Caso Visibilia, la società fondata dalla ministra Santanchè va di nuovo a processo: cosa succede

Caso Visibilia, la società fondata dalla ministra Santanchè va di nuovo a processo: cosa succede

La giudice per l'udienza preliminare di Milano ha rinviato a giudizio la società Visibilia in liquidazione, imputata per falso in bilancio. In passato, il tribunale di Milano aveva dichiarato nullo lo stesso capo di imputazione. È probabile che ora la posizione di Visibilia sarà unita al processo già in corso, in cui è imputata anche la ministra Daniela Santanchè, fondatrice della società. Continua a leggere

Sanità, Sin: "Nuovi investimenti garantiscano risorse per cure palliative in neurologia"

Sanità, Sin: "Nuovi investimenti garantiscano risorse per cure palliative in neurologia"

Roma, 11 nov. (Adnkronos Salute) - Alla luce delle recenti disposizioni della manovra finanziaria, che destina un capitolo di spesa a sostegno dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in ambito di cure palliative, la Società italiana di neurologia (Sin) richiama l'attenzione sulla necessità che una parte dei fondi previsti sia specificamente destinata allo sviluppo delle cure palliative (Cp) in ambito neurologico. Le malattie neurologiche - spiega la Sin in una nota - rappresentano oggi una delle principali sfide del sistema sanitario, non solo per l'impatto clinico e assistenziale, ma anche per le profonde implicazioni umane ed etiche che esse comportano. A livello globale rappresentano la principale causa di disabilità e una delle principali cause di morte. E' probabile che i bisogni di Cp siano largamente inespressi in campo neurologico e i dati epidemiologici delle malattie a prognosi 'infausta' potrebbero rendere la neurologia la branca della medicina che ha più necessità di Cp. Patologie come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la malattia di Parkinson avanzata e i parkinsonismi, le forme progressive di sclerosi multipla, le demenze (con elevatissimi dati di prevalenza) e altre malattie neurodegenerative, spesso a lungo decorso, pongono bisogni complessi che richiedono un approccio globale e continuativo, centrato sulla persona e sul sostegno ai familiari. In Italia - evidenziano i neurologi - un numero significativo di richieste di suicidio medicalmente assistito di cui si ha notizia riguarda persone affette da grave disabilità neurologica, un dato che richiama con forza l'urgenza di una riflessione profonda sul modo in cui il sistema sanitario risponde alla sofferenza, al dolore e alla perdita di dignità percepita dai pazienti. Le cure palliative, se correttamente integrate nei percorsi assistenziali, rappresentano per la Sin una risposta concreta e compassionevole, capace di offrire sollievo, accompagnamento e rispetto della dignità della persona e delle sue scelte esistenziali. Accanto all'aspetto clinico, è imprescindibile promuovere un dialogo costruttivo e costante sui temi etici legati al fine vita, al consenso informato, all'autonomia del paziente e al significato stesso della cura nelle fasi terminali della malattia. In questa prospettiva la Società italiana di neurologia, attraverso il suo Gruppo di studio in Bioetica e cure palliative - ricorda la nota - ha svolto negli anni un ruolo di primo piano nella promozione della cultura palliativa e nella riflessione bioetica in neurologia. La Sin ha contribuito a diffondere consapevolezza e buone pratiche attraverso attività formative, incontri scientifici e la pubblicazione di documenti, tra cui uno recente dedicato al tema del suicidio medicalmente assistito, al fine di offrire un importante contributo di chiarezza, equilibrio e responsabilità al dibattito pubblico. In collaborazione con la Società italiana di cure palliative (Sicp), la Sin ha elaborato modelli di integrazione tra neurologia e Cp, basati su un approccio precoce e simultaneo, che richiedono però risorse stabili e programmazione a livello regionale, non affidate alla sola buona volontà degli operatori. Per i neurologi è quindi necessario implementare in modo capillare ed efficace i servizi di cure palliative su tutto il territorio nazionale, in piena applicazione della legge 38/2010, anche per le persone con patologie neurologiche non oncologiche. La Sin auspica che presto sia disponibile una relazione parlamentare sulla legge 38/2010 (prevista per norma annualmente), in cui vengano introdotti parametri di monitoraggio e di qualità specifici per le persone con malattie neurologiche. Auspica inoltre la piena attuazione della legge 219/2017, per garantire l'autonomia decisionale della persona assistita nel contesto di una relazione solida con l'équipe curante. La società scientifica rivolge un appello alle istituzioni affinché i fondi siano erogati in modo trasparente e proporzionato ai reali bisogni epidemiologici, garantendo una quota specificamente dedicata all'ambito neurologico e che le Regioni assicurino un'applicazione equa e uniforme su tutto il territorio, con criteri di monitoraggio e valutazione condivisi. Su questo aspetto, la Sin - conclude la nota - vigilerà con attenzione, collaborando con le istituzioni competenti per assicurare che gli investimenti producano un reale miglioramento dell'assistenza e delle condizioni operative dei professionisti. Promuovere e integrare le Cp in neurologia significa ribadire un principio fondamentale della medicina: avere cura sempre, anche quando non è possibile guarire, nel rispetto delle volontà della persona.

Sanità, Sin: "Nuovi investimenti garantiscano risorse per cure palliative in neurologia"

Sanità, Sin: "Nuovi investimenti garantiscano risorse per cure palliative in neurologia"

Roma, 11 nov. (Adnkronos Salute) - Alla luce delle recenti disposizioni della manovra finanziaria, che destina un capitolo di spesa a sostegno dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in ambito di cure palliative, la Società italiana di neurologia (Sin) richiama l'attenzione sulla necessità che una parte dei fondi previsti sia specificamente destinata allo sviluppo delle cure palliative (Cp) in ambito neurologico. Le malattie neurologiche - spiega la Sin in una nota - rappresentano oggi una delle principali sfide del sistema sanitario, non solo per l'impatto clinico e assistenziale, ma anche per le profonde implicazioni umane ed etiche che esse comportano. A livello globale rappresentano la principale causa di disabilità e una delle principali cause di morte. E' probabile che i bisogni di Cp siano largamente inespressi in campo neurologico e i dati epidemiologici delle malattie a prognosi 'infausta' potrebbero rendere la neurologia la branca della medicina che ha più necessità di Cp. Patologie come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la malattia di Parkinson avanzata e i parkinsonismi, le forme progressive di sclerosi multipla, le demenze (con elevatissimi dati di prevalenza) e altre malattie neurodegenerative, spesso a lungo decorso, pongono bisogni complessi che richiedono un approccio globale e continuativo, centrato sulla persona e sul sostegno ai familiari. In Italia - evidenziano i neurologi - un numero significativo di richieste di suicidio medicalmente assistito di cui si ha notizia riguarda persone affette da grave disabilità neurologica, un dato che richiama con forza l'urgenza di una riflessione profonda sul modo in cui il sistema sanitario risponde alla sofferenza, al dolore e alla perdita di dignità percepita dai pazienti. Le cure palliative, se correttamente integrate nei percorsi assistenziali, rappresentano per la Sin una risposta concreta e compassionevole, capace di offrire sollievo, accompagnamento e rispetto della dignità della persona e delle sue scelte esistenziali. Accanto all'aspetto clinico, è imprescindibile promuovere un dialogo costruttivo e costante sui temi etici legati al fine vita, al consenso informato, all'autonomia del paziente e al significato stesso della cura nelle fasi terminali della malattia. In questa prospettiva la Società italiana di neurologia, attraverso il suo Gruppo di studio in Bioetica e cure palliative - ricorda la nota - ha svolto negli anni un ruolo di primo piano nella promozione della cultura palliativa e nella riflessione bioetica in neurologia. La Sin ha contribuito a diffondere consapevolezza e buone pratiche attraverso attività formative, incontri scientifici e la pubblicazione di documenti, tra cui uno recente dedicato al tema del suicidio medicalmente assistito, al fine di offrire un importante contributo di chiarezza, equilibrio e responsabilità al dibattito pubblico. In collaborazione con la Società italiana di cure palliative (Sicp), la Sin ha elaborato modelli di integrazione tra neurologia e Cp, basati su un approccio precoce e simultaneo, che richiedono però risorse stabili e programmazione a livello regionale, non affidate alla sola buona volontà degli operatori. Per i neurologi è quindi necessario implementare in modo capillare ed efficace i servizi di cure palliative su tutto il territorio nazionale, in piena applicazione della legge 38/2010, anche per le persone con patologie neurologiche non oncologiche. La Sin auspica che presto sia disponibile una relazione parlamentare sulla legge 38/2010 (prevista per norma annualmente), in cui vengano introdotti parametri di monitoraggio e di qualità specifici per le persone con malattie neurologiche. Auspica inoltre la piena attuazione della legge 219/2017, per garantire l'autonomia decisionale della persona assistita nel contesto di una relazione solida con l'équipe curante. La società scientifica rivolge un appello alle istituzioni affinché i fondi siano erogati in modo trasparente e proporzionato ai reali bisogni epidemiologici, garantendo una quota specificamente dedicata all'ambito neurologico e che le Regioni assicurino un'applicazione equa e uniforme su tutto il territorio, con criteri di monitoraggio e valutazione condivisi. Su questo aspetto, la Sin - conclude la nota - vigilerà con attenzione, collaborando con le istituzioni competenti per assicurare che gli investimenti producano un reale miglioramento dell'assistenza e delle condizioni operative dei professionisti. Promuovere e integrare le Cp in neurologia significa ribadire un principio fondamentale della medicina: avere cura sempre, anche quando non è possibile guarire, nel rispetto delle volontà della persona.

Brilla di nuovo il leggendario Mellon Blue. Il diamante appartenuto a Rachel “Bunny” Mellon torna all'asta da Christie's: 9,51 carati di perfezione

Brilla di nuovo il leggendario Mellon Blue. Il diamante appartenuto a Rachel “Bunny” Mellon torna all'asta da Christie's: 9,51 carati di perfezione

(askanews) – La casa d’aste Christie’s metterà in vendita domani a Ginevra il Mellon Blue, un diamante blu vivido di 9,51 carati, valutato tra 20 e 30 milioni di dollari. La pietra, montata su un anello, è considerata tra i […] L'articolo Il diamante Mellon Blue all’asta: una pietra da sogno da 30 milioni sembra essere il primo su iO Donna .

Recuperato l’Archivio storico dei cerimonieri pontifici del XIX secolo: il libro torna in Vaticano

Recuperato l’Archivio storico dei cerimonieri pontifici del XIX secolo: il libro torna in Vaticano

AGI - È tornato a casa l' Archivio storico dei cerimonieri pontifici , il libro del XIX secolo , intitolato "Forma a summo pontifice servanda in dandis titulis et diaconiis novis cardinalibus", sottratto in un periodo antecedente gli anni '80 e recuperato grazie alle indagini condotte dal Reparto operativo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale . È stato lo stesso comandante dei carabinieri tpc, generale di Brigata Antonio Petti , a restituirlo ai legittimi detentori nel corso di una cerimonia nella Sala della Meridiana della 'Torre di Venti' in Vaticano. Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, hanno accertato che nel maggio scorso un antiquario di settore aveva chiesto un attestato di libera circolazione all'Ufficio esportazione oggetti d'antichità e d'arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma per un volume di 48 pagine, databile al XIX secolo, con al centro delle due copertine lo stemma papale di Gregorio XVI. L'opera veniva immediatamente segnalata dalla Soprintendenza all'Archivio apostolico vaticano che ne dichiarava l'appartenenza "certa" e "indubbia" all'Archivio storico dei cerimonieri pontifici. Lo studio ha confermato che il prezioso tomo, oltre che per i suoi caratteri estrinseci, era riconoscibile per la presenza di una precisa segnatura archivistica dorata sul frontespizio 'F. 71'. Il trafugamento del prezioso libro risultava avvenuto prima del 1980 ed infatti il detentore del volume, convocato negli Uffici del Reparto operativo tpc per essere sentito come persona in grado di riferire circostanze utili alle indagini, ammetteva che l'opera era nella sua disponibilità dagli inizi degli anni '80, facendo parte della collezione personale del padre, appassionato e collezionista di libri antichi. Nella circostanza il figlio consegnava anche la copia di un opuscolo a dimostrazione che l'antico volume era stato esposto nel 1988 ad Albano (Roma) in una esposizione dedicata al tema sulla "Rilegatura d'arte antica pontificia". L'uomo, informato della provenienza furtiva del bene, ha subito offerto piena collaborazione rinunciando al possesso e dichiarando formalmente la volontà di restituirlo all'avente diritto. È stato Luca Carboni , archivista e docente della Scuola Vaticana, già segretario generale presso l'Archivio apostolico vaticano, a dichiarare con assoluta certezza l'appartenenza dell'opera allo Stato Pontificio. Appartenenza ribadita anche dal prefetto dell'Archivio apostolico del Vaticano, padre Rocco Ronzani, che ne richiedeva formalmente la restituzione. In considerazione del tempo trascorso dal periodo del trafugamento e accertata la buona fede del detentore , i Carabinieri tpc hanno informato formalmente la Procura di Roma, che concedeva nulla osta alla restituzione del bene, senza alcuna denuncia a suo carico.