Morto “Sugar” Richardson, ex cestista della Virtus Bologna e padre di Amir, calciatore della Fiorentina: aveva 70 anni

Morto “Sugar” Richardson, ex cestista della Virtus Bologna e padre di Amir, calciatore della Fiorentina: aveva 70 anni

Lutto nel mondo del basket: è morto a 70 anni Michael Ray Richardson, ex cestista Nba e padre di Amir Richardson, calciatore della Fiorentina. Sugar – così era soprannominato – ha indossato la maglia di tre squadre in Nba: New York Knicks, Golden State Warriors e New Jersey Nets. Nel 1988 – dopo le varie […] L'articolo Morto “Sugar” Richardson, ex cestista della Virtus Bologna e padre di Amir, calciatore della Fiorentina: aveva 70 anni proviene da Il Fatto Quotidiano .

La sinistra che censura i filo russi ma tace su Hamas e I suoi amici

La sinistra che censura i filo russi ma tace su Hamas e I suoi amici

Scontrarsi con la Russia a sinistra sembra vedere tutti coesi. Anche laddove si tratta di censurare chi vuole parlare del conflitto russo-ucraino o anche solo lontanamente criticare l'operato di Zelensky. E questo avviene, paradossalmente, proprio da parte di chi si definisce paladino della libertà di espressione, in un Paese in cui vige la libertà di pensiero negata dalle dittature che giustamente si criticano. L'ultimo caso riguarda il professor Angelo d'Orsi, che doveva tenere una conferenza su «Russofilia, russofobia e verità» al Polo del ‘900 di Torino, organizzata dalla sezione torinese dell'Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). Conferenza annullata, anche se poi è stata trovata una seconda location, il Circolo Arci «La Poderosa». Ma non è un episodio isolato. Pochi giorni prima era toccato a Ildar Abdrazakov, artista russo la cui esibizione in Italia è stata annullata: il baritono non prenderà parte all'opera Don Giovanni al teatro Filarmonico di Verona, dal 18 al 25 gennaio 2026. «È amico del presidente russo Putin», questa l'accusa. Eppure, la stessa tenacia non sembra palesarsi quando si tratta di condannare alleati che hanno frequentato esponenti ritenuti vicini ad Hamas. Gli stessi personaggi che pubblicamente invocano la legge del taglione o parlano di pena di morte che «in Italia non c'è ma a Gaza sì». Trattandosi di un'organizzazione terroristica, dovrebbe sorgere spontaneo prendere le distanze da fondamentalisti o da chi li invita addirittura nelle aule del Parlamento italiano. Invece, sembra che ci si possa indignare a comando e a seconda di quanto si disdegni il nemico di turno. Dovremmo quindi pensare che Hamas scuota meno le coscienze di Pd, Avs e 5 Stelle rispetto a Putin o a chiunque voglia raccontare la Russia? Non siamo certo noi i censori o gli interpreti delle idee altrui, ma è opportuno sottolineare come ci siano casi di doppiopesismo morale. E questo non solo nella scelta anacronistica e illiberale di chiedere il silenzio del pensiero altrui. Ma anche nel fare figli e figliastri. Se il protagonista è la Russia deve scendere in campo un serrato battaglione. Se si tratta di Hamas, beh, si può anche chiudere un occhio. Cosa avranno mai fatto di tanto atroce oltre a un massacro come quello del 7 ottobre e la volontà di annientare lo Stato di Israele?

Flavius Savu: "Dove vanno cercati i colpevoli di Garlasco"

Flavius Savu: "Dove vanno cercati i colpevoli di Garlasco"

Il mistero s’infittisce, anche se ai più ormai sembrava che fosse umanamente impossibile. Stiamo parlando del caso Garlasco, ormai la Twin Peaks italiana che ogni giorno aggiunge una maglia al suo reticolato. Flavius Savu , arrestato nell’ambito del caso delle estorsioni al santuario della Bozzola, attraverso i suoi legali lancia un’altra clamorosa pista: “I colpevoli non si trovano a Garlasco!”. L’avvocato Roberto Grittini, che lo rappresenta, ha spiegato in tv: “C’è una paura che è sempre stata caratterizzante nelle narrazioni di Savu, lui ha sempre detto di aver paura di essere ucciso, paura per sé e per i suoi cari. L’ha ribadito in più occasioni, perché verosimilmente è il depositario di alcuni segreti, legati a ciò che sarebbe accaduto presso il santuario della Bozzola”. Questa paura è interpretata come un segnale? Un segnale di un uomo che ha visto troppo? Savu ha anche mandato una lettera dal carcere piuttosto chiara: "Scarcerate Stasi, non è stato lui". Sempre il suo legale, Roberto Grittini, alza il volume: “È evidente che lui abbia un suo pensiero, ma anche elementi che, a suo giudizio, potrebbero portare alla chiave di lettura dell’omicidio”. Se le sue affermazioni trovassero riscontri, insomma, il copione del giallo cambierebbe ancora. La scena non sarebbe più solo Garlasco, ma le pedine si muoverebbero altrove e il mistero si arricchirebbe di elementi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44953505]] Come nelle migliori sceneggiature, con un macabro cast di protagonisti, una location inquietante e segreti che ancora oggi restano tali e non si sa se verranno mai svelati. E se la verità fosse dietro l’angolo, ma l’angolo si trova fuori da quel comune? Il giallo della Bozzola continua e lascia dietro di sé più domande che risposte. Ma una cosa è certa: qualcuno ha deciso di parlare, e quando si decide di farlo… attenzione. E ricordiamo sempre che Savu nel 2018 è stato condannato in via definitiva per estorsione aggravata ai danni di religiosi del Santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44954929]]

Comunicato Stampa: Black Friday 2025: le migliori offerte Windows e Microsoft Office

Comunicato Stampa: Black Friday 2025: le migliori offerte Windows e Microsoft Office

Il Il Black Friday è la migliore occasione per acquistare Windows e Office in offerta. Puoi Entrambi i negozi vendono licenze software a prezzi scontati tutto l'anno, ma Il Black Friday 2025 quest'anno sarà il 28 Novembre ed è l'occasione perfetta anche per Se vuoi approfittare del Black Fridayper Puoi acquistare le migliori offerte Black Friday Windows e Office su siti come Mr Key Shop offre anche una selezione dei migliori Su Keycense, oltre ai prodotti sopra elencati, è disponibile anche un'ampia scelta di Oltre a proporre i migliori software in offerta, entrambe le piattaforme offrono tutte le garanzie e numerosi vantaggi: Usare i codici sconto e attivare le offerte Black Friday per risparmiare sui migliori software è molto semplice. I negozi online come Mr Key Shop e Keycense rappresentano la La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di UK Soft Ltd

Landini dimentica il ruolo del sindacato

Landini dimentica il ruolo del sindacato

Di qui al 12 dicembre Landini segretario della Cgil sarà sempre al centro della scena avendo dichiarato lo sciopero generale contro il governo Meloni. Sarà un protagonista politico, fortemente concorrenziale con i segretari dei partiti di opposizione, specie il Pd, avendo puntato su uno slogan, quello della rivolta sociale, che evoca un personaggio appartenente alla ideologia più estrema della cultura della sinistra (in alcuni momenti anche di destra), vale a dire Georges Sorel, autore di una indimenticabile riflessione sulla violenza. Nel passato mai la Cgil si è espressa in questi termini, tanto meno quando era diretta da leader il cui punto di riferimento era il Pci: ci riferiamo a Di Vittorio, Novella, Lama, Trentin, per non parlare poi dei segretari socialisti come Fernando Santi, Brodolini, e Piero Boni. Per cavalcare lo slogan della rivolta sociale, Landini segue una metodologia assai significativa: così per un verso finora la Cgil non ha firmato nessun contratto di settore, in primo luogo quello del settore pubblico. In secondo luogo, nella precedente tornata di manifestazioni, la Cgil ha cavalcato un tema internazionale, quello di Gaza, e così ha fornito ai gruppi palestinesi e pro-Pal più estremisti l’occasione di intraprendere scontri frontali con le forze dell’ordine (vedi Torino, Roma, Bologna e centri minori), ricercando in modo evidente conseguenze drammatiche (per dirla chiaramente il morto e qualche ferito grave), in modo da “incendiare la prateria”. Ciò è stato evitato perché l’attuale ministro degli Interni Piantedosi ha un livello elevato di professionalità e perché le forze dell’ordine hanno avuto un comportamento di grande intelligenza a prezzo di qualche centinaio di feriti che però non provoca nessuna reazione in quella che dovrebbe essere la sinistra di governo. Dulcis in fundo, insistendo con questa linea, Landini è anche andato incontro ad un’ultima rottura, quella dell’unità sindacale. Spesso i telegiornali parlano di sciopero dei sindacati al plurale, ma devono passare per completezza di informazione al singolare. Da un paio d’anni la Cgil ha rotto con la Cisl, ma da alcuni mesi, per intenderci dai tempi di Gaza, la separazione è avvenuta anche con la Uil. Ma la singolarità della segreteria Landini riguarda un aspetto decisivo della strategia sindacale. Non vogliamo entrare nel merito della discussione in corso su alcuni aspetti decisivi della manovra economica specie quelli riguardanti le tasse, la patrimoniale, gli slogan sui ricchi e i poveri. Per quello che ci riguarda, riteniamo del tutto ragionevoli le osservazioni fatte da esperti di orientamento riformista, non collocati in una posizione di sostegno al governo Meloni, ci riferiamo a Cottarelli e a Giuliano Cazzola, uno dei maggiori esperti del sistema pensionistico. A nostro avviso, malgrado il sostegno ai salari bassi fatto nelle precedenti finanziarie - mentre questa volta c’è stato un sostegno al cosiddetto ceto medio- la questione degli stipendi degli operai rimane aperto. Però un tema di questo tipo non può essere rinviato al governo puntando sul salario minimo, con ricadute sul deficit che in Italia presenta la situazione ben nota. Riguarda invece il rapporto tra sindacato e imprenditori. Dal punto di vista della strategia sindacale la questione si chiama contrattazione articolata, messa in atto fabbrica per fabbrica dai sindacati di categoria. Vertenze aziendali eventualmente facendo scioperi, non per Gaza, ma per rivendicazioni salariali nelle fabbriche i cui livelli di produttività danno margini di profitto, parte dei quali, possono essere destinati ad aumenti salariali. Questo fino a Landini è stato uno dei compiti del sindacato con una ricca elaborazione che ha visto per protagonisti personaggi significativi quali Pier Carniti, Pio Galli, Piero Boni e nel settore dei chimici, quand’era un riformista, Sergio Cofferati. Si tratta di un pezzo della storia del sindacato che si è svolta davanti alle fabbriche e non sulle pagine di Repubblica.