“Sotto le mie ricette mi hanno detto che dovevo morire bruciata o che mi avrebbero ammazzata. Ho fatto una denuncia ai Carabinieri”: lo rivela Giusina in Cucina

“Sotto le mie ricette mi hanno detto che dovevo morire bruciata o che mi avrebbero ammazzata. Ho fatto una denuncia ai Carabinieri”: lo rivela Giusina in Cucina

“Giusina in Cucina” è un vero e proprio format di successo di Food Network. La press agent e volto della rete, Giusi Battaglia, propone ai fornelli le ricette dolci e salate della ricca tradizione siciliana. E non solo, la conduttrice svela anche le chicche della Sicilia “segreta” di alcuni piccoli centri dell’entroterra dell’ Isola, sconosciute […] L'articolo “Sotto le mie ricette mi hanno detto che dovevo morire bruciata o che mi avrebbero ammazzata. Ho fatto una denuncia ai Carabinieri”: lo rivela Giusina in Cucina proviene da Il Fatto Quotidiano .

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Karl Marx affermava che gli eventi storici si ripetono la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. La vicenda giudiziaria che riguarda l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di materiale investigativo, fa riecheggiare quella frase. Il politico siciliano sarebbe coinvolto in un […]

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Karl Marx affermava che gli eventi storici si ripetono la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. La vicenda giudiziaria che riguarda l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di materiale investigativo, fa riecheggiare quella frase. Il politico siciliano sarebbe coinvolto in un […]

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Dove sono le prove contro Cuffaro? L’inchiesta fumosa sull’ex governatore della Sicilia

Karl Marx affermava che gli eventi storici si ripetono la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. La vicenda giudiziaria che riguarda l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di materiale investigativo, fa riecheggiare quella frase. Il politico siciliano sarebbe coinvolto in un […]

Roberto Fico, la domanda che fa infuriare Giuseppe Conte: "Allora parli lei"

Roberto Fico, la domanda che fa infuriare Giuseppe Conte: "Allora parli lei"

In Campania la sinistra è sicura di portare il risultato a casa. Ma quando ai loro leader vengono poste domande scomode vanno nel pallone. Un esempio? Giuseppe Conte, che può vantare di sostenere il candidato proveniente dal suo partito, il Movimento Cinque Stelle. All'ex avvocato del popolo è stato chiesto un commento sugli "impresentabili" nelle liste per la Campania. E lui si è scaldato subito. "C'è qualche nome che va a contrastare i valori del Movimento?", ha chiesto una cronista. "Ma, diciamo che quei nomi che lei ipotizza che sono andati tutti a destra . Grazie a Dio", la replica del grillino. " Beh no ", lo ha incalzato al giornalista. "Se li son presi, e noi gli facciamo i miglior auguri", ha insistito Conte. E poi, lo scatto d'ira: "Eh scusi, mi ha fatto una domanda. Se vuole, rispondo. Allora mi rifaccia la domanda e parla lei . E poi le rispondo io". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44937915]] Secondo tentativo: "Le dicevo che ci sono dei nomi anche nelle liste in appoggio a Fico. Violano i vostri valori? ". Risposta: "Perfetto. Le sto dicendo che i nomi impresentabili sono andati tutti a destra. Se li sono presi e noi volentieri li abbiamo ceduti. Nel momento stesso in cui dall'inizio abbiamo detto che Fico avrebbe salvaguardato il Movimento Cinque Stelle , ovviamente per quanto riguarda i candidati, un livello per quanto riguarda la legalità, l'etica pubblica, assolutamente significativo. Hanno scelto un'altra strada e questo ci ha facilitato molto il compito , grazie".

'Ndrangheta, chieste condanne per quasi 5 secoli a Roma. Stangata per il boss Alvaro

'Ndrangheta, chieste condanne per quasi 5 secoli a Roma. Stangata per il boss Alvaro

Il pm della Direzione Nazionale Antimafia, Giovanni Musarò, applicato nel processo “Propaggine”, e il pm di Roma Stefano Luciani hanno chiesto condanne per un totale di 463 anni di reclusione e 85mila euro di multa per 43 imputati. Il procedimento nasce dalla maxi-inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e della Dia contro la prima “locale” ufficiale di ‘ndrangheta nella Capitale, un'organizzazione radicata nel tessuto criminale romano e collegata ai clan calabresi. Tra le richieste più pesanti, 30 anni di carcere sono stati sollecitati per il boss Vincenzo Alvaro e per Marco Pomponio, mentre 24 anni e 11 mesi sono stati chiesti per Giuseppe Penna. Antonio Palamara rischia 21 anni e 9 mesi, e Francesco Greco 19 anni e 5 mesi. Gli inquirenti contestano a vario titolo associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione aggravata, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e favoreggiamento aggravato. In appello, dove il procedimento parallelo con rito abbreviato ha già portato a diverse condanne, il boss Antonio Carso è stato condannato a 18 anni di reclusione. L'inchiesta “Propaggine” rappresenta uno dei filoni più significativi contro l'espansione della ‘ndrangheta a Roma, evidenziando il radicamento del clan Alvaro-Palamara-Penna nel tessuto economico e sociale della città.