Arrestato Elia Del Grande: la fuga dalla libertà vigilata è finita. Fermato a Cadrezzate

Arrestato Elia Del Grande: la fuga dalla libertà vigilata è finita. Fermato a Cadrezzate

Elia del Grande, il 50enne allontanatosi dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia e sul quale pende una condanna a 30 anni per l’omicidio dei genitori e del fratello, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri nel Comune di Cadrezzate, nel Varesotto. I carabinieri di Varese e Modena, supportati dal Ros di Milano, a seguito di […] L'articolo Arrestato Elia Del Grande: la fuga dalla libertà vigilata è finita. Fermato a Cadrezzate proviene da Il Fatto Quotidiano .

Otto e mezzo, Gad Lerner e la Gruber: "La destra e il sesso? Guardate oggi..."

Otto e mezzo, Gad Lerner e la Gruber: "La destra e il sesso? Guardate oggi..."

"Paura del sesso la destra? Se uno guarda il telegiornale, anche di stasera, con le notizie che arrivano dagli Stati Uniti e da Trump...". "E adesso ci arriviamo a Trump..." . Gad Lerner e Lilli Gruber imbastiscono il solito duetto contro il governo e il centrodestra a Otto e mezzo , su La7. La battutina più che velenosa di Lerner fa riferimento a due delle notizie di giornata. Da un lato la bagarre alla Camera sul cosiddetto " consenso informato " sull' educazione sessuale-affettiva nelle scuole italiane. A Montecitorio il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha accusato l'opposizione di aver "sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi ": "Noi abbiamo previsto per la prima volta, non lo avete fatto voi, ad educare alle relazioni e a educare rispetto verso la donna e più in generale educare all'empatia relazionale e affettiva. Che cos'è questo se non educare all'affettività? La vera affettività, quella positiva, quella delle relazioni e abbiamo anche inserito l'educare al contrasto della violenza di genere, qualsiasi violenza di genere - ha detto il ministro - è dunque falso quello che voi avete affermato e devo dire che sono indignato perché se è stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che voi abbiate detto che questa legge impedisce la lotta contro i femminicidi. Voi lo avete affermato: vergognatevi!". A queste parole è scoppiato il caos, con la vicepresidente Anna Ascani che ha più volte richiamato all'ordine sia l'opposizione che la maggioranza per calmare gli animi. Valditara ha poi ripreso la parola, spiegando: "Sono il primo a ritenere che il dibattito debba essere svelenito da polemiche e toni forti, voglio chiarire che le mie affermazioni non avevano un carattere personale, erano affermazioni politiche legate a una accusa precisa, vi invito a riavvolgere il nastro e a sentire cosa ho effettivamente detto". "Paura del sesso?": guarda qui il video di Gad Lerner a Otto e mezzo su La7 Il secondo riferimento di Lerner è al caso di Jeffrey Epstein . In alcuni vecchi messaggi scambiati con la fidanzata-complice Ghislaine Maxwell e con il giornalista-scrittore Michael Wolff , il finanziere pedofilo aveva scritto che Trump "sapeva delle ragazze" sottolineando come Virginia Giuffre (la 17enne, suicida la scorsa primavera, che nel 2000 aveva avuto rapporti sessuali da minorenne con il Principe Andrea ) "ha passato ore a casa mia con lui". I democratici a stelle e strisce sono partiti all'attacco mentre la Casa Bianca li ha accusati di aver "fatto trapelare selettivamente email ai media progressisti per creare una falsa narrazione e diffamare il presidente". Su Truth è arrivata anche la reazione dello stesso Trump: "I Democratici stanno cercando di tirare fuori di nuovo la bufala su Jeffrey Epstein, perché farebbero qualsiasi cosa pur di distogliere l'attenzione da quanto male hanno gestito la chiusura del governo e tante altre questioni. Solo un repubblicano molto cattivo, o stupido, cadrebbe in quella trappola".

Educazione sessuale, Valditara attacca la sinistra: "Vergognatevi"

Educazione sessuale, Valditara attacca la sinistra: "Vergognatevi"

Temperatura altissima alla Camera durante la discussione del ddl Valditara. Il cui passaggio più contestato dalle opposizioni è quello che introduce il consenso dei genitori per i corsi di educazione all'affettività nelle scuole. A infiammare gli animi è lo stesso ministro dell'Istruzione, che in Aula rivolge un duro attacco ai banchi dell'opposizione. "Sono indignato perché è stato sfruttato un tema delicato come quello dei femminicidi e della violenza di genere. Avete detto che" il ddl "impedisce la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere, lo avete affermato, vergognatevi", dice Giuseppe Valditara dai banchi del governo, puntando il dito verso gli esponenti di centrosinistra. "Questa è la verità, il resto sono balle, vergognatevi", aggiunge in conclusione sbattendo con vigore sul banco il foglio del suo intervento. Parole che vengono pronunciate tra le grida di protesta delle opposizioni. È bagarre, con la vicepresidente della Camera che prova più volte a placare gli animi del centrosinistra. Che passa al contrattacco. Le opposizioni si scagliano contro la frase del ministro, che viene giudicata "arrogante". "Quel "vergognatevi" va ritirato, perché dal ministro è arrivata un'offesa a tutto il Parlamento", esordisce il deputato Pd Andrea Casu. "Lei deve chiedere scusa adesso altrimenti questo luogo diventerà impossibile e diventerà impossibile approvare questo provvedimento", avverte il deputato di Avs Marco Grimaldi. Che annuncia un ostruzionismo che proseguirà per tutto il giorno. Per Andrea Quartini del M5S "è un disonore che il ministro dell'Istruzione appelli con "vergognatevi" il diritto di quest'aula a esprimersi". A difesa di Valditara interviene la deputata leghista Simonetta Matone che invita la minoranza a "replicare punto per punto alle parole del ministro". Ma il clima si surriscalda di nuovo quando Valditara torna a intervenire dai banchi del governo. "Sono il primo a ritenere che il dibattito debba essere svelenito da polemiche e toni accesi e forti", afferma pacatamente. Ma tiene il punto: "Voglio chiarire che le mie affermazioni non erano di carattere personale, erano politiche, legate a una accusa precisa". Le opposizioni mugugnano. Il ministro prosegue: "Le mie affermazioni non erano rivolte a nessuno di voi. Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso, ma assicuro che questo ddl non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi". Poi, di nuovo scintille. "Ora scusate, ma devo andare in Puglia perché ho preso un impegno istituzionale", dice Valditara lasciando l'Aula subito dopo la chiusura del suo intervento. E il centrosinistra torna a protestare con forza. "Inaccettabile", per i deputati di opposizione, continuare l'esame degli emendamenti in Aula senza la presenza del ministro. Che viene invitato a "chiedere scusa" da una raffica di interventi che paralizzano i lavori. I presidenti dei capigruppo chiedono la convocazione di una capigruppo. E, in attesa di una risposta dal presidente Lorenzo Fontana, bloccano di fatto l'esame del ddl con una serie di stratagemmi parlamentari. Prima la richiesta di sospensione della seduta, poi quella per invertire l'ordine dei lavori, infine quella per chiedere il rinvio del testo in Commissione. Le motivazioni sono sempre le stesse e si riassumono così: "Non si va avanti finché Valditara non torna in Aula a chiedere scusa". Ma tutte le richieste vengono respinte dall'Aula che viene sospesa per consentire ai capigruppo di riunirsi e decidere sulla prosecuzione dei lavori. Si decide di rinviare l'esame del ddl in Aula, dove si attende una nuova battaglia.