Samira Lui, Claudia Gerini nella bufera. L'attrice fa chiarezza: "Non volevo..."
Le dichiarazioni di Claudia Gerini su Samira Lui, che affianca Gerry Scotti a La Ruota della Fortuna, hanno sollevato un vero e proprio polverone
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La classifica costruttori piange, i piloti non fanno la differenza e il profondo 'rosso' rischia di diventare l'amaro finale di una stagione incolore. Un vuoto assoluto. E per il vertice di una Scuderia Ferrari che trionfa e sale sul tetto nel mondo nell'Endurance ma viaggia in F1 nelle retrovie e ad intermittenza, è arrivato il momento di alzare la voce, strigliare chi sta al volante e non accettare vittimismi, giustificazioni o lamentele. Niente più parole al vento. Il Gp del Brasile disastroso, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton fuori scena, lascia delle scorie profonde e velenose in casa del Cavallino, sprofondata al quarto posto alle spalle, oltre che alla imprendibile McLaren, anche di Mercedes e Red Bull. Uno 'zero' che ha spinto il presidente di Exor e Stellantis, John Elkann, a margine della presentazione della partnerhip del gruppo auto con Milano-Cortina, ha voluto dare un colpo di acceleratore per uscire dall'empasse assolvendo e dall'altro puntando pesantemente il dito proprio sul monegasco e sul pluricampione campione iridato britannico. "Il Brasile è stato una grande delusione e se guardiamo al Mondiale di F1 possiamo dire che abbiamo i nostri meccanici che stanno di fatto vincendo il campionato tra pole e pit stop. Gli ingegneri lo stesso, con la macchina che è evidentemente migliorata. Il resto invece non è all'altezza", ha esordito Elkann lanciando poi la frecciata. "E' importante che i piloti si concentrino a guidare e che parlino meno. Abbiamo davanti a noi ancora delle gare importanti e non è impossibile ottenere il secondo posto. E l'invito più importante arriva dal Bahrain, con il titolo Endurance. Quando la Ferrari è una squadra noi vinciamo. Abbiamo tante altre cose che devono andare bene e sicuramente abbiamo bisogno di piloti che pensano non a loro ma alla Ferrari", ha aggiunto lasciando intendere come ora si aspetta proprio dai piloti quella reazione decisiva per raddrizzare la stagione. Sono loro infatti a finire sotto accusa. A Elkann non devono essere piaciute le loro ultime uscite come quella di Leclerc prima del Gp del Brasile sull'affidabilità dell vettura ("Abbiamo un problema su entrambe le macchine che non riusciamo a spiegarci"). "Oggi abbiamo in Vasseur il team principal che è assolutamente dedicato a fare in modo che la Ferrari possa performare ed è stato confermato durante l'estate", ha aggiunto Elkann ribadendo indirettamente che la svolta sta solo nelle mani dei piloti. Ma il peso dei numeri adesso fa paura. A tre gare dalla fine il secondo posto nei costruttori appare oggi più difficile che mai. La 'rossa', quarta, insegue a 4 punti di svantaggio la Red Bull, e addirittura a 36 la Mercedes. Servirà una piccola impresa per recuperare un gap che invece di ridursi si sta allargando sempre di più. Testa bassa allora, mani sul volante e acceleratore abbassato. Elkann vuole un guizzo finale e chi si lascino a terra giustificazioni e parole vuote. Per per il presidente di Stellantis serve fare squadra e viaggiare tutti dalla stessa parte. L'acquisto di un campione come Hamilton avrà alzato le quote del merchandising ma in pista (per Sir Lewis neanche un podio nelle gare lunghe) i conti non tornano affatto.
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BERGAMO (ITALPRESS) – “L'industria siderurgica e quella delle grandi infrastrutture sono asset chiave per la sovranità e la competitività del nostro Sistema Paese. Questo legame biunivoco non è solo economico, ma è strutturale per la vita quotidiana delle persone. Spesso dimentichiamo quanto acciaio e infrastrutture abbiano trasformato l'Italia, contribuendo al suo passaggio da Paese agricolo a potenza industriale. I traguardi raggiunti nel secolo scorso non sono scontati: sono il frutto di visione e di investimenti che hanno cambiato la nostra storia”. E' quanto ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild, in occasione dell'Assemblea Pubblica di Federacciai svoltasi a Bergamo. In questa sinergia, Webuild si conferma tra i maggiori acquirenti di acciaio in Italia, sostenendo direttamente la produzione e l'occupazione del settore. Nel solo triennio 2023-2025, il Gruppo ha superato gli 800 milioni di euro di acquisti di acciaio in Italia. “Le infrastrutture sono motore di crescita del PIL e dell'occupazione in tutti i settori collegati, ma per sprigionare questo potenziale serve un'industria italiana solida e competitiva a livello globale”, ha proseguito Salini. “Abbiamo bisogno di regole più semplici, obiettivi realistici e di una visione industriale che sostenga il nostro sistema produttivo di fronte alla sovracapacità estera, in particolare cinese. Serve inoltre che le grandi aziende italiane insieme alle loro filiere collaborino in modo sinergico per fare davvero Sistema Paese”, ha proseguito Salini. “Le infrastrutture sono oggi strumenti essenziali di politica economica e di geopolitica industriale. Non possiamo prescindere dall'industria siderurgica come settore strategico. Sostenere la filiera – seconda in Europa per volumi e prima per produzione da forno elettrico – è fondamentale per garantire occupazione qualificata e per assicurare anche alle prossime generazioni le politiche di welfare di cui godiamo oggi”. “L'acciaio italiano, riconosciuto per qualità e durabilità, è la risorsa indispensabile per il piano infrastrutturale in corso – il più ampio dal secondo dopoguerra – e per quello futuro. L'acciaio è l'elemento portante che assicura la sicurezza e l'affidabilità di opere cruciali che ridisegnano la mobilità del Paese anche oggi – ha concluso Salini – come le nuove linee ferroviarie ad alta velocità del Terzo Valico dei Giovi, della Verona-Padova, della Napoli-Bari, della Salerno-Reggio Calabria e come l'alta capacità Palermo-Catania-Messina”. Foto Ipa Agency (ITALPRESS).
Quella dedicata alla verdura è solo una delle tante storie che Donato Santoro, 75 anni, dalla sua casa di Melendugno, in Salento, racconta ogni giorno ai suoi follower sui social. Storie di vita vissuta, ricette, leggende, pensate con semplicità: nessun supporto tecnologico per Santoro, solo un cellulare e un portatovaglioli a fare da cavalletto. E poi via al racconto con un solo obiettivo, quello di tramandare il patrimonio salentino.