La creatività nell’era dell’IA non è fare, ma decidere cosa vale

La creatività nell’era dell’IA non è fare, ma decidere cosa vale

In “La macchina che si autoprogramma”, l’esperto di informatica Francesco Maria De Collibus spiega perché l’intelligenza artificiale rende automatico il lavoro creativo di base e costringe esseri umani, artisti e sviluppatori a ridefinire il proprio valore oltre la tecnica L'articolo La creatività nell’era dell’IA non è fare, ma decidere cosa vale proviene da Linkiesta.it .

Maduro e i 15mila guerriglieri: incubo rosso, cosa può accadere

Maduro e i 15mila guerriglieri: incubo rosso, cosa può accadere

Si va davvero verso una guerra tra Donald Trump e Nicolás Maduro ? Ne parliamo con Antonio María Guevara Fernández : analista di sicurezza e difesa venezuelano, colonnello in pensione, autore di vari libri ed editorialista di El Nacional: uno dei due più grandi quotidiani storici del Venezuela, a cui però il regime ha sequestrato la sede, e che dal 2018 opera online. «L’Operazione Southern Spear, così battezzata dagli Usa, è uno spiegamento senza precedenti, straordinario, originale, almeno per quanto riguarda l’area del Mar dei Caraibi. L'obiettivo sarebbe la lotta al narcoterrorismo. C’erano alcune classificazioni precedenti: prima del Tren de Aragua; poi del Cartello dei Soli, che molti identificano come parte della leadership militare venezuelana. In questi ultimi giorni, il regime stesso è stato classificato come organizzazione terroristica. È però incerto se si passerà a un'iniziativa operativa sulla terraferma, ose anche questa minaccia fa parte del meccanismo di pressione». Come può rispondere Maduro? «Il regime si prepara a una prova di forza del genere da 23 anni, con esercitazioni semestrali. Si affida al cosiddetto “potere popolare”, o “fusione civico-militare”. Le Forze Armate non sono solo l’elemento in uniforme visto in dichiarazioni o parate, ma dopo il 2002 è stata attivata una componente chiamata milizia nazionale. Include anche la guerriglia colombiana, il terrorismo internazionale, i gruppi paramilitari. Ci sono elementi addestrati e istruiti a Cuba, parte del Fronte Francisco de Miranda. Inoltre c’è una delinquenza comune, a cui sono stati dati poteri, presente su tutto il territorio nazionale. Sono strutture criminali che si attivano con un meccanismo di rischio come quello attuale. Di fronte allo schieramento Usa il regime darebbe una risposta non lineare, in un concetto di guerra irregolare che chiamano “agua afuera”». Tutto il popolo è con loro? «C’è comunque un terzo attore: l’opposizione venezuelana, che vinse le elezioni del 2024, ma il regime si appropriò della vittoria, costringendo all’esilio quello che avrebbe dovuto essere il presidente eletto, Edmundo González Urrutia. In seguito a un intervento Usa, questa opposizione dovrebbe essere custode del cambio di regime, benché ufficialmente non sia l’obiettivo dell’Amministrazione Trump. Sarebbe ciò cui noi venezuelani aspiriamo. Ma non chiarirlo crea confusione». Il Pentagono sarà costretto a elaborare una strategia nuova? «Non ne sono del tutto sicuro. Forse l’Amministrazione Trump pensava che questa pressione avrebbe portato all’insurrezione delle Forze Armate venezuelane e Maduro e dopo quattro mesi, ancora non si vede. Ma quello di Maduro non è un regime normale e non è democratico. Negli Stati Uniti su va invece verso le elezioni di medio termine, e bisogna vedere per quanto a lungo Congresso e opinione pubblica Usa continueranno a sostenere i costi di questa mobilitazione, se non produce risultati». E in caso di scontro diretto? «In un conflitto lineare convenzionale Maduro non potrebbe resistere più di Noriega a Panama nel 1989. Due o tre giorni, seguiti da circa sette mesi di occupazione. Ma evidentemente il conflitto in Venezuela non sarebbe lineare. Il governo potrebbe fare affidamento essenzialmente sulla guerriglia colombiana che conta tra i 5.000 e i 15.000 uomini, e creerebbe gravi problemi al governo civile insediato dall’opposizione. Poi a favore di Maduro si potrebbe scatenare tutto il terrorismo internazionale». Il sequestro della petroliera sta però bloccando l’export di greggio, principale risorsa del regime... «Ne sarebbe gravemente colpito il popolo venezuelano, così come il popolo cubano è colpito dall’embargo. Ma l’embargo va avanti dal 1962, e il regime cubano non cade. Il regime venezuelano ha poi altre risorse dal narcotraffico e dalla corruzione». Si sa però che Trump e Maduro si sono parlati per telefono. Si dice che Trump ha respinto alcune richieste che Maduro offriva per ritirarsi. Ma Trump si è poi messo anche a parlare del petrolio. «Appunto, prima che parlino i fucili o i droni, dovrebbe intervenire un buon processo di negoziazione. Proprio il petrolio potrebbe diventare la via d’uscita da questa impasse politica, militare e mediatica».

Garlasco, la menzogna sui "pittori" per incastrare Stasi?

Garlasco, la menzogna sui "pittori" per incastrare Stasi?

La riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco da parte della Procura di Pavia, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi , sta facendo emergere aspetti rimasti a lungo in ombra dopo l’omicidio di Chiara Poggi , avvenuto il 13 agosto 2007. Oggi tra gli indagati figura Andrea Sempio , amico del fratello della vittima, accusato di concorso in omicidio e dichiaratosi estraneo ai fatti. A suo carico pesa il DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara, giudicato “tra il forte e il molto forte” compatibile con la sua linea patrilineare dalla perita Denise Albani. Parallelamente, riaffiorano elementi trascurati nelle prime indagini, che sollevano interrogativi sull’operato iniziale degli investigatori. All’epoca, i sospetti si concentrarono quasi subito su Stasi, fidanzato della vittima e primo a trovare il corpo . Dopo due assoluzioni, nel 2015 è arrivata la condanna definitiva a sedici anni. Oggi però tornano al centro dell’attenzione alcuni abiti e scarpe rinvenuti in un canale vicino alla villetta di via Pascoli, riletti alla luce di una possibile nuova impronta e di una BPA in fase di elaborazione dai RIS di Cagliari. A sottolineare le incongruenze è stato Giuseppe Brindisi a “Mattino 5”: "Questa è una delle tante, chiamiamole anomalie. Potremmo usare altri altre definizioni – sono le parole del giornalista -. Vengono trovati questi indumenti griffati, come dice la testimone probabilmente con il sospetto che siano sporchi di sangue e vengono esaminati. Tra l’altro, indumenti particolari, sono appunto firmati. Ci sono indumenti maschili, ci sono due canottiere che per la taglia possono essere probabilmente appartenuti a delle donne . Si trova con il luminol il sangue, con il combur test no. Prassi vuole, e lo sappiamo perché ci siamo informati in questi anni, che sarebbe stato necessario un terzo test definitivo per sciogliere ogni dubbio". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45556112]] Secondo Brindisi, quegli oggetti — poi distrutti — assumono oggi un peso diverso. "In realtà questo test non viene mai fatto e addirittura questi abiti, queste canotte e queste scarpe, che assumono un’importanza particolare alla luce di queste indiscrezioni sulla nuova bpa dei Ris Cagliari, vengono distrutti. Perché non si capisce, ma tutto viene distrutto e adesso, però facciamo lavorare i Ris , la Cattaneo e la Procura e vediamo se questi oggetti, se questi di abbigliamento possano rientrare nelle indagini". Negli anni si è ipotizzato che quegli indumenti appartenessero a dei pittori, ma l’idea convince poco. "Certo è un’altra anomalia, se fossero stati davvero pittori . Se fosse stata vernice e non sangue, questi pittori andavano al lavoro come se andassero a una festa. Erano proprio griffati, proprio firmati, roba che i pittori magari non possono permettersi, no?". Domanda tutt'altro che peregrina. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45550083]]

Nei Caraibi la moria dei coralli, diminuiti del 48% dal 1980

Nei Caraibi la moria dei coralli, diminuiti del 48% dal 1980

AGI - La copertura di coralli duri nei Caraibi è diminuita del 48% tra il 1980 e il 2024, secondo un rapporto della Global Coral Reef Monitoring Network diffuso dalla prefettura della Guadalupa. Oltre 200 scienziati provenienti da 44 paesi hanno raccolto dati da 14.000 siti monitorati tra il 1970 e il 2024. Il rapporto evidenzia lo stato critico delle barriere coralline caraibiche , che rappresentano il 9,7% delle barriere coralline mondiali. I coralli sono vulnerabili all’aumento della temperatura dell’acqua , che dal 2023 si mantiene a livelli senza precedenti a causa del riscaldamento globale e dell’ acidificazione dei mari . Perché i coralli muoiono? Lo stress termico porta i coralli a espellere le zooxantelle , alghe simbiotiche che forniscono nutrimento. Senza di esse, il corallo perde colore, diventa vulnerabile alle malattie e muore. Episodi di mortalità hanno causato cali globali: nel 1998 (-9%), nel 2005 (-17,5%) e nel 2023 (-16,9%) per sbiancamento e malattie. Temperature in aumento e pressioni locali La temperatura media della superficie del mare nei Caraibi è aumentata di 1,07 °C tra il 1985 e il 2024, con un ritmo di 0,27 °C per decennio . Nel 2023 ha superato i 30 °C per settimane. A questo si aggiungono il declino delle specie erbivore (pesci pappagallo, ricci di mare) e l’aumento della popolazione costiera (+13 milioni tra il 2000 e il 2020). Le raccomandazioni degli scienziati Gli autori del rapporto invitano a integrare le barriere coralline nelle strategie sul clima e la biodiversità , ridurre le emissioni di gas serra e rafforzare la gestione delle aree marine protette . Le barriere coralline sono fondamentali per la pesca , il turismo e la protezione delle coste dalle mareggiate.

BREAKING: In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

BREAKING: In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

Breaking News / CNA CNA Staff, Dec 25, 2025 / 22:08 pm (CNA). With the support of the Nigerian government, U.S. President Donald Trump announced that the U.S. military has carried out strikes against elements of ISIS in Nigeria that “have been targeting and viciously killing, primarily, innocent Christians.” “I have previously warned these terrorists that if they did not stop the slaughtering of Christians, there would be hell to pay, and tonight, there was,” said President Trump of the Dec. 25 action. Nigeria’s Ministry of Foreign Affairs confirmed that “precision hits on terrorist targets” in the country’s northwestern Sokoto state were carried out in cooperation with the United States. U.S. Secretary of War Pete Hegseth said he was “grateful for Nigerian government support and cooperation” in the counter-terrorism effort. Upon announcing the action, President Trump emphasized that “under my leadership, our country will not allow radical Islamic terrorism to prosper” and that further strikes will be carried out if the “slaughter of Christians” continues in Africa’s most populous country. Applauding the action, Congressman Riley Moore, R-West Virginia, a Catholic who has championed the cause of persecuted Nigerian Christians in the U.S. House of Representatives, said that “tonight's strike in coordination with the Nigerian government is just the first step to ending the slaughter of Christians and the security crisis affecting all Nigerians.” This is a developing story.

In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

null / Credit: hyotographics/Shutterstock CNA Staff, Dec 25, 2025 / 22:08 pm (CNA). With the support of the Nigerian government, U.S. President Donald Trump announced that the U.S. military has carried out strikes against elements of ISIS in Nigeria that “have been targeting and viciously killing, primarily, innocent Christians.” “I have previously warned these terrorists that if they did not stop the slaughtering of Christians, there would be hell to pay, and tonight, there was,” Trump said of the Dec. 25 action. Nigeria’s Ministry of Foreign Affairs confirmed that “precision hits on terrorist targets” in the country’s northwestern Sokoto state were carried out in cooperation with the United States. U.S. Secretary of War Pete Hegseth said he was “grateful for Nigerian government support and cooperation” in the counterterrorism effort. Upon announcing the action, Trump emphasized that “under my leadership, our country will not allow radical Islamic terrorism to prosper” and that further strikes will be carried out if the “slaughter of Christians” continues in Africa’s most populous country. Applauding the action, Rep. Riley Moore, R-West Virginia, a Catholic who has championed the cause of persecuted Nigerian Christians in the U.S. House of Representatives, said that “tonight’s strike in coordination with the Nigerian government is just the first step to ending the slaughter of Christians and the security crisis affecting all Nigerians.” This is a developing story.

In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

In effort to stem violence against Christians, U.S. conducts airstrikes on ISIS in Nigeria

null / Credit: hyotographics/Shutterstock CNA Staff, Dec 25, 2025 / 22:08 pm (CNA). With the support of the Nigerian government, U.S. President Donald Trump announced that the U.S. military has carried out strikes against elements of ISIS in Nigeria that “have been targeting and viciously killing, primarily, innocent Christians.” “I have previously warned these terrorists that if they did not stop the slaughtering of Christians, there would be hell to pay, and tonight, there was,” Trump said of the Dec. 25 action. Nigeria’s Ministry of Foreign Affairs confirmed that “precision hits on terrorist targets” in the country’s northwestern Sokoto state were carried out in cooperation with the United States. U.S. Secretary of War Pete Hegseth said he was “grateful for Nigerian government support and cooperation” in the counterterrorism effort. Upon announcing the action, Trump emphasized that “under my leadership, our country will not allow radical Islamic terrorism to prosper” and that further strikes will be carried out if the “slaughter of Christians” continues in Africa’s most populous country. Applauding the action, Rep. Riley Moore, R-West Virginia, a Catholic who has championed the cause of persecuted Nigerian Christians in the U.S. House of Representatives, said that “tonight’s strike in coordination with the Nigerian government is just the first step to ending the slaughter of Christians and the security crisis affecting all Nigerians.” This is a developing story.

Hitler surclassato da Churchill: un caso da 1,5 milioni di dollari

Hitler surclassato da Churchill: un caso da 1,5 milioni di dollari

Winston Churchill batte Adolf Hitler : non solo nella Seconda Guerra Mondiale, ma anche nell’arte. Il prezzo record di un milione e mezzo di dollari che a un’asta canadese è stato battuto per un paesaggio marocchino dipinto dal primo ministro britannico nei suoi ultimi anni polverizza infatti ogni incasso mai realizzato per le opere d’arte del Führer - e non è neanche il suo massimo. Nel 2009, quando la casa d’aste Mullock dello Shropshire vendette 15 quadri di Hitler arrivò appena a un totale di 120.000 dollari, e un’altra asta di Ludlow, sempre della stessa Contea britannica, si fermò a 100.000 euro. Il record per una singola tela del leader del nazismo fu raggiunto nel 2012 in Slovacchia, ma si arrivò appena a 42.300 dollari. Insomma, il miglior Churchill vale 35 volte più del miglior Hitler. Una differenza è che Hitler i suoi oltre 3000 disegni e dipinti li realizzò prima di darsi alla politica. Da qui sprezzanti definizioni di «imbianchino fallito» che gli diede anche Gabriele D’Annunzio. «Su l’acciaio dell’elmo/ ti gocciola il pennello d’imbianchino,/ dai di bianco all’umano et al divino» sono ad esempio i versi di una “Pasquinata” che compose contro colui che altrove definì «Attila della Pennellessa» o «Attila imbianchino». E anche Trilussa non ci andò leggero quando Hitler venne a Roma, ironizzando anche sui fondali che aveva fatto mettere Mussolini: «Roma di travertino/ rifatta di cartone/ aspetti l’imbianchino/ tuo prossimo padrone». In effetti dipinse molte vedute di Linz, Vienna e Monaco nonché alcune scene della prima guerra mondiale, ma anche molti monumenti architettonici che egli amava raffigurare con assoluta rigidità e precisione, con tecniche diverse come carboncino, acquerelli e colori ad olio, su carta, tela e legno. Dopo la sconfitta del Terzo Reich gran parte delle sue opere furono requisite dai militari Usa come bottino di guerra, e sono ancora in possesso del governo di Washington. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44799336]] Churchill, invece, si era dato alla pittura in particolare in un periodo di stallo della sua vita politica, prima di tornare sulla scena appunto con il secondo conflitto mondiale. Il dipinto in questione si trovava in un gruppo di 27 quadri della collezione d’arte della Compagnia della Baia di Hudson, che la casa d’aste canadese Heffel ha posto in vendita il 19 novembre, ottenendo per tutti incassi di gran lunga superiori alle stime pre-asta. Tra i lotti più importanti, appunto, un dipinto impressionista di Winston Churchill raffigurante una strada di Marrakech è diventato il centro dell’attenzione, raggiungendo 1,5 milioni di dollari, una cifra che ha triplicato il valore minimo stimato. Secondo Heffel, l’opera ha attirato «una vasta attenzione da parte dei media e dei collezionisti» sia per il suo significato artistico che per la sua provenienza. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43965496]] Dopo essere stato politicamente emarginato e non essere riuscito a ottenere una posizione nel governo di Stanley Baldwin, Churchill si era recato in Marocco nel 1935 per dedicarsi alla pittura. Affascinato dal luogo, descrisse la città come “La Parigi del Sahara” e, come dimostra l’opera, a Marrakech rimase affascinato dal gioco di luci e ombre nel paesaggio. Sarebbe tornato nella città nel 1943 con Franklin Roosevelt dopo la Conferenza di Casablanca, in quell’occasione avrebbe regalato al presidente degli Stati Uniti un dipinto raffigurante la moschea principale della città, incorniciata dalle montagne innevate dell’Atlante. Anche quel quadro ha fatto cronaca: arrivato in possesso di Angelina Jolie, venne venduto nel 2021 per più di 8 milioni di dollari, cifra che rappresenta tuttora il record per le opere dello statista britannico. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45188648]]