Tajani: "L'impegno dell'Italia in Medio Oriente sarà importante"

Tajani: "L'impegno dell'Italia in Medio Oriente sarà importante"

Niagara-on-the-lake, 12 nov. (Adnkronos) - "L'impegno italiano in Medio Oriente sarà un impegno importante. Vedremo come, può essere per la formazione della polizia palestinese, può essere per dare un contributo forte anche all'amministrazione civile. Noi già abbiamo inserito nei comitati di coordinamento militari e diplomatici. L'Italia sarà sicuramente parte costruttiva anche perché organizzeremo la conferenza del Cairo per la ricostruzione". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a Niagara-on-the-lake, località dell'Ontario sede della riunione dei ministri degli Esteri del G7. "Già abbiamo deciso di investire 60 milioni di euro per la ricostruzione di Gaza. I primi cinque già erano stati inviati pochi mesi fa, quindi l'Italia svolgerà un ruolo importante - ha aggiunto Tajani - ne parleremo e concorderemo ovviamente tutte le iniziative con i nostri interlocutori che non sono soltanto quelli del G7, ma anche i Paesi musulmani". "Non bisogna neanche considerare l'offensiva russa come un'offensiva di grandi vittorie perché c'è anche molta propaganda. Sono tre anni che dicono che vincono la guerra e ancora non riescono a vincere. Quindi credo che si debba lavorare moltissimo", ha dichiarato inoltre il ministro degli Esteri commentando le recenti conquiste rivendicate dalla Russia in Ucraina.

Catania, vasto incendio al polo fieristico Le Ciminiere

Catania, vasto incendio al polo fieristico Le Ciminiere

L'incendio ha coinvolto l'intero teatro presente nel polo fieristico catanese de Le Ciminiere, in viale Africa. I vigili del fuoco hanno operato con diverse squadre e vari mezzi di soccorso, anche speciali, e con il supporto di autobotti della Forestale e del Comune. Le fiamme sviluppate dal rogo sono state così alte da essere state visibili da diverse parte della città. Il rogo è divampato, per cause in corso di accertamento. Nella zona interessata dalle fiamme erano in corso lavori di manutenzione straordinaria. Quando è divampato il rogo erano presenti alcuni operai, ma nessuno di loro risulta ferito o intossicato.

Catania, vasto incendi al polo fieristico Le Ciminiere

Catania, vasto incendi al polo fieristico Le Ciminiere

L'incendio ha coinvolto l'intero teatro presente nel polo fieristico catanese de Le Ciminiere, in viale Africa. I vigili del fuoco hanno operato con diverse squadre e vari mezzi di soccorso, anche speciali, e con il supporto di autobotti della Forestale e del Comune. Le fiamme sviluppate dal rogo sono state così alte da essere state visibili da diverse parte della città. Il rogo è divampato, per cause in corso di accertamento. Nella zona interessata dalle fiamme erano in corso lavori di manutenzione straordinaria. Quando è divampato il rogo erano presenti alcuni operai, ma nessuno di loro risulta ferito o intossicato.

DiMartedì, Giannini contro Meloni: "Un regno che non c'è"

DiMartedì, Giannini contro Meloni: "Un regno che non c'è"

" Giorgia Meloni vive in un regno che non c'è, il suo racconto del Paese non corrisponde da nessun punto di vista ai dati reali dell'economia": Massimo Giannini lo ha detto nello studio di Giovanni Floris a DiMartedì su La7 attaccando la premier e il suo governo responsabili, a suo dire, di non aver portato il Paese da nessuna parte. "Il nemico Istat nel terzo trimestre certifica che l'Italia cresce zero, non zero virgola qualcosa, zero - ha proseguito il giornalista -. Quindi il Paese è fermo, noi abbiamo sei milioni di italiani in povertà assoluta, abbiamo 5 milioni e 800mila italiani che rinunciano a curarsi, la cassa integrazione - sempre l'Istat lo certifica - un mese fa è aumentata del 18%. Questo è il quadro complessivo". Parlando delle tasse, poi, Giannini ha continuato con le sue lezioni all'esecutivo: "Le tasse? Cosa avrebbe dovuto o potuto fare questo governo? Avrebbe dovuto fare una grande operazione di redistribuzione perché è evidente, e non solo in Italia, che le diseguaglianze stanno esplodendo. Il fisco serve esattamente a questo, nelle democrazie sane". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44892202]] Intervenendo al comizio di centrodestra a Bari a sostegno del candidato governatore Lobuono in Puglia, proprio la Meloni ci aveva tenuto invece a sottolineare che "oggi siamo il terzo governo più longevo su 68". E ancora: "Tre giorni fa il Financial Times titolava che l'Europa dovrebbe imparare dall'Italia, perché in tre anni abbiamo ricostruito l'immagine della nazione, eravamo la pecora nera d'Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre". "Un regno che non c'è": l'intervento di Massimo Giannini contro Giorgia Meloni a DiMartedì. guarda qui il video [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44889894]]

Vicepresidente a 23 anni: Elly lancia la sua Mamdani

Vicepresidente a 23 anni: Elly lancia la sua Mamdani

Essere un simbolo. La politica lo sappiamo ruota attorno a questo e quando sei in debito d’ossigeno, non sapendo come mettere in crisi l’esecutivo Meloni, devi aggrapparti a tutto pur di riuscire a costruire il tuo domani. In quest’ottica arrivano le nomine alla nuova giunta regionale in Toscana. Eccoli quindi Emiliano Fossi, segretario Pd in regione, Eugenio Giani, il governatore confermato, ed Elly Schlein , il leader dei dem, scervellarsi per trovare i nomi giusti. Avranno sfogliato la rosa, li immaginiamo crucciati al tavolo delle decisioni irrevocabili, e scartato frotte di papabili. Stile Fight Club quando devono iniziare l’addestramento. «Questo troppo vecchio». «Questo troppo alto». Fino a quando per il ruolo di vicepresidente della regione rossa per antonomasia è apparsa la scheda di Mia Bintou Diop . Il nuovo che avanza. L’anagrafe del consigliere comunale di Livorno dice 23 anni, perfetta per essere la vice più giovane di sempre in Toscana. Durante la campagna elettorale ha avuto come compito quello di occuparsi della comunicazione e dell’organizzazione degli eventi facendosi, non poteva essere altrimenti, bandiera della mozione Elly sul territorio. In questo modo, colpo di scena, è entrata nella direzione nazionale del Partito Democratico. Quindi starete aspettando di scoprire quante preferenze ha accumulato, alle scorse elezioni regionali, per arrivare ai vertici della giunta Giani bis. Scartiamo subito la sorpresa, nessuna preferenza. Perché non è stata nemmeno candidata. Ma chi è, in sintesi, Mia Diop? Consigliere comunale livornese, eletta lo scorso anno con 464 preferenze - arrivando quinta tra i più votati del Partito Democratico in città- ha la doppia cittadinanza. Ovvero quella italiana, da parte di madre, e quella senegalese da parte di padre. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44737173]] Del babbo, per dirla alla toscana, Mbaye Diop ci siamo già occupati su queste colonne. Qualche anno fa la trasmissione Fuori dal Coro aveva evidenziato come il genitore, per lungo tempo presidente della comunità senegalese locale, ha vissuto oltre 20 anni in una casa popolare senza pagare un euro d’affitto. Debito accumulato? Una morosità da 27mila euro. A onor del vero, durante il servizio della trasmissione di Rete4, la figlia aveva preso le distanze dal padre evidenziano le incongruenze e l’inadeguatezza del comportamento di Diop senior. Ma quello che ci interessa è il microclima culturale in cui sorge questo nuovo totem della sinistra scheliniana. Mbaye, in un video di 13 anni fa pubblicato da Il Tirreno, vaticinava una Livorno del 2032 con istituzioni prettamente africane. «Un questore di origine senegalese o un responsabile dell’ufficio stranieri di origine marocchina. O un sindaco, addirittura, nigeriano. Può sembrare utopia, ma vogliamo costruire una Livorno con uno scenario del genere». Come dite? Certo la sostituzione etnica non è una pratica voluta e messa a sistema dalla sinistra. No, assolutamente. Bisogna solo lasciarli parlare per fugare ogni dubbio. Intanto la stampa, Corsera e Repubblica lancia in resta, è partita con l’opera di beatificazione di Mia Diop. I vangeli ci raccontano che a 10 anni ha incantato Pierluigi Bersani con un comizio sullo ius soli, a 16 ha preso la tessera del Pd e a 21 era la più giovane coordinatrice dei volontari che si sono spesi per l’elezione della Schelin a segretario dei dem. Poi ha trasformato un anno da consigliere comunale nella vicepresidenza della Toscana e per gli altri miracoli è in modalità lavori in corso. La beatificazione non può attendere. Soprattutto dopo l’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani, l’uomo a cui la sinistra globale ha appioppato la sanità, manco fosse Padre Maronno. E così, un po’ ovunque, leggiamo che la quota Mamdani in Toscana spetta a lei. In queste manovre, però, tra i tanti grandi assenti c’è sempre e solo una presenza assidua: i meriti a priori dei volti dem. Il nobel preventivo per l’avvenire del resto è affar loro, a fare politica poi ci pensano gli altri. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44947579]]