"La domanda che tutti gli italiani si fanno": Landini adios!

"La domanda che tutti gli italiani si fanno": Landini adios!

Non è un bel momento per Maurizio Landini . Se anche a L’aria che tira su La7, territorio più che amico per il segretario della Cgil, vanno in scena imboscate di questo tipo allora significa che davvero il vento è cambiato. Comincia Walter Rizzetto , deputato di Fratelli d’Italia , che in collegamento con Parenzo difende la premier Meloni sulla polemica degli scioperi sempre al venerdì: «Questa è la domanda che si fanno anche milioni di italiani che tutti i giorni vanno a lavorare». La scrittrice Mirella Serri aveva appena protestato: «Non mi sembra urbano che la Presidente del Consiglio faccia dell’ironia sugli scioperi, sembra proprio un modo per svicolare dal merito. Che lo sciopero sia fatto di venerdì o un altro giorno è irrilevante». «Vorrei capire contro chi fa lo sciopero questa Cgil - affonda allora il colpo l’onorevole di FdI -. Ho ascoltato di un Paese in rovina... I mercati stanno premiando l’operato del governo, lo spread è molto basso, gli investimenti sono ripresi, abbiamo messo a terra primi rispetto ad altri Paesi europei tutto il Pnrr. Il collegamento, assurdo, è con gli stipendi che sono bassi. Sono io il primo a dire che hanno bisogno di un rilancio, ma la Cgil sciopera contro se stessa e contro rinnovi contrattuali a 5,20 euro all’ora che ha firmato la stessa Cgil?». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44626870]] Quindi Rizzetto fa una semplice domanda: «Gli stipendi in questo Paese li alza la politica o la contrattazione collettiva? Come mai il contratto Sanità che porta in dote 180 euro in più la Cgil non lo ha firmato?». Gli risponde indirettamente poco dopo l’economista Giuliano Cazzola, uomo assai pragmatico e fustigatore delle opposizioni ideologiche: «Mi dite che colpa ha il governo se i salari sono bassi? Se si leggono le carte, i redditi più bassi sono stati coperti. Anche la Banca d’Italia dice che un bilancio pubblico non deve pensare ai salari, ma deve essere la contrattazione collettiva». La verità, conclude tornando su Landini, è che «lo sciopero del 12 dicembre è inutile, perché la Finanziaria ci sarà già. È uno sciopero inutile di protesta, che non cambia nulla, e lo farà una minoranza di lavoratori che odiano questo governo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44936530]]

Jannik Sinner, il campione stravince anche in video

Jannik Sinner, il campione stravince anche in video

Vi proponiamo Tele...Raccomando, la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Sinner-Auger Aliassime) Auditel conferma che il pubblico resta fedele a Jannik Sinner in modo incrollabile. Il tennista altoatesino non è solo lo sportivo più amato d’Italia me è anche quello in testa nella classifica della reputazione online. Con i suoi successi e col suo atteggiamento sempre corretto, ha il merito di aver alimentato l’interesse per uno sport “educato” come il tennis in un target esposto a ogni forma di deriva social (vedi polemiche per la sua rinuncia alla Davis). L’ennesima conferma del suo seguito è arrivata lunedì: il match d’esordio alle Finals di Torino vinto con il canadese Auger-Aliassime ha fatto volare il prime time di Rai 2 a quota 2,3 milioni di spettatori col 10.8% di share e 50mila utenti connessi dai device. Se si aggiungono i quasi 900mila abbonati (col 4% di share) che hanno visto la partita su Sky, si arriva a un totale di 3,2 milioni di teste col 14.8% di share, cifre da podio della prima serata. E non dimentichiamo i picchi sopra il 20% nel target 15/24 anni. Con un simile consenso, Sinner esce decisamente indenne se non rafforzato da qualsiasi strumentale diatriba. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44947712]]