Brignone torna sulla neve: il primo allenamento dopo l’infortunio

Brignone torna sulla neve: il primo allenamento dopo l’infortunio

Federica Brignone è tornata a sciare tra le porte larghe sulle nevi di casa. La campionessa azzurra ha ripreso gli allenamenti in gigante a Courmayeur venerdì 27 dicembre 2025, segnando un passaggio importante nel suo percorso di rientro. Si tratta infatti della prima sessione sulla specialità dopo l’infortunio rimediato la scorsa primavera ai Campionati Italiani, proprio durante una gara di gigante. (Video FISI TV)

L'autrice racconta di tutte le difficoltà che deve affrontare chi cerca la propria madre biologica

L'autrice racconta di tutte le difficoltà che deve affrontare chi cerca la propria madre biologica

In Italia ci sono quasi 500mila persone che cercano la madre. Per la burocrazia, che sono “alla ricerca della propria origine biologica”. Si muovono affidandosi ad archivi analogici, funzionari compassionevoli, associazioni di volontari, nella quasi totale certezza di un fallimento, […] L'articolo “La strada di casa” di Melania Petriello: la recensione di Aldo Cazzullo sembra essere il primo su iO Donna .

St. John the Evangelist — apostle, Son of Thunder, beloved disciple, caretaker of Mary

St. John the Evangelist — apostle, Son of Thunder, beloved disciple, caretaker of Mary

Vladimir Borovikovsky (1757–1825), “St. John the Evangelist,” ca. 1804-1809. / Credit: Public domain National Catholic Register, Dec 27, 2025 / 04:00 am (CNA). St. John, both an apostle and an evangelist, played a very prominent role in many of the New Testament narratives. He was part of an inner-circle trio with his brother James (the Greater) and Peter, partaking in privileged incidents with Jesus: the raising of Jairus’ daughter, the Transfiguration, and the agony at Gethsemane. John and his brother James were nicknamed “Sons of Thunder” by Jesus. Exactly why they were given this title is not explained. However, the two brothers did exhibit at least two instances of audacious behavior: wanting to bring fire from heaven down upon some Samaritans who refused to listen to the message of Christ and asking Jesus for special places of honor in heaven. Within the Gospel of John, there are five different references to “the disciple whom Jesus loved” (13:23, 19:26, 20:2, 21:7, 21:20). Over the centuries, the vast majority of biblical scholars have deemed this beloved disciple to be John himself. These mysterious references actually point to a less thunderous personality; for example, the beloved disciple resting his head on Jesus’ chest at the Last Supper and Jesus requesting the beloved disciple to take care of his mother, Mary . Tradition places John in Ephesus (in modern Turkey) after Pentecost, where he cared for Mary and perhaps wrote the fourth Gospel. John’s Gospel stands out from the other three, offering a unique portrayal of Christ and his message. This Gospel is symbolized with an eagle; its opening words urge the thoughts of readers to soar upward — sort of like an eagle — toward God (John 1:1). It is probable that either John himself or a disciple of his wrote the three Epistles of John. Many claim that he also wrote the Book of Revelation, a work chock full of mystical imagery, during an exile on the island of Patmos (Greece). John is believed to have lived to an old age and died of natural causes. A basilica in Ephesus reportedly held his remains for a time, but that church is now in ruins. The feast of St. John the Evangelist is Dec. 27. He is the patron of many things including writers, booksellers, and friendships. This story was first published by the National Catholic Register, CNA’s sister news partner, and has been adapted by CNA.

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

La rete del terrore e una pioggia di milioni a Hamas. Dopo mesi di inchieste e scoop Il Tempo oggi ha dato prima di tutti notizia dell'arresto di Mohammad Hannoun sulla scia di una maxi inchiesta riguardante appartenenza e finanziamento a organizzazioni con finalità di terrorismo condotta dalla polizia di Stato e dalla Digos di Genova. Operazione su cui si è espresso il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "È un'operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l'arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista". Il capo del Viminale ricorda che terrorismo ed estremismo islamista rappresentano "un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo. Grazie alla professionalità dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, la nostra 'antiterrorismo', e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale: l'ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo. Sono grato al Capo della polizia, al Procuratore nazionale anti terrorismo ed ai magistrati della direzione distrettuale di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di una indagine di straordinaria importanza. Questo risultato ci incoraggia nell'opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell'ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo". Tra gli indagati nell'ambito dell'operazione di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che ha scoperchiato un sistema di finanziamento all'associazione terroristica di Hamas, c'è dunque Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, considerato un "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas", componente del board of directors della European Palestinians Conference, vertice della cellula italiana dell'organizzazione, amministratore di associazioni costituite al fine di proseguire l'attività di finanziamento di attività terroristiche. Secondo le risultanze investigative, componente di vertice della organizzazione terroristica Hamas, avrebbe destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell'organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all'organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7.288.248,15 euro, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

La rete del terrore e una pioggia di milioni a Hamas. Dopo mesi di inchieste e scoop Il Tempo oggi ha dato prima di tutti notizia dell'arresto di Mohammad Hannoun sulla scia di una maxi inchiesta riguardante appartenenza e finanziamento a organizzazioni con finalità di terrorismo condotta dalla polizia di Stato e dalla Digos di Genova. Operazione su cui si è espresso il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "È un'operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l'arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista". Il capo del Viminale ricorda che terrorismo ed estremismo islamista rappresentano "un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo. Grazie alla professionalità dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, la nostra 'antiterrorismo', e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale: l'ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo. Sono grato al Capo della polizia, al Procuratore nazionale anti terrorismo ed ai magistrati della direzione distrettuale di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di una indagine di straordinaria importanza. Questo risultato ci incoraggia nell'opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell'ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo". Tra gli indagati nell'ambito dell'operazione di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che ha scoperchiato un sistema di finanziamento all'associazione terroristica di Hamas, c'è dunque Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, considerato un "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas", componente del board of directors della European Palestinians Conference, vertice della cellula italiana dell'organizzazione, amministratore di associazioni costituite al fine di proseguire l'attività di finanziamento di attività terroristiche. Secondo le risultanze investigative, componente di vertice della organizzazione terroristica Hamas, avrebbe destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell'organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all'organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7.288.248,15 euro, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.