A Torino tornano a brillare le "Luci d'Artista”: 32 luminarie firmate da grandi nomi internazionali che impreziosiscono piazze e vie. Una scintillante galleria a cielo aperto, da visitare con il naso all'insù. Tracey Emin e Patti Smith tra le nuove star che illuminano la città

A Torino tornano a brillare le "Luci d'Artista”: 32 luminarie firmate da grandi nomi internazionali che impreziosiscono piazze e vie. Una scintillante galleria a cielo aperto, da visitare con il naso all'insù. Tracey Emin e Patti Smith tra le nuove star che illuminano la città

Rimbalza luminosa tra le due chiese Bouncing The Ball di Riccardo Previdi in Piazza San Carlo, nuova opera della 28° edizione 2025-2026 di Luci d’Artista, che dal 1998 trasformano Torino in un laboratorio di arte pubblica. Un’idea all’epoca visionaria: affidare […] L'articolo Torino s’illumina con le Luci d’Artista sembra essere il primo su iO Donna .

Una settimana di celebrazioni di successo nel segno del Tridente

Una settimana di celebrazioni di successo nel segno del Tridente

MODENA (ITALPRESS) – Si è appena conclusa una settimana di celebrazioni di straordinario successo per il Marchio del Tridente e per la città di Modena. Dal 5 al 9 novembre, infatti, un ricco calendario di eventi ha accompagnato il ritorno nello storico stabilimento di Viale Ciro Menotti della produzione della gamma Maserati GranTurismo e GranCabrio, in tutte le loro versioni. La settimana si è aperta con una soirèe esclusiva al Teatro Comunale di Modena Pavarotti-Freni, dove il concept “Maserati Meccanica Lirica” ha preso vita attraverso un'esperienza immersiva che ha unito arte, musica e meccanica. In collaborazione con Sonus faber, Main Partner dell'iniziativa, il sipario si è alzato su uno spettacolo unico, in cui la storia di Turandot si è intrecciata con quella del Tridente, trasformando ogni spazio del teatro in parte integrante del racconto. L'Orchestra Filarmonica di Modena, diretta dal Maestro Hirofumi Yoshida, ha eseguito le arie più celebri dell'opera pucciniana fino al momento culminante del “Nessun dorma”, quando, sulle parole “Il suo nome è Amore”, è stata svelata la Maserati GranTurismo Meccanica Lirica One-Off. La scena è poi mutata ancora una volta grazie alla musica del compositore Dardust, che ha reinterpretato il patrimonio lirico italiano in chiave contemporanea fondendo suggestioni classiche ed elettroniche. In questo scenario di emozione e meraviglia, è stato proiettato il nuovo video di campagna dedicato alle GranTurismo e GranCabrio, girato interamente a Modena e nel territorio circostante, in un racconto visivo che celebra il legame tra la città, la musica e il suono inconfondibile delle vetture del Tridente. La serata si è conclusa con una cena esclusiva nel Ridotto del Teatro, firmata dallo chef stellato Massimo Bottura, ambasciatore delle eccellenze modenesi e interprete di una cucina che, come Maserati, unisce tradizione, innovazione e cura del dettaglio. Il giorno successivo, l'attenzione si è spostata nello stabilimento Maserati di Modena, dove si è tenuto il taglio del nastro della nuova linea di assemblaggio delle GranTurismo e GranCabrio, alla presenza delle istituzioni, della stampa internazionale e del top management della Casa del Tridente. Gli ospiti hanno potuto scoprire le novità del sito produttivo e assistere al reveal delle Maserati GranTurismo Meccanica Lirica One-Off e Maserati GranCabrio Meccanica Lirica One-Off, raccontate direttamente dagli artigiani e dagli ingegneri che le hanno realizzate. Nel pomeriggio, la visita è proseguita nella Collezione Maserati Umberto Panini, dove il marchio ha celebrato la propria storia e il proprio patrimonio tecnico e culturale. Nel weekend, Maserati ha aperto le porte a 100 clienti provenienti da tutta Europa e soci del Maserati Club Italia per la Tridente Experience, una due giorni dedicata alla passione e all'eccellenza. Sabato 8 novembre la centralissima Piazza Roma ha accolto una selezione di 50 vetture del Brand – tra le quali una Maserati GT Spyder 3500 del 1959 si è distinta per essere la vettura più antica presente – , mentre al Teatro Comunale gli ospiti hanno potuto assistere alle prove dell'Orchestra di Modena. Successivamente, nello stabilimento Maserati, si è svolta un'esclusiva esibizione di Roberto Bolle, E'toile del Teatro alla Scala di Milano e amico del Brand, che ha incanto con una performance ispirata alla coreografia “Waves”, già presentata al Teatro degli Arcimboldi. Il tutto si è concluso con una cena esclusiva curata da Massimo Bottura e da una sound experience firmata dal compositore Dardust. Domenica 9 novembre la città si è trasformata in un museo a cielo aperto con una parata di 60 Maserati storiche e contemporanee che ha attraversato Modena fino al Museo Panini. Il corteo delle auto del passato vedeva in testa due Ghibli degli anni '90, una Sebring e una Indy, mentre, tra le vetture contemporanee, si distingueva l'esclusiva MC20 Maserati per Maserati, un esemplare unico realizzato grazie al programma di personalizzazione Fuoriserie per i nipoti di Ettore Maserati, fondatore del marchio italiano nel 1914 insieme ai fratelli Alfieri ed Ernesto. Dopo la tappa al Museo Panini, la parata si è conclusa all'Autodromo di Modena, dove i clienti hanno potuto vivere l'emozione della pista con test drive e hot laps a bordo delle super sportive della casa del Tridente, tra cui GT2 Stradale e GranTurismo equipaggiata con il nuovo sistema di scarico ad esaltarne il sound. Parallelamente, la città ha reso omaggio al Marchio con una grande “domination urbana”, che ha coinvolto luoghi simbolo come il Mercato Albinelli, il Portico del Collegio San Carlo e le vie del centro, decorati con installazioni, pannelli e proiezioni dedicate al Tridente. Modena ha così ribadito il suo legame con Maserati, adottando il motto “Modena, Città della Maserati” e accogliendo nelle sue strade alcune vetture speciali in livrea giallo e blu, i colori della città, con dettagli ispirati al pentagramma e al simbolo del Tridente. Insomma, “Maserati Meccanica Lirica” ha rappresentato non solo una serie di eventi celebrativi ma una dichiarazione d'identità e un segno tangibile della volontà dell'azienda di continuare a investire in questo territorio, valorizzando eccellenza, competenze e creatività. Qui, dove la meccanica ha una melodia e la musica ha un carattere, Maserati ritrova la sua voce: quella autentica del Tridente, che continua a far risuonare nel mondo il suo inconfondibile sound di stile e lusso italiano. foto: ufficio stampa Maserati (ITALPRESS).

Esposto di Palamara «Ora si verifichi l’operato della toga che mi indagò»

Esposto di Palamara «Ora si verifichi l’operato della toga che mi indagò»

La nostra intervista ad Amara mette sotto i riflettori le azioni dei pm. Che così si mobilitavano per pilotare i giornali. L’intervista rilasciata a questo giornale da Piero Amara ha fatto rumore. Le parole dell’ex legale sulla conduzione delle indagini nell’inchiesta per corruzione (che corruzione non era) nei confronti di Luca Palamara hanno innescato un comunicato dei legali dell’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Gli avvocati, Benedetto Buratti e Roberto Rampioni , dopo avere letto La Verità , hanno annunciato un esposto «per accertare la correttezza dell’operato del pubblico ministero sulla vicenda Palamara ». Continua a leggere

Norimberga, Russell Crowe sublime: nazista da Oscar

Norimberga, Russell Crowe sublime: nazista da Oscar

Da eroe a mostro, il passo è breve. Almeno per un attore come Russell Crowe . Indimenticabile Massimo Decimo Meridio ne Il gladiatore, simbolo di coraggio e lealtà, l’attore premio Oscar torna oggi sul grande schermo con uno dei ruoli più inquietanti della sua carriera: quello di Hermann Göring, il gerarca nazista e braccio destro di Hitler, nel film Norimberga di James Vanderbilt, in uscita in Italia il 18 dicembre. E sarà, senz’altro, uno dei titoli di punta del nostro Natale cinematografico. Ambientato all’indomani della Seconda guerra mondiale, il film ricostruisce la genesi e lo svolgimento del celebre processo di Norimberga , in cui gli Alleati misero sotto accusa i massimi responsabili del Terzo Reich. Al centro della storia, però, non c’è solo la dimensione storica o giudiziaria, ma un confronto psicologico serrato: quello tra Göring (Crowe) e lo psichiatra militare americano Douglas Kelley, interpretato da Rami Malek. È lui a ricevere l’incarico di valutare la sanità mentale dei gerarchi nazisti, nella speranza di capire se il male che hanno incarnato sia frutto di follia, di cieca obbedienza o di una lucida, consapevole volontà di distruzione. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43106827]] A fare da contrappunto, Michael Shannon nei panni del giudice Robert H. Jackson, deciso a far trionfare la giustizia in nome della storia. Vanderbilt, già sceneggiatore di Zodiac e Truth, dirige un dramma giudiziario d’impianto classico, teso e lineare, che non rinuncia però a momenti di introspezione. Norimberga affronta il tema, sempre attuale, della responsabilità morale, interrogandosi su dove finisca la giustizia e dove cominci la vendetta. La pellicola alterna con efficacia le scene d’aula ai colloqui in cella tra Göring e Kelley , che si trasformano in un duello intellettuale sulla natura del male e sull’abisso dell’animo umano. Russell Crowe torna ai suoi livelli migliori. Il suo Göring è un mostro di carisma e ambiguità: manipolatore, vanitoso, dotato di un’eloquenza gelida e beffarda che lo rende più spaventoso di qualsiasi figura demoniaca. Crowe non si limita a impersonare il male, ma lo comprende e lo restituisce nella sua forma più disturbante: quella che seduce. Un “cattivo” magnetico, come se l’attore avesse deciso di capovolgere il mito del gladiatore che lo aveva consacrato. Norimberga riesce a catturare lo spettatore con la forza del suo tema e la solidità del cast. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:39210105]] È un film che si può (si deve) vedere anche come “lezione di storia” – precisa, asciutta, efficace – ma che trova il suo senso più profondo nella riflessione contemporanea: che cosa significa oggi giudicare il male, in un’epoca in cui la memoria vacilla e le istituzioni democratiche vengono costantemente messe in discussione? Negli Stati Uniti, Norimberga ha sorpreso anche al botteghino: quinto posto nel weekend d’esordio con 4,15 milioni di dollari in 1.802 sale, un risultato notevole per un dramma storico. Un segnale che il pubblico americano conserva un interesse autentico per i grandi racconti del Novecento e per i film che uniscono spettacolo e riflessione. «È una storia che parla al presente», ha dichiarato il co -presidente della Sony Pictures Classics, Michael Barker. In un panorama dominato da franchise, Norimberga rappresenta una scommessa riuscita: cinema d’attore e di idee, capace di riportare in sala anche chi chiede al grande schermo qualcosa di più del semplice intrattenimento. E chissà che questa interpretazione di Russell Crowe – densa, inquieta, umanamente perturbante – non possa riportarlo in corsa per un Oscar, venticinque anni dopo il suo trionfo con Il gladiatore. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:38379705]]

Scotland’s bishops sound alarm as key safeguards rejected in assisted suicide bill

Scotland’s bishops sound alarm as key safeguards rejected in assisted suicide bill

The Scottish Parliament in Edinburgh. Scotland’s Catholic bishops and pro-life groups have raised alarms about the effects a proposed assisted suicide bill may have upon disabled and vulnerable people after a number of key amendments were rejected. / Credit: Reinhold Möller, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons Edinburgh, Scotland, Nov 11, 2025 / 07:00 am (CNA). Scotland’s Catholic bishops and pro-life groups have raised alarms about the effects a proposed assisted suicide bill may have upon disabled and vulnerable people after a number of key amendments were rejected. Assisted suicide is currently illegal in Scotland, but if Liam McArthur’s Assisted Dying for Terminally Ill Adults (Scotland) Bill becomes law, terminally ill adults will be given assistance to end their own lives. After the committee considering the bill on Nov. 4 rejected several amendments to make the bill safer, the president of the Scottish bishops’ conference, Bishop John Keenan of Paisley, told CNA: “Almost [all of the] vulnerable groups in Scotland representing the disabled, elderly, and mentally ill are against the [bill] and continue to point out how it puts them at greater risk.” One of the rejected amendments would have restricted eligibility to those with six months or less to live. Another proposal would have required people who are seeking an assisted death to be provided with a fully funded palliative care support plan. Both amendments were rejected, raising fears that the most vulnerable will suffer and those with nonterminal conditions will be able to access assisted suicide. Expressing concerns about the bill, Keenan said: “It will also not exclude a person whose primary motivation for their request is among [the] following nonterminal conditions: eating disorders; intellectual disabilities, including but not limited to [Down] syndrome; mood disorders, including but not limited to depression; anxiety disorders; the receipt of any disability or sickness-related benefits, including but not limited to Adult Disability Payment, or any equivalent welfare payment; loneliness or social isolation; financial hardship or low income; feelings of being a burden to others; poor or unsuitable housing conditions; any other mental health condition or developmental disorder that is not a terminal illness.” Bishop John Keenan of Paisley, Scotland. Credit: Scottish Government, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons The Catholic Church teaches that assisted suicide is inherently immoral. “Life is a gift to be protected, especially when threatened by sickness and death,” the Catholic bishops of England, Wales, and Scotland have said . “Palliative care, with expert pain relief and good human, spiritual, and pastoral support, is the right and best way to care for people towards the end of life.” The definition of terminal illness in McArthur’s bill has been viewed as problematic, with the bill stating that it can be applied to people who have an “advanced and progressive disease, illness, or condition from which they are unable to recover and that can reasonably be expected to cause their premature death.” Paul Atkin, pro-life officer at the Archdiocese of St. Andrews and Edinburgh, highlighted this danger, telling CNA: “The bill’s definition of ‘terminal illness’ is so vague that it could include people with conditions such as dementia or heart failure, who may live for years. The boundaries keep moving, and what starts as a choice for a few becomes an assumption for many.” Atkin continued: “We should be honest: This law would put some lives at risk — not from disease, but from despair. True compassion means standing beside those who suffer, not offering to end their lives. Scotland can do better than that.” Member of the Scottish Parliament (MSP) Jeremy Balfour made a proposal to exclude individuals with nonterminal conditions from accessing assisted suicide. These conditions include intellectual disabilities, eating disorders, and feelings of being a burden. Again, this was rejected. Speaking to CNA, Catherine Robinson, spokesperson for Right To Life UK, described the assisted suicide bill in Scotland as “a clear danger to people with disabilities.” “Many disabilities can quickly become ‘terminal’ if not managed properly. This remains the case whether done intentionally for people with disabilities who are actively seeking to end their own lives or through lack of access to medical assistance,” Robinson said. “People with disabilities recognize the risk the McArthur’s bill poses to them, which is why major disability groups in Scotland, such as Inclusion Scotland, Glasgow Disability Alliance, and Disability Equality Scotland, do not support this bill.” MSP Pam Duncan-Glancy, who is the first permanent wheelchair user in the Scottish Parliament, shared her own concerns about the rejected amendments upon disabled people. “The committee rejected placing timescales on prognosis. This means anyone with an illness that could result in their premature death is eligible. That’s me and thousands of disabled people and people with conditions like diabetes across Scotland. I don’t believe that is what Parliament intends. This is dangerous for disabled people and I will fight it all the way,” Duncan-Glancy said. McArthur’s bill is separate from the bill currently progressing through Parliament in London, which proposes the legalization of assisted suicide in England and Wales. Catholics in Scotland are asked to urge their local MSP to vote against the bill when it comes to the final debate at Stage 3.

Milano: Maran (Pd), 'La Russa disquisisce di ciclabili, indegno suo ruolo'

Milano: Maran (Pd), 'La Russa disquisisce di ciclabili, indegno suo ruolo'

Roma, 11 (Adnkronos) - "Ignazio, sei Presidente del Senato, occupati di quello. É indegno che dal tuo ruolo (ti do del tu perché se ti comporti così sei tu a squalificarlo) ti metti a disquisire di ciclabili o di mettere bus sopra le metropolitane". Lo scrive sui social l'europarlamentare Pd, Pierfrancesco Maran, a proposito delle dichiarazioni di Ignazio La Russa. "Quando governeremo noi Milano sposteremo la ciclabile di Corso Buenos Aires", ha detto il presidente del Senato. "Già che ci sei - aggiunge Maran- occupati del fatto che la finanziaria che si sta discutendo al Senato taglia i fondi per le nuove metropolitane di Milano e Roma. Non saranno autobus ma aver soldi per continuare a costruirle é comunque utile (per noi che le usiamo eh, non dico per te)".

Onu: Mattarella, 'da Italia convinta adesione a campagne per valori universali'

Onu: Mattarella, 'da Italia convinta adesione a campagne per valori universali'

Vienna, 11 nov. (Adnkronos) - "Nello stesso momento in cui nasceva l'Onu, l'Italia intraprendeva il percorso per dotarsi di una nuova Legge fondamentale, la Costituzione repubblicana del 1948, fondata su valori che coincidono con quelli della Carta di San Francisco e della Dichiarazione dei diritti dell'uomo. In quel testo i padri Costituenti italiani, con grande lungimiranza, indicavano espressamente la strada per una partecipazione italiana alle organizzazioni internazionali. Su queste basi, di piena adesione a un sistema valoriale, la Repubblica Italiana poté accedere alle Nazioni unite nel 1955, lo stesso anno della Repubblica d'Austria. Da allora l'Italia, con convinzione, si è fatta protagonista di campagne per la promozione di valori universali, ospitando sul suo territorio importanti strutture dell'Onu". Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Vienna, insieme all'omologo d'Austria, Alexander Van der Bellen, alle celebrazioni per il 25esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale. "A questo riguardo, permettetemi di esprimere -ha aggiunto il Capo dello Stato- il mio sentito ringraziamento al Paese che accoglie questo importante Polo onusiano, e a Lei, Signor Presidente federale –e caro amico- per essere qui oggi a sostenere, insieme, quegli stessi valori che hanno caratterizzato i nostri condivisi 70 anni di appartenenza alla famiglia dell'Onu, in termini etici e politici".

Sabalenka, la frase rubata: l'insulto peggiore alla Rybakina

Sabalenka, la frase rubata: l'insulto peggiore alla Rybakina

Aryna Sabalenka è finita di nuovo al centro delle polemiche per il suo modo di reagire alle sconfitte. Dopo la finale persa a Riad contro Elena Rybakina , la bielorussa si è lasciata sfuggire un commento che molti hanno interpretato come l’ennesimo tentativo di sminuire i meriti dell’avversaria. Non è la prima volta: già dopo la sconfitta al Roland Garros contro Coco Gauff aveva dichiarato che “ci fosse stata la Swiatek e non io, avrebbe vinto la finale”, frase poi ritrattata tra mille discussioni. Questa volta, però, la battuta è arrivata direttamente in campo, catturata dai microfoni durante il saluto a rete. Sabalenka ha pronunciato il proverbio russo " Раз в год и палка стреляет ", letteralmente “una volta all’anno anche un bastone spara ”. Un modo di dire che, nel contesto, è sembrato un modo per insinuare che la vittoria della Rybakina fosse un evento fortuito , un colpo raro e fortunato più che il risultato di una prestazione superiore. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44520069]] Un messaggio che non è passato inosservato, soprattutto perché la kazaka aveva legittimamente dominato il torneo ed era arrivata alla finale in uno stato di forma eccezionale. Sui social la reazione è stata immediata: molti tifosi e addetti ai lavori hanno sottolineato come da una numero uno del mondo ci si aspetti maggiore sportività , soprattutto nei momenti più difficili. Nonostante le critiche, Sabalenka ha chiuso l’anno con un vantaggio enorme nel ranking: 2.475 punti in più rispetto a Iga Swiatek, un margine che testimonia quanto sia stata dominante nel corso della stagione. Ora la “tigre di Minsk” si prenderà una pausa, come annunciato subito dopo la finale, spiegando che volerà alle Maldive “a bere la mia tequila”. Un break che potrebbe anche diventare l’occasione per riflettere su quanto, a volte, le parole pesino più di un dritto sbagliato. Not cool, Aryna Sabalenka. Not cool. After losing to Elena Rybakina in Riyadh, Sabalenka used a Russian saying: "Once a year even a stick shoots." pic.twitter.com/maJL64tTua — rybafan (@rybafan) November 9, 2025

Promuove il riciclo delle lattine, cestista dell’Urania Milano riempito di insulti razzisti. La rabbia del club: “Schifosi e indegni”

Promuove il riciclo delle lattine, cestista dell’Urania Milano riempito di insulti razzisti. La rabbia del club: “Schifosi e indegni”

Ancora un episodio di razzismo sul web verso un giocatore di basket. La vittima questa volta è Ursulo D’Almeida, atleta beninese di 24 anni dell’Urania Milano, oggetto di pesanti insulti xenofebi nei giorni scorsi sotto un post perché protagonista di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione ambientale promossa dal club stesso e dal Cial, il […] L'articolo Promuove il riciclo delle lattine, cestista dell’Urania Milano riempito di insulti razzisti. La rabbia del club: “Schifosi e indegni” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Onu: Mattarella, 'riforma passo in giusta direzione per maggiore efficacia'

Onu: Mattarella, 'riforma passo in giusta direzione per maggiore efficacia'

Vienna, 11 nov. (Adnkronos) - "In questo lungo percorso" rappresentato dagli ottanta anni di storia delle Nazioni unite, "non sono mancati ostacoli, errori e lacune, in parte riconducibili a carenze strutturali dell'Organizzazione; in parte alla altalenante volontà politica degli stessi Stati membri a sostenerne pienamente l'azione. La recente riforma varata dal segretario generale Guterres è stata avviata pere fornire risposta a questa richiesta di maggiore efficacia. Si tratta di un passo nella giusta direzione, che comunque sollecita a una riflessione più ampia sugli stessi meccanismi decisionali dell'Onu, a cominciare del Consiglio di Sicurezza, la cui composizione -e i cui poteri in capo ai membri permanenti- riflettono il mondo del 1945". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Vienna, insieme all'omologo d'Austria, Alexander Van der Bellen, alle celebrazioni per il 25esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale. "L'Onu -ha ricordato il Capo dello Stato- può adempiere al suo mandato di garante della pace internazionale soltanto se gli Stati che ne fanno parte le consentono di farlo. E, tuttavia, le Nazioni unite restano, pur con tali limiti, uno strumento straordinario e insostituibile di pace e di stabilità, che sarebbe irresponsabile indebolire. Il quadro geo-politico che abbiamo di fronte, dalla perdurante guerra di aggressione russa all'Ucraina, alla crisi in Medio Oriente, all'instabilità in diverse aree del continente africano, spesso associata a drammatiche crisi umanitarie, richiede con tutta evidenza un sostegno attivo dell'Onu, non certamente il suo smantellamento. Penso, ad esempio, all'esigenza di rafforzare -e non demolire- l'architettura relativa al disarmo e alla non proliferazione delle armi nucleari, in una fase storica in cui, invece, assistiamo a inaccettabili allusioni all'impiego di armi di distruzione di massa". "Non esistono -ha ribadito Mattarella- alternative al multilateralismo, a meno che non si ritenga di imboccare la strada dei conflitti permanenti, con un ritorno ad una visione primitiva dei rapporti fra i popoli, i cui esiti sono storicamente e drammaticamente ben noti".