveva scritto - è dovuto alla totale inadeguatezza che ancora incredibilmente sopravvive in certi istituti, come le case lavoro, che dovrebbero tendere a ri-socializzare e reinserire con il lavoro" ma la casa-lavoro "è ben peggio" del carcere e, dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza "mi sono visto crollare il mondo addosso, ho visto perdere tutto ". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44882352]] Nella missiva Del Grande non aveva specificato il luogo dove si trovava, ma aveva precisato di non essere scappato. "Il disagio che ho visto lì dentro - spiegava ancora - credo di non averlo mai conosciuto e sono scappato anzi, mi sono allontanato" ma "pago ancora fortemente lo scotto del mio nome e di ciò che ho commesso".

Strage dei fornai, arrestato dai carabinieri Elia Del Grande

Strage dei fornai, arrestato dai carabinieri Elia Del Grande

I Carabinieri di Varese e Modena, supportati dal Ros di Milano, hanno individuato e arrestato all'interno della propria abitazione a Cadrezzate (Varese) Elia Del Grande, 50enne, che si era allontanato dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia (Modena), dove era stato collocato dal Tribunale di Varese, al termine di una condanna a 30 anni, per l'omicidio dei genitori e del fratello, commesso nel gennaio del 1998, conosciuto come la Strage dei Fornai. L'uomo era stato ammesso alla misura di sicurezza della libertà vigilata nella struttura, dalla quale era fuggito lo scorso 30 ottobre. I carabinieri lo hanno rintracciato al termine di una lunga attività di indagine. Elia del Grande era stato condannato per il triplice omicidio di madre, padre e fratello avvenuto a Cadrezzate, in provincia di Varese, uccisi a colpi di fucile da caccia nella notte fra il 6 e il 7 gennaio del 1998: datosi alla fuga, fu rintracciato in Svizzera poco dopo. Dopo 26 anni e 4 mesi di reclusione, del Grande era fuggito da una casa lavoro di Castelfranco Emilia, nel modenese, e da quel momento era irreperibile. Era stato lui stesso, in una lettera inviata a un quotidiano, a raccontare i motivi di quella che lui stesso ha definito "non una evasione" ma "un semplice allontanamento". "Probabilmente, pago ancora fortemente lo scotto del mio nome e di ciò che ho commesso, mi ritengo amareggiato perché vorrà dire che qualsiasi pena uno possa pagare in questo Paese, comunque tu rimarrai sempre la persona responsabile del gesto commesso". "Le case di lavoro oggi - scrisse a Varese News durante la sua fuga - sono delle carceri effettive in piena regola con sbarre cancelli e polizia penitenziaria, orari cadenzati, regole e doveri. Con la piccola differenza che chi è sottoposto alla casa di lavoro non è un detenuto, bensì un internato, ovvero né detenuto né libero, nessuna liberazione anticipata, nessun rapporto disciplinare, ma solo proroghe da sei mesi in su che servirebbero, in teoria e non in pratica, a riabituare il sottoposto a misura di sicurezza al tessuto sociale esterno contenendolo e dandogli opportunità lavorativa, quest'ultima attualmente è negata se non solo con turnazioni identiche a quelle carcerarie. Avevo ripreso in mano la mia vita, ottenendo con sacrificio un ottimo lavoro dando tutto me stesso in quel lavoro che oggi mi hanno fatto perdere senza il minimo scrupolo, mi riferisco alla magistratura di sorveglianza, avevo ritrovato una compagna un equilibrio i pranzi le cene il pagare le bollette le regole della società, tutto questo svanito nel nulla per la decisione di un magistrato di Sorveglianza, che mi ha nuovamente rinchiuso facendomi fare almeno mille passi indietro riproponendomi soltanto la realtà repressiva carceraria, anzi quella delle case lavoro è ben peggio, ci sono persone all'interno che sono entrate per sei mesi e avendo l'unica colpa di non avere una dimora e una famiglia, si trovano internate da 4/5 anni, in un Paese civile e al passo con le regole europee, questo non dovrebbe più esistere, difatti l'Italia è l'unico paese in tutta Europa che adotta le misure di sicurezza". "Ci tengo a precisare - prosegue l'uomo - che io da questo paese sono stato condannato ad anni 30 di reclusione, effettivamente ne ho scontati 26 e 4 mesi e non sono stato condannato a galera in più, e invece grazie a questo articolo di legge risalente a Mussolini ancora in essere dal nostro codice penale mi sono ritrovato nuovamente peggio di un detenuto. Mi sono visto crollare il mondo addosso, ho visto perdere tutto ho visto non considerato il mio impegno lavorativo, ho visto non considerato il mio percorso di reinserimento durato due anni e mezzo dall'atto del mio ritorno in libertà, oggi tutte le cronache mi definiscono come il serial killer, il pazzo assassino che è sfuggito senza la minima remora e controllo, additandomi di tutte le cose del passato senza informarsi prima su cosa ho fatto da quando sono stato scarcerato il 16 luglio 2023, questo e molto altro mi hanno spinto a provare il tutto per tutto pur di uscire da quella situazione alla quale non riuscivo assolutamente ad abituarmi e a prenderne consapevolezza nonostante tutti i carceri che io abbia girato. Il disagio che ho visto lì dentro credo di non averlo mai conosciuto e sono scappato anzi, mi sono allontanato".