Roma e l'invasione dei gabbiani: dal Conclave ai tavolini dei bar

Roma e l'invasione dei gabbiani: dal Conclave ai tavolini dei bar

È entrato nell'immaginario il video di questi gabbiani - con un pulcino - sul tetto della Cappella Sistina durante il Conclave, solo pochi mesi fa. Una fotografia impietosa, per quanto poetica, delle contraddizioni che abitano la grande bellezza capitolina. I gabbiani, grazie al Tevere, risalgono dal mare di Ostia verso il centro e, attratti dal grande quantitativo di alimenti a disposizione e facilitati dalla loro superiorità aerea, sono diventati rapidamente padroni del cielo e della terra di Roma. Secondo alcune stime nella città eterna ci sarebbero molte migliaia di esemplari. Nidificano, sporcano i monumenti storici, spaventano i passanti, rubano il cibo dalle mani dei turisti e planano inarrestabili sui tavolini incustoditi dei bar. A poco servono - per ora - le contromisure delle istituzioni: oltre a topi e cinghiali, i gabbiani arricchiscono il bestiario della Capitale d'Italia con stridii, deiezioni e disagi. Le invasioni barbariche oggi hanno le ali.

Piano di pace, Zelensky ottiene il via libera dei leader europei prima dell'incontro con Trump

Piano di pace, Zelensky ottiene il via libera dei leader europei prima dell'incontro con Trump

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è coordinato con gli alleati europei alla vigilia dell'atteso incontro con il presidente Usa Donald Trump a Mar-a-Lago per cercare di raggiungere la pace. In una videochiamata dal Canada, dove ha incontrato il primo ministro Mark Carney, i leader hanno assicurato il pieno appoggio a Kiev. Al colloquio hanno partecipato i capi di Stato e di governo del cosiddetto 'gruppo di Berlino', il formato che si è riunito nella capitale tedesca a metà dicembre e che include, tra gli altri, Italia, Francia, Regno Unito e Germania. "Gli undici capi di Stato e di governo europei e canadesi, nonché i vertici della Nato e dell'Ue, hanno assicurato all'Ucraina il proprio sostegno e hanno sottolineato l'importanza di lavorare in stretta collaborazione con gli Stati Uniti per arrivare ad una pace duratura e giusta in Ucraina", ha riferito il cancelliere tedesco Fredrich Merz al termine della chiamata. La premier Giorgia Meloni ha ribadito l'importanza, "mai come in questo momento", di "mantenere l'unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Usa" per porre fine al conflitto. "Tutti gli interlocutori hanno convenuto che le garanzie di sicurezza per Kiev sono fondamentali", ha rimarcato il capo del governo polacco Donald Tusk, riferendo che i leader si confronteranno di nuovo dopo l'incontro fra Trump e Zelensky. L'obiettivo comune, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è "una pace giusta e duratura che preservi la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina". Parallelamente la Russia ha sferrato un massiccio attacco contro la città e la regione di Kiev, che ha portato ad almeno due vittime e 32 feriti, tra cui due bambini. I raid dimostrano che Vladimir Putin "non vuole porre fine alla guerra", ha avvertito Zelensky, che ha poi sottolineato la necessità di sostenere Kiev e aumentare la pressione su Mosca. Il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato il Cremlino di "prolungare il conflitto". Mosca continua a rivendicare successi sul campo di battaglia e Putin ha affermato che, "a giudicare dal ritmo dell'invasione militare", "se Kiev non intende porre fine al conflitto con mezzi pacifici, la Russia risolverà tutte le questioni con la forza". Il leader russo ha ribaltato le accuse, affermando che è il governo di Kiev a non voler concludere il conflitto in fretta. Zelensky ha anticipato che ha in programma di discutere con Trump diversi punti, tra cui le garanzie di sicurezza e le questioni territoriali nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Ha quindi riferito ai giornalisti che cercherà di far sì che ci sia "il minor numero possibile di questioni irrisolte" nei colloqui con il presidente Usa, nel rispetto delle linee rosse di Kiev. Zelensky ha aggiunto che darà priorità alla questione delle garanzie di sicurezza e ha rimarcato che nella bozza del piano di pace gli Stati Uniti si sono impegnati a fornire garanzie, appunto, che rispecchiano l'articolo 5 della Nato, che comporta una risposta militare collettiva degli alleati in caso di attacco. Le concessioni territoriali sono le questioni più delicate che i due leader discuteranno. Zelenskyj ha ribadito che l'Ucraina non riconoscerà alcun territorio come russo "in nessuna circostanza". Il presidente ucraino nei giorni scorsi si era detto disponibile a ritirare le truppe dal Donbass a patto che anche la Russia si ritiri e l'area diventi una zona demilitarizzata monitorata da forze internazionali.

Famiglia nel bosco, controperizia affidata allo psichiatra scelto da papa Francesco

Famiglia nel bosco, controperizia affidata allo psichiatra scelto da papa Francesco

"Abbiamo deciso di sostenere questa famiglia perché ci sembra giusto dare un supporto a delle persone in difficoltà, perché non ci sembra giusta questa decisione, vogliamo da liberi cittadini contestarla, e vogliamo far sì che questa famiglia torni unita". Paolo Lunghi, organizzatore del movimento "Famiglia nel bosco", annuncia l'iniziativa di solidarietà. Dal 17 gennaio, davanti alla casa nel bosco, arriverà un presidio di cittadini che a bordo di una roulotte sosterrà ogni giorno Nathan e il loro stile di vita. "Serve a sensibilizzare l'opinione pubblica, per dare un supporto logistico e morale a Nathan perché c'è una grossa fetta dell'Italia che lo supporta. E serve anche a mantenere accesa una luce su questo tema", spiega Lunghi. Persone da tutta Italia e anche dall'estero si alterneranno di fronte al casolare della coppia angloaustraliana. E promettono di rimanerci fino a quando la famiglia non sarà riunita. Intanto continua il braccio di ferro tra Tribunale e legali della coppia. Con alcune foto allegate alla loro ultima istanza, gli avvocati intendono confutare l'immagine di una famiglia fuori dal mondo contemporaneo: mostrando immagini dei bambini che giocano e mangiano con oggetti di plastica, vogliono dimostrare come la famiglia non abbia un atteggiamento integralista rispetto all'uso di materiali sintetici. Atteggiamento che invece, secondo l'ultima ordinanza del Tribunale per i minorenni dell'Aquila, si sarebbe verificato anche in contesti emergenziali, come durante il ricovero per l'intossicazione da funghi, quando la coppia si sarebbe opposta all'uso del sondino naso-gastrico per i figli. I giudici hanno disposto una perizia psichica su genitori e bambini. Gli avvocati della famiglia presenteranno una controperizia, affidata a un nuovo esperto: Tonino Cantelmi, psichiatra e professore all'Università Gregoriana, nominato da Papa Francesco nel dicastero per lo sviluppo umano integrale.

Milano, terrore in corso Buenos Aires: baby gang accoltella due ragazzi alle otto di sera

Milano, terrore in corso Buenos Aires: baby gang accoltella due ragazzi alle otto di sera

"Io abito qui in zona, ho un figlio adolescente, quindi la preoccupazione è cresciuta parecchio". L'ultima aggressione da parte dei maranza in corso Buenos Aires alle otto della sera. Le vittime due giovani amici che passeggiavano: uno italiano di 22 anni, l'altro egiziano di 32. Aggrediti all'improvviso senza alcun motivo, picchiati e accoltellati. Soccorsi e trasportati in ospedale, non sarebbero in pericolo di vita. A colpire: il branco, ancora una volta composto dai maranza. Bande di ragazzi, anche minorenni, nati in Italia da famiglie di origine nordafricana che picchiano, rapinano, accoltellano. Tutto è accaduto giovedì scorso, all'angolo con via Melzo, una delle parti più frequentate del corso, dove oltre ai negozi ci sono bar e ristoranti aperti a tutte le ore. Le ultime due vittime sono state accerchiate dal branco, proprio come era accaduto poche sere prima a un ragazzino di 15 anni bloccato per strada, poco lontano dal punto dell'ultima aggressione, sequestrato per un'ora e rapinato. Lo avevano anche minacciato di morte. Solo l'intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. "Oggi chi ci va più dopo le otto in corso Buenos Aires? Dopo che sono state accoltellate due persone da questi maranza?", si chiede un commerciante. La paura parte già dalle otto di sera, quando i negozi chiudono: la zona di Buenos Aires è sempre più pericolosa e i titolari degli hotel sono stati costretti ad adottare servizi di vigilanza per garantire la sicurezza dei clienti almeno all'ingresso e all'uscita. Le persone che passeggiano per il corso e quelle che qui ci vivono hanno paura perché la situazione è veramente degenerata. "In questo ultimo periodo, poi, sono sempre i soliti, sempre i maranza".