Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Lui vuo’ fa’ l’american’, ’mericano, sient’a mme nun ce sta niente ’a fa, okay napulitan. Roberto Fico vorrebbe tanto essere Zohran Mamdani , il nuovo sindaco mezzo comunista della Grande Mela, e sfida il senso del ridicolo non tentando neppure di nasconderlo. Forse sarebbe pronto a convertirsi all’islam pur di sembrare credibile. «Dobbiamo fare in modo che succedano anche qui cose meravigliose come a New York», dice il candidato del campo largo alla presidenza della Campania all’incontro dedicato ai giovani. Fico ha 17 anni più del suo nuovo mito, ma quello è l’ultimo dei problemi. Quanto ai giovani che gli piacciono, sbirciando le liste che lo sostengono, non sono proprio quelli a cui lui promette dal palco che «studiando, potranno raggiungere ogni posizione». La sua squadra è fatta di figli di: Pellegrino, rampollo di Clemente Mastella , per Noi di Centro-Noi Sud, Armando Cesaro , discendente di Giggino ’a purpetta, paffuto ex senatore forzista coinvolto in varie inchieste della Direzione Antimafia e finito anche agli arresti domiciliari, arrivato alla corte di Matteo Renzi , e poi il responsabile del Pd della Regione, Piero, figlio dello sceriffo Vincenzo De Luca . Ieri, per una volta, il grillino ha vissuto l’emozione di una sala con gente che lo ascoltava. Il merito non è suo. A dargli manforte è scesa da Roma Elly Schlein , che ha posato per le foto di rito con il “suo” responsabile regionale Pd, il suddetto De Luca junior. In fondo alla sala c’era anche papà Vincenzo: assistere al comizio di quello che ritiene il suo indegno successore, dev’essere stata una tortura per lui, culminata con la stretta di mano finale alla segretaria. Che s’adda fa’ pe’ campà, dicono da queste parti. Il governatore ne ha dette di ogni su Fico, rimproverandogli di «dare un’immagine priva di dignità», ricordandogli che «non sei Richard Gere, quindi devi parlare delle cose fatte» e ammonendolo che «il tempo delle scemenze ideologiche è finito e tu stai al 9%». Questo per capire quanto è scollato il campo largo, unito solo da un progetto di potere, la cui gestione diventerà, in caso di vittoria, oggetto di una guerra fin dal giorno dopo. Ieri comunque gente in sala c’era, a differenza di due giorni prima a Benevento, quando, giornalisti presenti a parte, c’era più gente sul palco con l’aspirante presidente che in platea ad ascoltarlo. E non è stato l’unico vuoto in sala della campagna elettorale, costellata di appuntamenti per pochi intimi che parevano attentati alla credibilità e al morale del candidato e hanno riempito i giornali di foto diventate un manifesto di desolazione. Certo, la ricetta dello ’mericano partenopeo per il governo regionale ha molto poco di anglosassone. Il grillino rilancia la patrimoniale, «perché la Costituzione è solidaristica», ma la sola cosa che può fare in merito è aumentare l’Irpef regionale ai redditi più alti. E poi l’ex presidente della Camera svela il trucco: la borsetta di mamma’ da cui prender ‘e solde per tutto sono le Regioni più ricche della Campania, «perché i territori che hanno di meno devono crescere e la ricchezza va distribuita». Vuole governare la Regione a scrocco, facendosela mantenere dagli altri presidenti. Il dna grillino è immutabile: la preoccupazione non è come creare ricchezza bensì come depredare quella altrui peri propri comodi. Questa è l’idea di sviluppo di Fico e compagni. Date le premesse, non stupisce la curiosità del senatore azzurro Maurizio Gasparri , che azzarda: «Il governatore del campo largo ci dica come ha campato in questi anni, chi gli ha pagato lo stipendio, che lavoro ha fatto da quando ha lasciato la Camera». Il sospetto è che, come spesso fanno altri partiti di quella che M5S ha sempre definito “casta”, gli sia stato assegnato qualche incarico dal gruppo parlamentare. Chi sa parli; magari faccia chiarezza lo stesso candidato, sempre tanto interessato ai redditi altrui. In città si dice che l’aspirante presidente abbia l’aspetto da centro sociale ma sia di famiglia benestante, visti i natali a l Vomero . Di certo, il candidato ha avuto una collaboratrice domestica a Napoli che la trasmissione tv Le Iene lo ha accusato di pagare in nero. Lui ha smentito ma un articolo di Giornalettismo , ripreso dal Secolo d’Italia , ha riportato che un tribunale gli avrebbe dato torto, confermato la tesi della trasmissione di Mediaset . Altra vicenda spiacevole è quella del suo gozzo , «non di lusso, come invece detto», precisa lui, che articoli de Il Giornale e de La Repubblica hanno riferito sarebbe stato ormeggiato abusivamente più di una volta presso il porto militare di Nisida . Una storia sollevata da Fratelli d’Italia, che si è divertita a rimarcare la distanza tra il Fico anti-casta che si faceva fotografare sull’autobus per andare a Montecitorio nel primo giorno da presidente e quello da diporto, diventato «da irreprensibile custode della moralità pubblica a emblema della legalità a geometria variabile». Dulcis in fundo , gli impresentabili delle liste che Fico aveva promesso sarebbero state più pulite delle lenzuola fresche di bucato. Li ha segnalati all’Antimafia Pino Bicchielli , parlamentare di Forza Italia di origini salernitane. Il caso più eclatante è quello di Mauro Scarpitti , esponente della lista di Mastella, che ha pubblicato sui social una sua foto con l’amico Sabino Di Micco , soprannominato Caf (acronimo di centro di assistenza fiscale), finito in carcere un anno fa e oggi a processo per voto di scambio politico-mafioso. Ebbene, Scarpitti si presenta in lista con nome e cognome e l’aggiunta “detto Caf”, come a dire che votare lui è come votare Di Micco. Una dicitura che pare un pas par tout elettorale, visto che anche la candidata dei verdi, Giusy De Micco , sorella di Sabino, si era presentata in lista con il famigerato “detta Caf”. Poi ci sono i candidati indagati “A testa alta”, per De Luca senior: il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, Carmine Nocerino e il fedelissimo dello sceriffo Luca Cascone . L’altro suo pretoriano indagato, Franco Picarone , nei guai per questioni di sanità, lo sceriffo invece l’ha piazzato al Pd. Infine c’è Rosella Casillo , figlia di un ex consigliere regionale e sposata con il nipote di un boss mafioso latitante per 31 anni.

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Lui vuo’ fa’ l’american’, ’mericano, sient’a mme nun ce sta niente ’a fa, okay napulitan. Roberto Fico vorrebbe tanto essere Zohran Mamdani , il nuovo sindaco mezzo comunista della Grande Mela, e sfida il senso del ridicolo non tentando neppure di nasconderlo. Forse sarebbe pronto a convertirsi all’islam pur di sembrare credibile. «Dobbiamo fare in modo che succedano anche qui cose meravigliose come a New York», dice il candidato del campo largo alla presidenza della Campania all’incontro dedicato ai giovani. Fico ha 17 anni più del suo nuovo mito, ma quello è l’ultimo dei problemi. Quanto ai giovani che gli piacciono, sbirciando le liste che lo sostengono, non sono proprio quelli a cui lui promette dal palco che «studiando, potranno raggiungere ogni posizione». La sua squadra è fatta di figli di: Pellegrino, rampollo di Clemente Mastella , per Noi di Centro-Noi Sud, Armando Cesaro , discendente di Giggino ’a purpetta, paffuto ex senatore forzista coinvolto in varie inchieste della Direzione Antimafia e finito anche agli arresti domiciliari, arrivato alla corte di Matteo Renzi , e poi il responsabile del Pd della Regione, Piero, figlio dello sceriffo Vincenzo De Luca . Ieri, per una volta, il grillino ha vissuto l’emozione di una sala con gente che lo ascoltava. Il merito non è suo. A dargli manforte è scesa da Roma Elly Schlein , che ha posato per le foto di rito con il “suo” responsabile regionale Pd, il suddetto De Luca junior. In fondo alla sala c’era anche papà Vincenzo: assistere al comizio di quello che ritiene il suo indegno successore, dev’essere stata una tortura per lui, culminata con la stretta di mano finale alla segretaria. Che s’adda fa’ pe’ campà, dicono da queste parti. Il governatore ne ha dette di ogni su Fico, rimproverandogli di «dare un’immagine priva di dignità», ricordandogli che «non sei Richard Gere, quindi devi parlare delle cose fatte» e ammonendolo che «il tempo delle scemenze ideologiche è finito e tu stai al 9%». Questo per capire quanto è scollato il campo largo, unito solo da un progetto di potere, la cui gestione diventerà, in caso di vittoria, oggetto di una guerra fin dal giorno dopo. Ieri comunque gente in sala c’era, a differenza di due giorni prima a Benevento, quando, giornalisti presenti a parte, c’era più gente sul palco con l’aspirante presidente che in platea ad ascoltarlo. E non è stato l’unico vuoto in sala della campagna elettorale, costellata di appuntamenti per pochi intimi che parevano attentati alla credibilità e al morale del candidato e hanno riempito i giornali di foto diventate un manifesto di desolazione. Certo, la ricetta dello ’mericano partenopeo per il governo regionale ha molto poco di anglosassone. Il grillino rilancia la patrimoniale, «perché la Costituzione è solidaristica», ma la sola cosa che può fare in merito è aumentare l’Irpef regionale ai redditi più alti. E poi l’ex presidente della Camera svela il trucco: la borsetta di mamma’ da cui prender ‘e solde per tutto sono le Regioni più ricche della Campania, «perché i territori che hanno di meno devono crescere e la ricchezza va distribuita». Vuole governare la Regione a scrocco, facendosela mantenere dagli altri presidenti. Il dna grillino è immutabile: la preoccupazione non è come creare ricchezza bensì come depredare quella altrui peri propri comodi. Questa è l’idea di sviluppo di Fico e compagni. Date le premesse, non stupisce la curiosità del senatore azzurro Maurizio Gasparri , che azzarda: «Il governatore del campo largo ci dica come ha campato in questi anni, chi gli ha pagato lo stipendio, che lavoro ha fatto da quando ha lasciato la Camera». Il sospetto è che, come spesso fanno altri partiti di quella che M5S ha sempre definito “casta”, gli sia stato assegnato qualche incarico dal gruppo parlamentare. Chi sa parli; magari faccia chiarezza lo stesso candidato, sempre tanto interessato ai redditi altrui. In città si dice che l’aspirante presidente abbia l’aspetto da centro sociale ma sia di famiglia benestante, visti i natali a l Vomero . Di certo, il candidato ha avuto una collaboratrice domestica a Napoli che la trasmissione tv Le Iene lo ha accusato di pagare in nero. Lui ha smentito ma un articolo di Giornalettismo , ripreso dal Secolo d’Italia , ha riportato che un tribunale gli avrebbe dato torto, confermato la tesi della trasmissione di Mediaset . Altra vicenda spiacevole è quella del suo gozzo , «non di lusso, come invece detto», precisa lui, che articoli de Il Giornale e de La Repubblica hanno riferito sarebbe stato ormeggiato abusivamente più di una volta presso il porto militare di Nisida . Una storia sollevata da Fratelli d’Italia, che si è divertita a rimarcare la distanza tra il Fico anti-casta che si faceva fotografare sull’autobus per andare a Montecitorio nel primo giorno da presidente e quello da diporto, diventato «da irreprensibile custode della moralità pubblica a emblema della legalità a geometria variabile». Dulcis in fundo , gli impresentabili delle liste che Fico aveva promesso sarebbero state più pulite delle lenzuola fresche di bucato. Li ha segnalati all’Antimafia Pino Bicchielli , parlamentare di Forza Italia di origini salernitane. Il caso più eclatante è quello di Mauro Scarpitti , esponente della lista di Mastella, che ha pubblicato sui social una sua foto con l’amico Sabino Di Micco , soprannominato Caf (acronimo di centro di assistenza fiscale), finito in carcere un anno fa e oggi a processo per voto di scambio politico-mafioso. Ebbene, Scarpitti si presenta in lista con nome e cognome e l’aggiunta “detto Caf”, come a dire che votare lui è come votare Di Micco. Una dicitura che pare un pas par tout elettorale, visto che anche la candidata dei verdi, Giusy De Micco , sorella di Sabino, si era presentata in lista con il famigerato “detta Caf”. Poi ci sono i candidati indagati “A testa alta”, per De Luca senior: il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, Carmine Nocerino e il fedelissimo dello sceriffo Luca Cascone . L’altro suo pretoriano indagato, Franco Picarone , nei guai per questioni di sanità, lo sceriffo invece l’ha piazzato al Pd. Infine c’è Rosella Casillo , figlia di un ex consigliere regionale e sposata con il nipote di un boss mafioso latitante per 31 anni.

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Andreas Schjelderup , talento norvegese attualmente al Benfica , è finito al centro di un caso giudiziario nel suo Paese per aver condiviso in modo illecito un video a luci rosse risalente al 2023, quando militava ancora nel Nordsjaelland , con protagonisti dei minorenni . È stato lo stesso giocatore a rendere pubblica la vicenda attraverso un post su Instagram, in cui ha ammesso la propria responsabilità e definito quanto accaduto “uno stupido errore”. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Schjelderup, il video gli sarebbe stato inviato da terzi e, senza conoscerne il contenuto reale, lo avrebbe immediatamente inoltrato a un amico . Solo in un secondo momento avrebbe scoperto la natura sensibile delle immagini, decidendo allora di cancellare la conversazione. Nel suo messaggio social, l’esterno offensivo ha spiegato: "Ciò che ho fatto in Norvegia è illegale e stupido e me ne assumo le responsabilità. Vorrei scusarmi con le persone coinvolte nel video. Non ho mai fatto nulla di illegale prima d’ora". Ha poi aggiunto di sentirsi "pronto ad affrontare le conseguenze" dell’accaduto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44881939]] Il caso ha inevitabilmente ripercussioni anche sull’ambiente sportivo che circonda il giocatore, impegnato sia con il Benfica sia con la nazionale norvegese. Il club portoghese, attraverso una nota interna, ha fatto sapere di essere al fianco del proprio tesserato e di volerlo accompagnare in questo momento delicato. Parallelamente, il commissario tecnico della Norvegia, Stale Solbakken , ha affrontato l’argomento in conferenza stampa, confermando di aver parlato direttamente con il calciatore, che gli avrebbe ribadito la propria versione dei fatti e riconosciuto l’ingenuità del comportamento. L’inchiesta in Norvegia prosegue, mentre Schjelderup attende gli sviluppi cercando di mantenere la concentrazione sul campo, consapevole che l’errore commesso rischia di lasciare un segno ben oltre la dimensione sportiva.

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Andreas Schjelderup , talento norvegese attualmente al Benfica , è finito al centro di un caso giudiziario nel suo Paese per aver condiviso in modo illecito un video a luci rosse risalente al 2023, quando militava ancora nel Nordsjaelland , con protagonisti dei minorenni . È stato lo stesso giocatore a rendere pubblica la vicenda attraverso un post su Instagram, in cui ha ammesso la propria responsabilità e definito quanto accaduto “uno stupido errore”. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Schjelderup, il video gli sarebbe stato inviato da terzi e, senza conoscerne il contenuto reale, lo avrebbe immediatamente inoltrato a un amico . Solo in un secondo momento avrebbe scoperto la natura sensibile delle immagini, decidendo allora di cancellare la conversazione. Nel suo messaggio social, l’esterno offensivo ha spiegato: "Ciò che ho fatto in Norvegia è illegale e stupido e me ne assumo le responsabilità. Vorrei scusarmi con le persone coinvolte nel video. Non ho mai fatto nulla di illegale prima d’ora". Ha poi aggiunto di sentirsi "pronto ad affrontare le conseguenze" dell’accaduto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44881939]] Il caso ha inevitabilmente ripercussioni anche sull’ambiente sportivo che circonda il giocatore, impegnato sia con il Benfica sia con la nazionale norvegese. Il club portoghese, attraverso una nota interna, ha fatto sapere di essere al fianco del proprio tesserato e di volerlo accompagnare in questo momento delicato. Parallelamente, il commissario tecnico della Norvegia, Stale Solbakken , ha affrontato l’argomento in conferenza stampa, confermando di aver parlato direttamente con il calciatore, che gli avrebbe ribadito la propria versione dei fatti e riconosciuto l’ingenuità del comportamento. L’inchiesta in Norvegia prosegue, mentre Schjelderup attende gli sviluppi cercando di mantenere la concentrazione sul campo, consapevole che l’errore commesso rischia di lasciare un segno ben oltre la dimensione sportiva.

‘The Sound of Music’ and ‘It’s a Wonderful Life’ among Pope Leo XIV’s favorite films

‘The Sound of Music’ and ‘It’s a Wonderful Life’ among Pope Leo XIV’s favorite films

Pope Leo XIV blesses a baby in St. Peter’s Square during his general audience on Wednesday, Nov. 5, 2025, at the Vatican. / Credit: Vatican Media ACI Prensa Staff, Nov 10, 2025 / 18:32 pm (CNA). The Vatican has revealed the names of Pope Leo XIV’s favorite films, including “The Sound of Music” and “It’s a Wonderful Life,” upon announcing the Holy Father’s upcoming meeting with the world of cinema on Saturday, Nov. 15. In total, the Vatican shared four titles of the “most significant films” for Leo XIV: ‘It’s a Wonderful Life’ (1946) by Frank Capra The Christmas classic stars James Stewart as George Bailey, a man who has sacrificed his dreams because of his sense of responsibility and generosity but feeling like a failure, he contemplates suicide on Christmas Eve. This prompts the intervention of his guardian angel (Henry Travers), who shows him all the good he has done for many people. ‘The Sound of Music’ (1965) by Robert Wise The film tells the story of a postulant at a convent in Austria in 1938.  After discerning out, the postulant (Julie Andrews) is sent to the home of Captain Von Trapp, a widowed retired naval officer (Christopher Plummer) to be the governess of his seven children. After bringing love and music to the Von Trapp family, she eventually marries the captain. As Von Tapp refuses to accept a commission in the Nazi navy, the family is forced to leave Austria in a dramatic escape. ‘Ordinary People’ (1980) by Robert Redford The film tells the story of the breakdown of a wealthy Illinois family after the death of one son in an accident and the suicide attempt of the other. It stars Donald Sutherland, Mary Tyler Moore, Judd Hirsch, and Timothy Hutton. ‘Life Is Beautiful’ (1997) by Roberto Benigni In this film, Benigni — whose father spent two years in a prisoner-of-war camp — plays Guido Orefice, an Italian Jewish bookstore owner who uses his imagination to protect his young son from the horrors of a Nazi concentration camp during World War II. Nov. 15 meeting with the world of cinema The meeting will take place on Saturday, Nov. 15, at 11 a.m. Rome time in the Apostolic Palace of Vatican City, according to a statement from the Dicastery for Culture and Education, in collaboration with the Vatican Museums. The event follows previous meetings with the world of visual arts (June 2023), comedy (June 2024), and the Jubilee of Artists and the World of Culture in February of this year. The Vatican statement highlights that Pope Leo XIV “has expressed his desire to deepen the dialogue with the world of cinema, and in particular with actors and directors, exploring the possibilities that artistic creativity offers to the mission of the Church and the promotion of human values.” Actors and directors the pope will meet Among those who have already confirmed their participation are the Italian actresses Monica Bellucci, famous for her role as Mary Magdalene in Mel Gibson’s “The Passion of the Christ,” and Maria Grazia Cucinotta (“Il Postino” and “The World Is Not Enough.”) Also joining the Holy Father will be, among others, American actress Cate Blanchett (“The Lord of the Rings,” “The Aviator”), the African-American director Spike Lee, the director Gus Van Sant (“Good Will Hunting,” “Elephant”), the Australian director George Miller, creator of the Mad Max saga, and the Italian Giuseppe Tornatore, director of “Cinema Paradiso,” for which he won the Oscar for best foreign film in 1989. This story was first published by ACI Prensa, CNA’s Spanish-language news partner. It has been translated and adapted by CNA.

Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington

Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington

About a year ago, he began setting up his “portable office” at an outdoor table next to the campus café, with a sign that read: “Hello! I’m a Catholic priest! Feel free to ask me a question, say hello, or chat if you’d like!” The post Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington appeared first on ZENIT - English .

Milan, la prima mossa anti-Inter di Allegri: ecco il nome

Milan, la prima mossa anti-Inter di Allegri: ecco il nome

La nuova pausa per le nazionali arriva come una sorta di tregua dopo settimane complicate, e Massimiliano Allegri potrà finalmente guardare con un po’ più di serenità alla ripresa del campionato. L’allenatore, dopo oltre un mese di difficoltà legate a infortuni e condizione precaria di alcuni uomini chiave, si avvicina infatti a riabbracciare la rosa al completo. Un segnale incoraggiante arriva da Christian Pulisic : il suo ritorno in campo contro il Parma è stato un passo importante, anche se l’errore davanti a Suzuki ha evidenziato come l’esterno statunitense non fosse ancora al top della forma. La sosta, però, gli offrirà l’occasione ideale per ritrovare brillantezza e fiducia. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44847723]] Accanto al recupero dell’americano, arriva un’ulteriore notizia destinata a cambiare l’umore dell’ambiente rossonero. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport , infatti, Adrien Rabiot è pronto a rientrare già nella sfida più attesa: contro l’ Inter . Il francese, rimasto ai box nelle ultime partite, sfrutterà la pausa per lavorare senza interruzioni a Milanello e presentarsi in condizioni ottimali al suo primo derby della Madonnina da protagonista con la maglia rossonera. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44920429]] La sua presenza, in un centrocampo che ha faticato senza il suo equilibrio tattico e la sua capacità di incidere in entrambe le fasi, potrebbe rivelarsi decisiva in una partita che pesa per classifica, morale e ambizioni stagionali. Allegri ritrova così due pedine fondamentali proprio nel momento in cui il calendario inizierà a farsi più intenso. E i tifosi possono tornare a intravedere una squadra più vicina a quella immaginata a inizio stagione, finalmente con i suoi interpreti principali nella miglior condizione.

Milan, la prima mossa anti-Inter di Allegri: ecco il nome

Milan, la prima mossa anti-Inter di Allegri: ecco il nome

La nuova pausa per le nazionali arriva come una sorta di tregua dopo settimane complicate, e Massimiliano Allegri potrà finalmente guardare con un po’ più di serenità alla ripresa del campionato. L’allenatore, dopo oltre un mese di difficoltà legate a infortuni e condizione precaria di alcuni uomini chiave, si avvicina infatti a riabbracciare la rosa al completo. Un segnale incoraggiante arriva da Christian Pulisic : il suo ritorno in campo contro il Parma è stato un passo importante, anche se l’errore davanti a Suzuki ha evidenziato come l’esterno statunitense non fosse ancora al top della forma. La sosta, però, gli offrirà l’occasione ideale per ritrovare brillantezza e fiducia. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44847723]] Accanto al recupero dell’americano, arriva un’ulteriore notizia destinata a cambiare l’umore dell’ambiente rossonero. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport , infatti, Adrien Rabiot è pronto a rientrare già nella sfida più attesa: contro l’ Inter . Il francese, rimasto ai box nelle ultime partite, sfrutterà la pausa per lavorare senza interruzioni a Milanello e presentarsi in condizioni ottimali al suo primo derby della Madonnina da protagonista con la maglia rossonera. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44920429]] La sua presenza, in un centrocampo che ha faticato senza il suo equilibrio tattico e la sua capacità di incidere in entrambe le fasi, potrebbe rivelarsi decisiva in una partita che pesa per classifica, morale e ambizioni stagionali. Allegri ritrova così due pedine fondamentali proprio nel momento in cui il calendario inizierà a farsi più intenso. E i tifosi possono tornare a intravedere una squadra più vicina a quella immaginata a inizio stagione, finalmente con i suoi interpreti principali nella miglior condizione.

SacredSpark: The Dating App for Catholics… and for Marriage

SacredSpark: The Dating App for Catholics… and for Marriage

The creators of SacredSpark emphasize that the project is not meant to be just another tool for meeting people, but rather a way to revive the culture of Catholic courtship. Their goal is for every relationship that begins through the platform to be marked by prayer, authenticity, and the desire to build a family founded on faith. The post SacredSpark: The Dating App for Catholics… and for Marriage appeared first on ZENIT - English .

Supreme Court declines to hear challenge to same-sex marriage decision

Supreme Court declines to hear challenge to same-sex marriage decision

Kim Davis (at right) is pictured here in 2015, when she served as Clerk of the Courts in Rowan County, Kentucky. Citing a sincere religious objection, Davis refused to issue marriage licenses to same sex couples in defiance of a U.S. Supreme Court ruling. / Credit: Ty Wright/Getty Images Washington, D.C. Newsroom, Nov 10, 2025 / 18:12 pm (CNA). The U.S. Supreme Court on Monday declined a request to overturn its 2015 decision to legalize same-sex marriage. Kim Davis, a Rowan County, Kentucky, clerk from 2015 through 2019, petitioned the Supreme Court in July to reconsider the 2015 Obergefell v. Hodges ruling , which legalized same-sex civil marriages nationally. Davis requested the court also hear her case 10 years later after she made headlines for refusing to issue marriage licenses to same-sex couples. She served multiple days in jail for contempt of court for violating a judicial order to issue the marriage licenses. Davis was ordered to pay more than $360,000 in damages and legal fees for violating a same-sex couples’ right to marry. After lower courts rejected her claim that the the Constitution’s First Amendment right to free exercise of religion protected her in the case, she appealed to the Supreme Court. The Trump administration did not weigh in on the case as the Supreme Court considered whether to take up the matter. The Supreme Court made the decision to reject the request on Nov. 10 and has made no comment on the matter. The issue with claiming violation to religious freedom is that Davis “was not acting as a private citizen, exercising her right to … religion, she was acting as a public official,” said Thomas Jipping, senior legal fellow at the Heritage Foundation . “The First Amendment applies differently with regard to the actions of public officials than private individuals,” said Jipping in a Nov. 10 interview with “EWTN News Nightly.” Davis “was acting in her official capacity as a county clerk, and that’s a very different legal question.” Jipping said Davis’ situation was not the “right case” to reach the Supreme Court and reverse Obergefell v. Hodges because it was not a case in which someone challenged a state legislature’s law in conflict with the precedent. Mary Rice Hasson, Kate O’Beirne senior fellow at the Ethics and Public Policy Center , told CNA she agreed the case was not the right vehicle to reconsider the Obergefell decision. “As Catholics, our energies will be better spent explaining and promoting the truth about marriage and sexuality to our children and fellow Catholics rather than hoping for a reversal of Obergefell,” Hasson said. Many American Catholics support the legalization of same-sex civil marriages at about the same rate as the broader population. According to a 2024 Pew poll , about 70% of self-identified Catholics said they support same-sex marriage, which was slightly higher than the population as a whole. Hasson said: “It’s a scandal that 70% of self-described Catholics support so-called same-sex ‘marriage.’” The Catechism of the Catholic Church teaches: “The vocation to marriage is written in the very nature of man and woman as they came from the hand of the Creator.”