Report: Bakkali (Pd), 'parole Mollicone violente, conferma allergia a libertà di stampa'

Report: Bakkali (Pd), 'parole Mollicone violente, conferma allergia a libertà di stampa'

Roma, 10 nov (Adnkronos) - "Nel suo intervento alla Camera, durante il dibattito sulla mozione sulla libertà di informazione, Mollicone ha trasformato la discussione in un attacco frontale contro Report e contro tutto il giornalismo d'inchiesta, definendolo “militante” e “di parte”. Un linguaggio violento e un atteggiamento che la dicono lunga sull'idea che il governo ha del ruolo della stampa libera". Lo ha detto la deputata del Pd Ouidad Bakkali, componente commissione di Vigilanza Rai, a margine della discussione sulla libertà di stampa alla Camera. "E non è un caso che a intervenire sia stato proprio il presidente della Commissione Cultura della Camera — lo stesso che, in più occasioni, ha mostrato fastidio di fronte alle domande scomode dei giornalisti. È la prova evidente di una linea politica: silenziare chi indaga, delegittimare chi racconta -ha aggiunto-. Mollicone arriva perfino a giustificare l'invasione politica della Rai e i ritardi nella nomina della sua governance. Mai era accaduto che il servizio pubblico restasse così a lungo senza un presidente di garanzia, mentre la Commissione di Vigilanza Rai resta bloccata dai veti della maggioranza". "La libertà di stampa non è un fastidio da sopportare: è la misura della democrazia di un Paese. E oggi, purtroppo, il governo e la sua maggioranza sta dimostrando di non tollerarla", ha detto ancora Bakkali.

**Report: Mollicone, 'si parla di Ghiglia ma non di conflitto interessi Scorza'**

**Report: Mollicone, 'si parla di Ghiglia ma non di conflitto interessi Scorza'**

Roma, 10 nov. (Adnkronos) - "Sul Garante della privacy si parla di Ghiglia, ma nessuno parla di Scorza che oggi su 'Repubblica' candidamente ammette il suo conflitto di interessi, perchè, guarda caso, lavorava in uno studio di avvocati che molto spesso è oggetto di tutela del Garante della privacy. Ora dichiara di volersi dimettere per il caso Meta, ma non ci dice che lui stesso ha fatto l'avvocato di Meta". Lo ha affermato Federico Mollicone, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della commissione Cultura della Camera, durante la discussione in Aula della mozione sulla libertà di stampa presentata dal Movimento 5 stelle.

Report: Mollicone, 'violazione palese della Costituzione e della legge'

Report: Mollicone, 'violazione palese della Costituzione e della legge'

Roma, 10 nov. (Adnkronos) - "Il valore del giornalismo di inchiesta non è mai stato messo in discussione e mai lo sarà. A Ranucci, a cui è andata e va la nostra solidarietà umana per l'attentato subito, rispondiamo però che la solidarietà non può poi deludere questa missione di giornalismo-verità. 'Report' viola comunque le comunicazioni di un parlamentare che come sappiamo sono tutelate dalla Costituzione. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà al premier Meloni e al sottosegretario Fazzolari diffamato da un componente del Movimento 5 stelle in commissione Antimafia. Da sempre siamo in prima linea per difendere e tutelare il giornalismo di inchiesta, quello vero, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad una violazione palese della Costituzione e delle leggi". Lo ha affermato Federico Mollicone, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della commissione Cultura della Camera, durante la discussione in Aula della mozione sulla libertà di stampa presentata dal Movimento 5 stelle. "Presenteremo anche un'interrogazione parlamentare. Quello di 'Report' e anche di altre testate che si oppongono a questo Governo e a questa maggioranza -ha proseguito- non è giornalismo di inchiesta o perlomeno non lo è sempre: nella stragrande maggioranza delle volte, come quella di ieri, è giornalismo militante che ha provocato infiniti danni, anche economici alla Rai. Un giornalismo a tesi: prima si pensa a cosa raccontare, poi a cercarne le prove per confermare ciò che si vuole raccontare e dimostrare. È praticamente un romanzo di fantasia, una fiction per le piattaforme di streaming". "La puntata di ieri è stata l'ennesimo minestrone di fatti, in gran parte legali, legittimi, mescolati con nomine fiduciarie più che legittime presentate in modo fuorviante. Questo tipo di giornalismo è interessato solo a confermare le proprie tesi, non a cercare la verità oggettiva. Un conto è il giornalismo investigativo, giudiziario e tecnico, che vede protagonista molto spesso alcuni servizi anche di 'Report', ma molto spesso, il 94 per cento delle volte, è stato contro questo Governo. Un altro è appunto il giornalismo militante, che stalkerizza e accusa in modo scorretto, fuorviante, falso, unicamente -ha concluso Mollicone- gli esponenti di maggioranza e i tecnici nominati dall'Esecutivo".

Report: Ruotolo-Graziano, 'Meloni tace su Ghiglia, ma ha responsabilità politica e morale'

Report: Ruotolo-Graziano, 'Meloni tace su Ghiglia, ma ha responsabilità politica e morale'

Roma, 10 nov (Adnkronos) - "Meloni interviene sul Garante, ma tace sul caso Ghiglia. La presidente del Consiglio prova a spostare l'attenzione sulle nomine, ma non dice una parola sul fatto che un membro dell'Ufficio del Garante, eletto in quota Fratelli d'Italia, passava informazioni e andava a prendere la linea nella sede del partito. Questo è il punto, ed è gravissimo". Lo dicono Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria del Pd, e Stefano Graziano, capogruppo del Partito democratico in commissione di Vigilanza Rai. "Quando un'autorità di garanzia viene trascinata in dinamiche di partito, si rompe il principio stesso di indipendenza. Meloni finga pure di non avere competenza, ma ha una responsabilità politica e morale: garantire che le autorità restino super partes e non diventino strumenti del potere", aggiungono.

Roberto Fico, la foto che scatena la rivolta del M5s: "Cosa siamo diventati"

Roberto Fico, la foto che scatena la rivolta del M5s: "Cosa siamo diventati"

Dalle Stelle alla casta. La storia politica di Roberto Fico potrebbe essere tratta da un film di Checco Zalone. Tra i più puri grillini della prima ora - i "vaffa", le liste di prescrizione dei giornalisti, la lotta al nemico Pd -, l'ex governatore della Campania è diventato il candidato del centrosinistra per succedere a Vincenzo De Luca alla guida della Campania, con il sostegno anche dei dem. Tutto e il contrario di tutto, quindi. Nel solco tracciato da Giuseppe Conte , capace di essere il premier che firmò i decreti sicurezza di Salvini a quello che ambisce a diventare il leader del campo largo. Un lieto fine? Macché. Dentro il Movimento Cinque Stelle emergono già i primi mal di pancia . Come riferisce il Corriere della Sera , a suscitare lo sdegno a Cinque Stelle è stata la foto che ritrae Giuseppe Conte, Roberto Fico e Clemente Mastella . Tutti insieme appassionatamente, come se fossimo ancora nel pieno della Prima Repubblica. Da qui lo sconcerto di molti attivisti e parlamentari grillini: "È la sintesi di quello che siamo diventati ". "Siamo nati sui valori, non sulle persone", la replica di Giuseppi. Movimento 5 mastelli. Senza alcuna vergogna. #mastella #conte #fico pic.twitter.com/4kcjmxWlX8 — Davide Silvestri (@DavideSilvestr6) November 8, 2025 Eppure, Roberto Fico è considerato il più democristiano dei grillini. Almeno questo è il pensiero di Clemente Mastella che non ha avuto la minima esitazione per sostenere la sua candidatura: "Roberto Fico è - come ho detto - il più democristiano dei Cinque Stelle : con lui e con Manfredi un asse politico solido che deve tradursi e si tradurrà in alleanze anche negli appuntamenti locali". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44932619]]