Landini dimentica il ruolo del sindacato

Landini dimentica il ruolo del sindacato

Di qui al 12 dicembre Landini segretario della Cgil sarà sempre al centro della scena avendo dichiarato lo sciopero generale contro il governo Meloni. Sarà un protagonista politico, fortemente concorrenziale con i segretari dei partiti di opposizione, specie il Pd, avendo puntato su uno slogan, quello della rivolta sociale, che evoca un personaggio appartenente alla ideologia più estrema della cultura della sinistra (in alcuni momenti anche di destra), vale a dire Georges Sorel, autore di una indimenticabile riflessione sulla violenza. Nel passato mai la Cgil si è espressa in questi termini, tanto meno quando era diretta da leader il cui punto di riferimento era il Pci: ci riferiamo a Di Vittorio, Novella, Lama, Trentin, per non parlare poi dei segretari socialisti come Fernando Santi, Brodolini, e Piero Boni. Per cavalcare lo slogan della rivolta sociale, Landini segue una metodologia assai significativa: così per un verso finora la Cgil non ha firmato nessun contratto di settore, in primo luogo quello del settore pubblico. In secondo luogo, nella precedente tornata di manifestazioni, la Cgil ha cavalcato un tema internazionale, quello di Gaza, e così ha fornito ai gruppi palestinesi e pro-Pal più estremisti l’occasione di intraprendere scontri frontali con le forze dell’ordine (vedi Torino, Roma, Bologna e centri minori), ricercando in modo evidente conseguenze drammatiche (per dirla chiaramente il morto e qualche ferito grave), in modo da “incendiare la prateria”. Ciò è stato evitato perché l’attuale ministro degli Interni Piantedosi ha un livello elevato di professionalità e perché le forze dell’ordine hanno avuto un comportamento di grande intelligenza a prezzo di qualche centinaio di feriti che però non provoca nessuna reazione in quella che dovrebbe essere la sinistra di governo. Dulcis in fundo, insistendo con questa linea, Landini è anche andato incontro ad un’ultima rottura, quella dell’unità sindacale. Spesso i telegiornali parlano di sciopero dei sindacati al plurale, ma devono passare per completezza di informazione al singolare. Da un paio d’anni la Cgil ha rotto con la Cisl, ma da alcuni mesi, per intenderci dai tempi di Gaza, la separazione è avvenuta anche con la Uil. Ma la singolarità della segreteria Landini riguarda un aspetto decisivo della strategia sindacale. Non vogliamo entrare nel merito della discussione in corso su alcuni aspetti decisivi della manovra economica specie quelli riguardanti le tasse, la patrimoniale, gli slogan sui ricchi e i poveri. Per quello che ci riguarda, riteniamo del tutto ragionevoli le osservazioni fatte da esperti di orientamento riformista, non collocati in una posizione di sostegno al governo Meloni, ci riferiamo a Cottarelli e a Giuliano Cazzola, uno dei maggiori esperti del sistema pensionistico. A nostro avviso, malgrado il sostegno ai salari bassi fatto nelle precedenti finanziarie - mentre questa volta c’è stato un sostegno al cosiddetto ceto medio- la questione degli stipendi degli operai rimane aperto. Però un tema di questo tipo non può essere rinviato al governo puntando sul salario minimo, con ricadute sul deficit che in Italia presenta la situazione ben nota. Riguarda invece il rapporto tra sindacato e imprenditori. Dal punto di vista della strategia sindacale la questione si chiama contrattazione articolata, messa in atto fabbrica per fabbrica dai sindacati di categoria. Vertenze aziendali eventualmente facendo scioperi, non per Gaza, ma per rivendicazioni salariali nelle fabbriche i cui livelli di produttività danno margini di profitto, parte dei quali, possono essere destinati ad aumenti salariali. Questo fino a Landini è stato uno dei compiti del sindacato con una ricca elaborazione che ha visto per protagonisti personaggi significativi quali Pier Carniti, Pio Galli, Piero Boni e nel settore dei chimici, quand’era un riformista, Sergio Cofferati. Si tratta di un pezzo della storia del sindacato che si è svolta davanti alle fabbriche e non sulle pagine di Repubblica.

Cop30, indigeni manifestano a Belem: proteste e scontri

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Belém, 12 nov. (askanews) - Decine di manifestanti indigeni si sono scontrati con le guardie di sicurezza per l'avvio della conferenza internazionale sul clima Cop30. Secondo quanto ricostruito alcune decine di persone hanno cercato di entrare nell'area oggetto del meeting e sono state fisicamente respinte. La calma è stata comunque presto ristabilita e il servizio di sicurezza ha barricato gli ingressi con tavoli e mobili. Alcuni manifestanti sono rimasti lievemente feriti.

È bastato un istante, uno sguardo apparentemente ostile. E le tensioni internazionali si sono trasferite anche sul palco del concorso di bellezza

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Il 2026, per le famiglie italiane, si annuncia come un anno di piccoli aggiustamenti, ma anche di alcune novità. Da un lato, l’Assegno unico universale verrà rivalutato per adeguarsi all’inflazione del prossimo anno; dall’altro, l’Inps sta per lanciare un Portale della […] L'articolo Assegno Unico 2026, piccoli ritocchi e una novità: arriva il Portale della Genitorialità sembra essere il primo su iO Donna .

“E’ in corso una tempesta solare cannibale”: si rischiano blackout e problemi alle comunicazioni ma l’aurora boreale è visibile dall’Italia

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Si chiama CME cannibale ed è un fenomeno tanto raro quanto potente: due tempeste solari, partite a breve distanza l’una dall’altra, si fonderanno nello spazio prima di colpire la Terra. Secondo il centro di meteorologia spaziale della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’impatto, atteso nelle prossime ore, ha il potenziale per innescare una tempesta […] L'articolo “E’ in corso una tempesta solare cannibale”: si rischiano blackout e problemi alle comunicazioni ma l’aurora boreale è visibile dall’Italia proviene da Il Fatto Quotidiano .

“La morte di mio padre, la depressione, gli attacchi di panico. Tutto è finito ed io sconfitto. Poi la risalita lentissima”: il ritorno di Lorenzo Fragola

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“Sì, sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto”. È iniziato così il monologo del cantautore a “Le Iene”, ieri 11 novembre. L’artista ha vinto l’ottava edizione di “X Factor” nel 2014 a soli 19 anni. A Sanremo 2015 si è classificato decimo con la canzone “Siamo uguali”, l’anno successivo a Sanremo 2016 è arrivato […] L'articolo “La morte di mio padre, la depressione, gli attacchi di panico. Tutto è finito ed io sconfitto. Poi la risalita lentissima”: il ritorno di Lorenzo Fragola proviene da Il Fatto Quotidiano .

“Il prezzo che paghiamo”, il documentario sul legame tra crisi climatica e industria fossile. La diretta con Greenpeace e ReCommon

“Il prezzo che paghiamo”, il documentario sul legame tra crisi climatica e industria fossile. La diretta con Greenpeace e ReCommon

Alle 17.40 di giovedì 13 novembre, dopo la visione in esclusiva del documentario “Il prezzo che paghiamo”, che indaga il legame tra crisi climatica e industria fossile, Lusiana Gaita ne parla con Simona Abbate, campaigner Clima e energia di Greenpeace, Eva Pastorelli, campaigner Finanza pubblica e multinazionali di ReCommon e la regista del documentario, Sara […] L'articolo “Il prezzo che paghiamo”, il documentario sul legame tra crisi climatica e industria fossile. La diretta con Greenpeace e ReCommon proviene da Il Fatto Quotidiano .