Jolo corsaro, vittoria preziosa al novantesimo
Promozione: partita di carattere della squadra di Ambrosio. Tre punti molto importanti per il cammino del campionato
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Pari giusto con le due squadre che allungano la striscia positiva. Per Romeo stop nel riscaldamento
Vito Mezzalira era scomparso dal paesino di Sagrado nel 2019 all’età di 70 anni. Ora la donna e il fratello di lei sono indagati per omicidio e occultamento di cadavere
Errori e mancate letture difensive pregiudicano ancora una volta il risultato "Ma la squadra ha carattere".
Sono fornite da due dei più grandi produttori della Cina, a conferma dei forti interessi commerciali per la transizione energetica nel Sudamerica
L'allarme lanciato nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha denunciato come la Regione non riesca più a sostenere economicamente i costi dell'assistenza ai pazienti provenienti da altre regioni a causa, tra l'altro, di tariffe sanitarie troppo basse e non più sostenibili, riaccende i riflettori su una crisi ormai nazionale. Il fenomeno del pendolarismo sanitario – il continuo spostamento di cittadini verso altre Regioni per ricevere cure – non è solo un problema economico: è il segno di un sistema sanitario diseguale, che penalizza le aree più fragili del Paese e scarica sui cittadini il costo della distanza e dei disservizi. L'Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (UAP), attraverso la sua Presidente Mariastella Giorlandino, condivide questa preoccupazione e chiede al Governo e al Ministero della Salute di affrontare il problema con dati trasparenti, strumenti di governo e regole chiare, per restituire equità e prossimità al Servizio Sanitario Nazionale. 1. Le dimensioni del fenomeno Secondo gli ultimi dati ufficiali AGENAS e Fondazione GIMBE, riferiti al 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Le analisi più recenti (GIMBE 2025) confermano che le Regioni più attrattive restano Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre le maggiori perdite di pazienti e risorse si concentrano nel Mezzogiorno, con un saldo negativo che indebolisce i sistemi sanitari territoriali e i bilanci regionali. UAP precisa che, ad oggi, i dati 2022 sono gli unici consolidati e ufficialmente validati. I dati 2023 risultano ancora in corso di consolidamento, a causa dei ritardi di alcune Regioni nel trasmettere i flussi completi al Ministero della Salute e all'AGENAS. Se tali ritardi sono dovuti a inefficienze amministrative, sono gravi; se invece riflettessero reticenze nel fornire informazioni complete, sarebbero inaccettabili e contrari al principio di trasparenza. “La mobilità sanitaria è un indicatore di qualità e di equità: nascondere i numeri significa negare la realtà delle disuguaglianze territoriali.” 2. Perché i cittadini si spostano Le analisi scientifiche e i report istituzionali convergono su alcune cause strutturali: a. liste d'attesa troppo lunghe; b. percezione di maggiore qualità clinica e migliori risultati nelle Regioni con poli di eccellenza; c. carenze organizzative e carichi di lavoro squilibrati; d. effetto confine, che favorisce gli spostamenti da Regioni deboli verso quelle più attrezzate. Il risultato è una fuga silenziosa di pazienti e risorse pubbliche, che indebolisce il principio di universalità del Servizio Sanitario Nazionale e mina la fiducia dei cittadini. 3. Tariffe irrazionali e sistema al collasso Perfino una Regione virtuosa come l'Emilia-Romagna riconosce che, con le tariffe sanitarie attualmente in vigore, non conviene più curare pazienti provenienti da altre Regioni. “È l'ennesima dimostrazione – sottolinea UAP – che l'attuale sistema tariffario non regge più, né per il pubblico né per il privato. Il TAR del Lazio lo ha confermato con la sua sentenza, ma il Ministero continua a ignorare il problema.” 4. La posizione di UAP UAP ritiene che il pendolarismo sanitario non sia la causa, ma il sintomo di un sistema diseguale e incompiuto, che necessita di una riforma nazionale basata su programmazione, capacità produttiva e qualità misurabile. UAP propone: a. Programmazione e tariffe eque: Avvio immediato della revisione del nomenclatore tariffario, come disposto dal TAR Lazio. Revisione biennale indicizzata ai costi reali e trasparenza dei criteri di calcolo. Adeguamento coordinato dei patti interregionali di mobilità per governare i flussi. b. Capacità e tempi di risposta: Introduzione di un CUP nazionale integrato pubblico-privato. Voucher SSN per garantire le prestazioni essenziali vicino a casa, con tempi certi e a tariffa pubblica. c. Qualità e trasparenza: Pubblicazione dei dati di esito e soddisfazione dei pazienti (PROMs e PREMs) e degli indicatori di performance di ogni struttura sanitaria. Adozione di un sistema di remunerazione basato sui risultati di salute. “È tempo di riconoscere e valorizzare le eccellenze del Sud Italia – dichiara UAP – che, pur lavorando con risorse inferiori, garantiscono qualità clinica e attenzione umana di livello nazionale.” 5. Cosa UAP chiede al Governo UAP invita Governo e Ministero della Salute a: rendere pubblici tutti i dati aggiornati sulla mobilità sanitaria 2023; avviare subito la revisione del nomenclatore tariffario; istituire una cabina di regia nazionale per monitorare flussi, tempi d'attesa e qualità dell'assistenza; aprire un confronto con Regioni, Università, strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e associazioni di categoria per costruire un sistema nazionale di qualità e trasparenza. “La sanità non può più permettersi silenzi né lentezze – afferma UAP –. È tempo di trasparenza, responsabilità e azioni concrete: ogni cittadino ha diritto a cure di qualità nella propria Regione, non a viaggi obbligati per accedere ai propri diritti.” Mariastella Giorlandino Presidente UAP
"Ho 21 anni. Voglio essere me stessa" ha detto l'attrice: in passato ha sofferto molto per il body shaming ricevuto, ma oggi ha imparato a gestirlo e vuole aiutare chi come lei si sente fragile nei confronti dei giudizi altrui. Continua a leggere
Marco Rizzo conquista Mauro Corona . Tutto vero. Il candidato alla presidenza della Regione Veneto in solitaria con la sua Dsp, Democrazia Sovrana Popolare, trova un supporter nello scrittore. Non a caso, Rizzo era accompagnato proprio da Corona nella presentazione della sua proposta a Belluno: "Io e Mauro amiamo la montagna veneta dove diminuiscono servizi e sanità per colpa di chi preferisce spendere per i carri armati – ha detto il candidato -. La mia conoscenza con Mauro Corona è di lunga data. Entrambi abbiamo in comune l’amore per la montagna e la battaglia contro lo spopolamento di queste zone. Del resto, io sono un Alpino, Mauro è un uomo della Montagna. Il binomio è davvero impagabile ". Per Rizzo "in Veneto si è stanchi di destra e sinistra che non mantengono le promesse, lo slogan della nostra campagna è 'Faremo quello che diciamo'. Ed è una regione-paradigma: agricoltori bistrattati dalla Ue e Pmi piegate da dazi, costo dell’energia, immigrazione incontrollata e le contraddizioni enormi della Lega. Voglio ringraziare pubblicamente Fabrizio Boron , capogruppo dei comuni del Veneto per l’autonomia che, con pratica democratica, ci ha consentito di presentare la lista come previsto dalla legislazione della Regione Veneto". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44877702]] Nella sua corsa Rizzo è sostenuto dai candidati consiglieri della lista di Belluno composta da: Monica Finco. Giuliano Donadon. Patrizia Caproni e Luca Zerbio. Tra i principali obiettivi? Preservare il paesaggio storico, umano e naturale del Veneto. Per questo "abbiamo ideato un piano pubblico di manutenzione straordinaria del territorio affidato agli agricoltori con azzeramento Imu dei territori agricoli. Proteggeremo il paesaggio anche da pale eoliche e fotovoltaico, valorizzeremo il settore primario locale e adotteremo serie politiche contro lo spopolamento di montagna e campagna. La nostra - aveva spiegato - sarà una ricostruzione materiale e immateriale, di un Veneto per troppo tempo sotto scacco dei giochi politici romani, due fabbriche di formazione del consenso capeggiate da Meloni e Schlein, impegnate a fingere di litigare mentre s'inchinano all'Ue e alle banche, contro i veneti".
Il campione azzurro è pronto al suo esordio nel torneo dei Maestri dove difende il titolo conquistato lo scorso anno in finale su Taylor Fritz
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Il simpatico, nonché divertente, dibattito che periodicamente riaffiora nel Pd sulla necessità di far vivere qualche barlume di cultura riformista, è destinato puntualmente a concludersi con una sorta di astratta e virtuale evocazione di un “sentiment” che purtroppo è da tempo evaporato. Del resto, i suddetti riformisti ogni qualvolta si trovano in qualche località italiana, […]
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Il Senato degli Stati Uniti ha avanzato una misura per porre fine allo shutdown più lungo della storia, grazie al supporto di alcuni Democratici moderati.
Scossa ai vertici della BBC. Dopo giorni di polemiche e accuse di manipolazione dell’informazione, il direttore generale Tim Davie e la direttrice dei servizi giornalistici Deborah Turness hanno rassegnato le dimissioni, chiudendo così una settimana di fuoco per l’emittente pubblica […] L'articolo BBC sotto accusa per manipolazione delle notizie. Si dimettono i vertici sembra essere il primo su iO Donna .
La morte prematura di Peppe Vessicchio ha colto tutti alla sprovvista, ma le condizioni di salute del musicista erano precarie da tempo, poi precipitate nelle ultime settimane. Il direttore d'orchestra aveva deciso, nonostante tutto, di continuare a dedicarsi agli affetti e alle passioni. Continua a leggere