De Laurentiis e Manna, telefonata con Conte: cosa si sono detti
ADL spegne le voci: "Dimissioni? Favole. Sono orgoglioso di averlo al mio fianco". Ora Antonio e la squadra dovranno risolvere le incomprensioni
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Entrambe vincenti e separate da soli due punti in classifica, dove sono prima e seconda. Le pratesi del basket...
La compattezza della coalizione, l’attenzione al Mezzogiorno e la respinta delle critiche della sinistra sulla manovra. I leader del centrodestra si sono ritrovati ieri a Bari, in un Teatro Team gremito, per sostenere la corsa di Luigi Lobuono, candidato alle elezioni regionali, nel tentativo di interrompere il ciclo del centrosinistra che oggi, dopo il decennio di Michele Emiliano, schiera l’eurodeputato Pd Antonio Decaro. Dal palco, la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sottolinea: «Quella che vedete qui non è un’alleanza innaturale tenuta insieme dalla colla scadente dell’interesse, ma una comunità di persone, di idee, di visione». E assicura: «Non ci sono sfide già perse in partenza. Ogni traguardo si conquista con lavoro, determinazione e passione». Un attacco, con una punta di ironia, lo riserva alle “valutazioni” della sinistra. «Se fossimo stati davvero fallimentari in questi tre annidi governo, come sostiene la sinistra, oggi non avremmo un consenso più alto di quello che ci ha portato al governo. A sinistra hanno una risposta anche per questo: la risposta è che siete scemi...», scandisce rivolta al pubblico, «L’altro giorno in tv c’era un filosofo che diceva che io vinco perché quelli che si occupano del mio makeup sono bravissimi. In pratica voi mi votate perché sono truccata bene. Al netto del fatto che mi trucco da sola e nemmeno così bene, vi rendete conto di quanto sono superficiali le letture di questi intellettuali da salotto che in pratica ci dicono che gli italiani votano guardando le fotografie e non i contenuti. E questi sono i filosofi, gli intellettuali, pensate gli altri...». Parlando di economia, la premier difende la manovra dalle accuse di favorire i ricchi: «Ci vuole coraggio a dirlo», sottolinea alludendo agli attacchi dell’opposizione, «abbiamo destinato 18 miliardi di euro a chi guadagna fino a 35mila euro l’anno. Per la sinistra chi mantiene tre figli con 2400 euro al mese è un ricco che va “mazzolato”. Io non sono d’accordo». Meloni ha poi puntato il dito contro gli effetti del Superbonus, eredità del governo delle quattro sinistre, definito «la misura di Conte che oggi ci costa 40 miliardi di euro, soldi che avremmo potuto usare per una manovra molto più ampia». Spazio anche ai risultati ottenuti nel Mezzogiorno: «Abbiamo abolito l’elemosina del reddito di cittadinanza e l’abbiamo sostituita con la dignità del lavoro e con gli incentivi per chi investe e assume. Il Sud oggi cresce più del resto d’Italia perché abbiamo investito sull’orgoglio delle persone». Nel passaggio sulla sanità, la premier evidenzia un miglioramento concreto: «Il Sistema sanitario nazionale ha già erogato 1,3 milioni di prestazioni in più rispetto all’anno scorso, e a fine anno saranno oltre due milioni. Se le Regioni collaborano, possiamo ridurre notevolmente le liste d’attesa». Un passaggio viene poi dedicato alla riforma della giustizia: «Abbiamo introdotto la separazione delle carriere, per avere giudici più terzi e processi più giusti. E abbiamo tolto ai partiti la facoltà di nominare un pezzo del Csm: vogliamo una magistratura libera, non controllata da nessuno». Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, concentra una parte del suo intervento sulla necessità di ampliare i confini della coalizione: «Dal 1994 non abbiamo mai deciso di dividerci. Oggi dobbiamo andare a recuperare quegli elettori moderati che la sinistra ha abbandonato. Il centrosinistra non esiste più, esiste solo la sinistra». Tajani rivendica il ruolo degli azzurri in coalizione: «Forza Italia rappresenta il centro riformista, garantista ed europeista». Sul piano economico, respinge le critiche dell’opposizione: «Non ci vengano a dire che non aiutiamo i più deboli. Li abbiamo sostenuti con le manovre passate e anche con quella attuale, detassando gli aumenti dei contratti fino a 28mila euro. Aiutiamo il ceto medio, quella parte d’Italia che lavora e produce». E rilancia poi un tema caro a Forza Italia: «Non metteremo tasse sulla casa. È un bene primario, simbolo di libertà e dei nostri valori». Non manca una stoccata alla Cgil: «Un sindacato deve stare dalla parte dei lavoratori, non di un partito politico». Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, dal suo canto esorta alla partecipazione: «Chi non vota poi per cinque anni non rompa se le cose non vanno. Vince chi vota». E affronta, tra i vari temi, quello dell’istruzione: «Sono orgoglioso che con il ministro Giuseppe Valditara abbiamo rinnovato due contratti per docenti e personale. Le scuole devono essere libere da ideologie e da schifezze gender. Chi insegna deve trasmettere educazione e rispetto». Sulla questione migratoria, Salvini ragiona: «Chi arriva in Italia deve rispettare la nostra storia, la nostra cultura e la nostra religione». E aggiunge: «Il concetto di “remigration”, per riportare a casa chi delinque, va discusso anche in Italia».
Il presidente della Ferrari duro con Hamilton - che aveva detto "è un incubo quest'auto" - e Leclerc: "Pensino a guidare e parlino meno". Il precedente di Prost licenziato
Un cittadino pakistano di 25 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato nel pomeriggio dalla polizia ferroviaria in Stazione Centrale a Milano.
Primo set combattuto, poi l’avversario ha un problema al polpaccio e Jannik può chiudere 7-5, 6-1
Non è ancora chiaro se ci siano delle vittime, o se tutti gli occupanti siano riusciti a scappare
Atalanta: fatale lo 0-3 in casa contro il Sassuolo
L'azzurro supera Felix Auger-Aliassime all'esordio alle Nitto Atp Finals: ecco le sue parole in conferenza stampa dopo il successo contro il canadese
In meno di dieci anni è più che raddoppiata la prevalenza d’uso di psicofarmaci nei bambini e negli adolescenti italiani: li assumeva lo 0,26% dei minori nel 2016, lo 0,57% nel 2024, pari a uno ogni 175. Lo rileva il […] L'articolo Psicofarmaci tra i minori, allarme di Aifa: uso raddoppiato in dieci anni sembra essere il primo su iO Donna .
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L'interista: "Presto per i calcoli". Il romanista: "Giusto sognare". Il napoletano: "Non seguo il morto"
"A me continuano ad arrivare segnalazioni da Torino, io spero sia davvero Alle. Sul collo ha un segno, la cicatrice della tracheotomia. Ho la certezza, forse l'unica, che mio figlio sia in totale confusione". Lo ha detto Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, scomparso nel 2020 a Sassuolo. La donna, ospite del programma 'Dentro la notizia', non si arrende. Continua a leggere
Il tour televisivo di Sigfrido Ranucci è stato più impegnativo di un’inchiesta di Report . Da Un giorno da Pecora (RadioUno) a Otto e Mezzo su La7, è andato in onda un piagnisteo continuo. Si parte dalla radio con il conduttore, che dopo aver rivendicato la bontà della sua inchiesta e negato di aver usato metodi poco convenzionali, spiega: «Questo è stato l’anno più complicato per Report considerando le condizioni in cui abbiamo lavorato». Il riferimento è, tra l’altro, alla multa da 150mila euro che l’ Authority Garante della Privacy ha comminato alla sua trasmissione e dalla quale, dicono nel centrodestra, è partito l’accanimento di Ranucci verso quell’organismo. «La multa la dovrebbe pagare la Rai - spiega il conduttore -, ma faremo di tutto per difendere l’azienda», spiegando che «ci sono stati provvedimenti del Garante completamente rovesciati dal tribunale ordinario». E alla domanda su nuove inchieste contro l’Autority, dice sibillino: «Ci torneremo, ma forse non domenica prossima, non lo so». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44934863]] Ranucci, però, non ha nel mirino solo il Garante, ma anche il concorso Rai : «Ho una squadra straordinaria alle spalle che vorrei mantenere più a lungo possibile. Con il concorso famoso c’è il rischio che perdiamo delle professionalità. Non vorrei che quello che non è riuscito a fare la bomba , riesca a farlo il concorso Rai». Ranucci, poi, ha parlato anche di politica e di una sua futura discesa in campo: «Io candidato col Movimento Cinquestelle ? È una grande caz***a . Se me l’hanno chiesto non te lo dico, non mi sento adeguato per fare politica, che per me è una cosa estremamente seria, soprattutto con una legge elettorale come questa. A fatica riesco a fare il mio mestiere». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44924468]] A Otto e mezzo , poi, Ranucci è tornato sull’attentato davanti a casa. E attacca: «Menomale che siamo tornati nella realtà. Meglio questi attacchi che la solidarietà finta e ipocrita di questi giorni. Non mi riferisco a Meloni perché penso sia stata sincera. In questi giorni ho ricevuto più attacchi dalla Commissione di vigilanza Rai». E ancora: «Per la convocazione in commissione antimafia ringrazio la presidente Colosimo per la convocazione, che ha condotto in modo equilibrato e con grande sensibilità». Ranucci ha anche rivelato che «In questi giorni abbiamo ricevuto altre querele e altre interrogazioni parlamentari. Dopo la puntata che abbiamo fatto il problema è come ha reagito Report a una sanzione e non i problemi del Garante».
Pochi italiani, troppi stranieri: "Penso a Pio, in A se gioca non può sbagliare, o a Raspadori..."