Usa, trovato un accordo tra i senatori per porre fine allo shutdown

Usa, trovato un accordo tra i senatori per porre fine allo shutdown

Washington, 10 nov. (askanews) - I senatori degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per mettere fine al più lungo shutdown nel Paese, la paralisi di bilancio che blocca parte dei servizi pubblici da 40 giorni. I rappresentanti repubblicani e democratici hanno trovato un'intesa provvisoria che consente il finanziamento del governo fino a gennaio. Poco prima, il presidente Donald Trump, di ritorno alla Casa Bianca, dopo il weekend a Mar-a-Lago, aveva detto: "Sembra che ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown". Il testo deve passare alla Camera dei rappresentanti, prima di essere sottoposto a Trump per la firma. Centinaia di migliaia di funzionari federali lavorano senza essere pagati dallo scorso primo ottobre, con disagi nell'erogazione degli aiuti sociali e nel traffico aereo. Secondo alcuni parlamentari, l'accordo raggiunto al Senato dovrebbe consentire di rifinanziare il programma di assistenza alimentare che sostiene 42 milioni di americani, i cui pagamenti sono stati interrotti. L'intesa prevederebbe inoltre l'annullamento dei licenziamenti di migliaia di funzionari federali decisi da Trump il mese scorso e lo svolgimento di un voto sull'estensione delle agevolazioni sanitarie, in scadenza a fine dell'anno.

Usa, trovato un accordo tra i senatori per porre fine allo shutdown

Usa, trovato un accordo tra i senatori per porre fine allo shutdown

Washington, 10 nov. (askanews) - I senatori degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per mettere fine al più lungo shutdown nel Paese, la paralisi di bilancio che blocca parte dei servizi pubblici da 40 giorni. I rappresentanti repubblicani e democratici hanno trovato un'intesa provvisoria che consente il finanziamento del governo fino a gennaio. Poco prima, il presidente Donald Trump, di ritorno alla Casa Bianca, dopo il weekend a Mar-a-Lago, aveva detto: "Sembra che ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown". Il testo deve passare alla Camera dei rappresentanti, prima di essere sottoposto a Trump per la firma. Centinaia di migliaia di funzionari federali lavorano senza essere pagati dallo scorso primo ottobre, con disagi nell'erogazione degli aiuti sociali e nel traffico aereo. Secondo alcuni parlamentari, l'accordo raggiunto al Senato dovrebbe consentire di rifinanziare il programma di assistenza alimentare che sostiene 42 milioni di americani, i cui pagamenti sono stati interrotti. L'intesa prevederebbe inoltre l'annullamento dei licenziamenti di migliaia di funzionari federali decisi da Trump il mese scorso e lo svolgimento di un voto sull'estensione delle agevolazioni sanitarie, in scadenza a fine dell'anno.

F1, GP Brasile: Norris domina e si avvicina al Mondiale. Weekend da dimenticare per la Ferrari

F1, GP Brasile: Norris domina e si avvicina al Mondiale. Weekend da dimenticare per la Ferrari

Lando Norris vince il GP del Brasile e si avvicina sempre di più al primo Mondiale Piloti della carriera a tre GP e una Sprint dalla fine. Il britannico della McLaren (390 punti) domina l’intero weekend e ora conduce di 24 punti su Oscar Piastri (366) e di 49 su Max Verstappen (341). Sul podio […] L'articolo F1, GP Brasile: Norris domina e si avvicina al Mondiale. Weekend da dimenticare per la Ferrari proviene da Il Fatto Quotidiano .

Prodi: referendum europeo contro unanimità che paralizza l'Ue

Prodi: referendum europeo contro unanimità che paralizza l'Ue

Bologna, 10 nov. (askanews) - Un referendum informale in tutta Europa per chiedere ai cittadini se vogliono superare l'unanimità che paralizza le decisioni Ue, stretti nella tenaglia tra Stati Uniti di Trump e Cina. La proposta di Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea ed ex premier italiano, al convegno "Cristianesimo Coscienza dell'Europa" organizzato a Camaldoli da Il Regno, comunità camaldolese e Comece. "Serve fare politica, se accettiamo l'unanimità non facciamo politica - spiega Prodi a margine del convegno -. Democrazia vuol dire svegliare il popolo. Io dico, perché non facciamo un referendum informale che votino tutti gli europei, chiedere a loro se vogliono l'unanimità o no, se finalmente vogliono che l'Europa possa decidere". L'ex presidente della Commissione critica la posizione italiana: "Mi ha colpito moltissimo come il presidente del consiglio italiano abbia detto 'noi non siamo per abolire l'unanimità perché dobbiamo prendere le grandi decisioni nel paese'. Allora, che Europa è? Vogliamo l'Europa dei mercanti? Di una piccola unione doganale? Se siamo divisi, come sta capitando adesso fra americani, russi e cinesi, fanno quello che vogliono. Se non vogliamo contar nulla e non vogliamo stare insieme, ditelo". Il rischio, secondo Prodi, è dell'isolamento nazionale: "L'interesse nazionale non può risolvere i problemi di un mondo in cui c'è la Cina e ci sono gli Stati Uniti. Io non faccio a pugni con uno che è dieci volte più forte di me. L'Europa, oltre che essere la patria dei diritti e delle libertà, che non è poco, ha una enorme forza economica che se noi la mettiamo assieme politicamente abbiamo un ruolo quantomeno di mediatori e arbitri".

Prodi: referendum europeo contro unanimità che paralizza l'Ue

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Bologna, 10 nov. (askanews) - Un referendum informale in tutta Europa per chiedere ai cittadini se vogliono superare l'unanimità che paralizza le decisioni Ue, stretti nella tenaglia tra Stati Uniti di Trump e Cina. La proposta di Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea ed ex premier italiano, al convegno "Cristianesimo Coscienza dell'Europa" organizzato a Camaldoli da Il Regno, comunità camaldolese e Comece. "Serve fare politica, se accettiamo l'unanimità non facciamo politica - spiega Prodi a margine del convegno -. Democrazia vuol dire svegliare il popolo. Io dico, perché non facciamo un referendum informale che votino tutti gli europei, chiedere a loro se vogliono l'unanimità o no, se finalmente vogliono che l'Europa possa decidere". L'ex presidente della Commissione critica la posizione italiana: "Mi ha colpito moltissimo come il presidente del consiglio italiano abbia detto 'noi non siamo per abolire l'unanimità perché dobbiamo prendere le grandi decisioni nel paese'. Allora, che Europa è? Vogliamo l'Europa dei mercanti? Di una piccola unione doganale? Se siamo divisi, come sta capitando adesso fra americani, russi e cinesi, fanno quello che vogliono. Se non vogliamo contar nulla e non vogliamo stare insieme, ditelo". Il rischio, secondo Prodi, è dell'isolamento nazionale: "L'interesse nazionale non può risolvere i problemi di un mondo in cui c'è la Cina e ci sono gli Stati Uniti. Io non faccio a pugni con uno che è dieci volte più forte di me. L'Europa, oltre che essere la patria dei diritti e delle libertà, che non è poco, ha una enorme forza economica che se noi la mettiamo assieme politicamente abbiamo un ruolo quantomeno di mediatori e arbitri".