Fuori dal coro, Fatima la marocchina convertita: "Perché non voglio l'invasione islamica"

Fuori dal coro, Fatima la marocchina convertita: "Perché non voglio l'invasione islamica"

Storie di conversioni , di persone che abbandonano l’ Islam per abbracciare uno stile di vita libero in un mondo moderno. È la storia di Fatima Zahra , nata e cresciuta in Marocco e trasferitasi in Italia a 20 anni. La donna si è raccontata, intervistata da Serena Pizzi, a Fuori dal Coro , programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Mario Giordano . Racconta Fatima: “"o ce l'ho con Allah , io ce l'ho con il profeta che mi ha tolto i diritti , che mi ha stuprata mentalmente . Non potevo parlare con nessuno, non potevo dire guarda che io non la penso come voi. Quando sono uscita dall'Islam, da lì, io sono coraggiosa, non mi zittite ". La giornalista di Fuori dal Coro, poi, racconta: "Questa donna coraggiosa è Fatima Zahra, una giovane marocchina che per la prima volta ha deciso di raccontare la sua storia a Fuori dal Coro e lo fa mostrando a tutti il suo volto". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44120388]] Continua la sua storia Fatima: "Da piccolina sono stata indottrinata all'Islam, vivo in una società islamica, famiglia musulmana, cresco con questa mentalità di sottomettersi alla società islamica, all'uomo in generale. Cerco diritti dalle donne, diritti dalle donne, niente, non c'è niente nel Corano di diritti di donne zero. Trovo il versetto che dice che ‘le donne che disobbediscono all'uomo, bisogna picchiarle ’. Cioè nel Corano in italiano c'è scritto battetele . Quindi io pensavo che a mio marito devo insegnare di picchiarmi!". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44534071]] La donna italo-marocchina è un fiume in piena: "Sono rimasta per ben quattro anni a pensare che io non posso più accettare l'Islam e non posso più seguire l'Islam nascosta. Io non potevo dirlo, non potevo parlare con nessuno. Io dovevo sempre tenermi anche quando mi incontravo con i miei familiari. Non potevo dire guarda che io non la penso come voi. Iniziano a parlare dei miscredenti, perché comunque tu quando sei musulmano c'hai sempre quell'idea di vedere il nemico di Allah come il tuo nemico. Non mi zittite! Io sono coraggiosa. Io sono andata contro Allah e contro il profeta. Figuriamoci contro di voi. Voi dovete rispettare gli ex musulmani". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44655891]] Alla fine Fatima fa un’accusa precisa: "Nella mia vita non voglio più l'invasione islamica . L'Islam fa il lavaggio del cervello. È una religione che vuole solo violenza . Infatti l'ho vissuto. Non vuole una persona integrata. È una religione espansiva. La mia paura è che come è entrato l'Islam nella nostra società nord-africana, lo sta facendo qui in Occidente". La Pizzi chiede: "Tu ora ti senti una donna libera?". Fatima sorride: "Sì, sì, sì. Adesso mi sento una donna libera, bella. Mi piace la mia vita, faccio quello che voglio”. L’emblema sono i suoi tattoos, la Pizzi chiede: “Tu hai sempre avuto questi tatuaggi?”. Fatima nega, ma ora è felice: "No, no, non li ho mai avuti, perché non potevo mai fare tatuaggi". "Io ce l'ho con Allah che mi ha tolto i diritti e mi ha stup**ta mentalmente!" Fatima, nata e cresciuta in Marocco e trasferitasi in Italia a 20 anni. Il servizio completo di @serena_pizzi a #Fuoridalcoro è su Mediaset Infinity pic.twitter.com/IPK8hNgZth — Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) November 9, 2025

Fuori dal coro, Fatima la marocchina convertita: "Perché non voglio l'invasione islamica"

Fuori dal coro, Fatima la marocchina convertita: "Perché non voglio l'invasione islamica"

Storie di conversioni , di persone che abbandonano l’ Islam per abbracciare uno stile di vita libero in un mondo moderno. È la storia di Fatima Zahra , nata e cresciuta in Marocco e trasferitasi in Italia a 20 anni. La donna si è raccontata, intervistata da Serena Pizzi, a Fuori dal Coro , programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Mario Giordano . Racconta Fatima: “"o ce l'ho con Allah , io ce l'ho con il profeta che mi ha tolto i diritti , che mi ha stuprata mentalmente . Non potevo parlare con nessuno, non potevo dire guarda che io non la penso come voi. Quando sono uscita dall'Islam, da lì, io sono coraggiosa, non mi zittite ". La giornalista di Fuori dal Coro, poi, racconta: "Questa donna coraggiosa è Fatima Zahra, una giovane marocchina che per la prima volta ha deciso di raccontare la sua storia a Fuori dal Coro e lo fa mostrando a tutti il suo volto". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44120388]] Continua la sua storia Fatima: "Da piccolina sono stata indottrinata all'Islam, vivo in una società islamica, famiglia musulmana, cresco con questa mentalità di sottomettersi alla società islamica, all'uomo in generale. Cerco diritti dalle donne, diritti dalle donne, niente, non c'è niente nel Corano di diritti di donne zero. Trovo il versetto che dice che ‘le donne che disobbediscono all'uomo, bisogna picchiarle ’. Cioè nel Corano in italiano c'è scritto battetele . Quindi io pensavo che a mio marito devo insegnare di picchiarmi!". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44534071]] La donna italo-marocchina è un fiume in piena: "Sono rimasta per ben quattro anni a pensare che io non posso più accettare l'Islam e non posso più seguire l'Islam nascosta. Io non potevo dirlo, non potevo parlare con nessuno. Io dovevo sempre tenermi anche quando mi incontravo con i miei familiari. Non potevo dire guarda che io non la penso come voi. Iniziano a parlare dei miscredenti, perché comunque tu quando sei musulmano c'hai sempre quell'idea di vedere il nemico di Allah come il tuo nemico. Non mi zittite! Io sono coraggiosa. Io sono andata contro Allah e contro il profeta. Figuriamoci contro di voi. Voi dovete rispettare gli ex musulmani". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44655891]] Alla fine Fatima fa un’accusa precisa: "Nella mia vita non voglio più l'invasione islamica . L'Islam fa il lavaggio del cervello. È una religione che vuole solo violenza . Infatti l'ho vissuto. Non vuole una persona integrata. È una religione espansiva. La mia paura è che come è entrato l'Islam nella nostra società nord-africana, lo sta facendo qui in Occidente". La Pizzi chiede: "Tu ora ti senti una donna libera?". Fatima sorride: "Sì, sì, sì. Adesso mi sento una donna libera, bella. Mi piace la mia vita, faccio quello che voglio”. L’emblema sono i suoi tattoos, la Pizzi chiede: “Tu hai sempre avuto questi tatuaggi?”. Fatima nega, ma ora è felice: "No, no, non li ho mai avuti, perché non potevo mai fare tatuaggi". "Io ce l'ho con Allah che mi ha tolto i diritti e mi ha stup**ta mentalmente!" Fatima, nata e cresciuta in Marocco e trasferitasi in Italia a 20 anni. Il servizio completo di @serena_pizzi a #Fuoridalcoro è su Mediaset Infinity pic.twitter.com/IPK8hNgZth — Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) November 9, 2025

Cina, la poliziotta investe i bambini con la moto: la sua reazione choc

Cina, la poliziotta investe i bambini con la moto: la sua reazione choc

Solo 43 secondi. Quarantatre. Eppure il video della poliziotta cinese che a una manifestazione sulla "sicurezza" (!!!) a Suzhou , città non lontana dalla megalopoli Shanghai , travolge alcuni bambini assiepati in prima fila è uno dei più sconvolgenti pubblicati negli ultimi tempi. Il fattaccio risale allo scorso 8 novembre , quando è andato in scena l'evento " Cina sicura ". Classica dimostrazione di forza delle autorità comuniste, un modo per rassicurare l'opinione pubblica. Tuttavia, qualcosa è andato decisamente storto. Uno dopo l'altro, i poliziotti partono con la loro motocicletta percorrendo il percorso a cui sono affacciate migliaia di persone. Come detto, in prima fila ci sono i più piccoli. A un certo punto parte una agente, che dopo un paio di metri perde inspiegabilmente il controllo della sua due ruote e si schianta rovinosamente contro la folla. Tra le urla di panico, qualche bimbo cade a terra travolto , per poi fortunatamente rialzarsi incolume, anche in virtù della velocità relativamente bassa che la moto aveva fatto in tempo a raggiungere. Ed è qui che sui social dilaga lo sconcerto. On November 8th, in China, Police hit a child while riding a motorcycle and checked his bike instead of the child. pic.twitter.com/lXVtE3vnjB — Inty News (@__Inty__) November 8, 2025 La poliziotta, quasi sotto choc , si ferma dopo qualche metro. Fatica a scendere, quasi cadendo, quindi terrorizzata chiede aiuto ai colleghi agenti. La sua principale preoccupazione sembra quella di riavviare la moto, o segnalare un problema tecnico (se al freno o all'acceleratore, non è chiarissimo). Sembra quasi inconsapevole di quanto accaduto pochi istanti prima, non degnando di uno sguardo i bimbi feriti. Alle sue spalle, intanto, altri poliziotti hanno soccorso i piccoli, e solo in un secondo tempo la donna si avvicina al luogo dello scontro, restando però decisamente in disparte, quasi fosse estranea al tutto. Su X il video è diventato virale, con commenti che vanno dallo sconvolto all'ironico.

Cina, la poliziotta investe i bambini con la moto: la sua reazione choc

Cina, la poliziotta investe i bambini con la moto: la sua reazione choc

Solo 43 secondi. Quarantatre. Eppure il video della poliziotta cinese che a una manifestazione sulla "sicurezza" (!!!) a Suzhou , città non lontana dalla megalopoli Shanghai , travolge alcuni bambini assiepati in prima fila è uno dei più sconvolgenti pubblicati negli ultimi tempi. Il fattaccio risale allo scorso 8 novembre , quando è andato in scena l'evento " Cina sicura ". Classica dimostrazione di forza delle autorità comuniste, un modo per rassicurare l'opinione pubblica. Tuttavia, qualcosa è andato decisamente storto. Uno dopo l'altro, i poliziotti partono con la loro motocicletta percorrendo il percorso a cui sono affacciate migliaia di persone. Come detto, in prima fila ci sono i più piccoli. A un certo punto parte una agente, che dopo un paio di metri perde inspiegabilmente il controllo della sua due ruote e si schianta rovinosamente contro la folla. Tra le urla di panico, qualche bimbo cade a terra travolto , per poi fortunatamente rialzarsi incolume, anche in virtù della velocità relativamente bassa che la moto aveva fatto in tempo a raggiungere. Ed è qui che sui social dilaga lo sconcerto. On November 8th, in China, Police hit a child while riding a motorcycle and checked his bike instead of the child. pic.twitter.com/lXVtE3vnjB — Inty News (@__Inty__) November 8, 2025 La poliziotta, quasi sotto choc , si ferma dopo qualche metro. Fatica a scendere, quasi cadendo, quindi terrorizzata chiede aiuto ai colleghi agenti. La sua principale preoccupazione sembra quella di riavviare la moto, o segnalare un problema tecnico (se al freno o all'acceleratore, non è chiarissimo). Sembra quasi inconsapevole di quanto accaduto pochi istanti prima, non degnando di uno sguardo i bimbi feriti. Alle sue spalle, intanto, altri poliziotti hanno soccorso i piccoli, e solo in un secondo tempo la donna si avvicina al luogo dello scontro, restando però decisamente in disparte, quasi fosse estranea al tutto. Su X il video è diventato virale, con commenti che vanno dallo sconvolto all'ironico.

Come fanno gli animali, i misteri animaleschi sono un fenomeno tv

Come fanno gli animali, i misteri animaleschi sono un fenomeno tv

Vi proponiamo Tele...Raccomando, la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE ("Come fanno gli animali" - Nove) “Come fanno gli animali” sul Nove è un vero fenomeno televisivo. In onda nella fascia notturna di sabato tra le 4.45 e le 6, continua a mietere percentuali interessanti, raggiungendo picchi del 5% di share con un totale di circa 150mila spettatori per le tre puntate trasmesse. Gli episodi sono accessibili in streaming su Discovery Plus ma poi vengono ciclicamente riproposti in tv e ottengono ottimi risultati. Nessuna fake news: la scienza spiega come gli animali possano compiere vere e proprie imprese per noi umani quasi impossibili. Si va dalle lucertole che riescono a camminare sull’acqua ai polipi che diventano invisibili, dai gatti che cadono sempre in piedi ai colibrì che volano anche quando piove fino a un piccolo roditore sotterraneo che possiede il segreto della longevità. Da una parte si trasmette maggior rispetto per i meccanismi della natura che hanno del miracoloso e che gli animali interpretano al meglio, dall’altra si riesce a far capire il livello di eccellenza quasi tecnologica che si nasconde dietro ogni forma di vita. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44930488]]

Come fanno gli animali, i misteri animaleschi sono un fenomeno tv

Come fanno gli animali, i misteri animaleschi sono un fenomeno tv

Vi proponiamo Tele...Raccomando, la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE ("Come fanno gli animali" - Nove) “Come fanno gli animali” sul Nove è un vero fenomeno televisivo. In onda nella fascia notturna di sabato tra le 4.45 e le 6, continua a mietere percentuali interessanti, raggiungendo picchi del 5% di share con un totale di circa 150mila spettatori per le tre puntate trasmesse. Gli episodi sono accessibili in streaming su Discovery Plus ma poi vengono ciclicamente riproposti in tv e ottengono ottimi risultati. Nessuna fake news: la scienza spiega come gli animali possano compiere vere e proprie imprese per noi umani quasi impossibili. Si va dalle lucertole che riescono a camminare sull’acqua ai polipi che diventano invisibili, dai gatti che cadono sempre in piedi ai colibrì che volano anche quando piove fino a un piccolo roditore sotterraneo che possiede il segreto della longevità. Da una parte si trasmette maggior rispetto per i meccanismi della natura che hanno del miracoloso e che gli animali interpretano al meglio, dall’altra si riesce a far capire il livello di eccellenza quasi tecnologica che si nasconde dietro ogni forma di vita. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44930488]]

Sondaggio Termometro politico, FdI scavalca la soglia del 30%: dove vola

Sondaggio Termometro politico, FdI scavalca la soglia del 30%: dove vola

Fratelli d’Italia torna sopra il 30 per cento. Nell'ultima settimana il partito di Giorgia Meloni guadagna due decimi e si posiziona al 30,2 per cento. A dirlo l'ultimo sondaggio realizzato da Termometro politico . Guadagnano qualcosa anche Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Il primo raggiunge il 22,1 per cento anche se la distanza con FdI resta ancora molto ampia, di oltre otto punti. Buone notizie anche per il Movimento 5 Stelle. Dopo settimane di calo, i grillini si piazzano al 12,2 per cento rispetto all'11,9 di una settimana fa. Segue la Lega, che scende all'8,4 e vede un passo avanti di Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini si ferma all'8,4 per cento con quello di Antonio Tajani che invece cresce all'8,5. Quinto posto per Alleanza Verdi-Sinistra che torna al 6,6 per cento. E i partiti più piccoli? Azione resta sopra la soglia di sbarramento, al 3,1 per cento, seguito da Italia Viva, al 2,3,  +Europa, all'1,7, Democrazia Sovrana Popolare, all'1,3. Chiudono Noi Moderati e Pace Terra Dignità, rispettivamente all'1,1 per cento e all'1. Anche se le forze di centrosinistra segnalano un leggero miglioramento, la fiducia nei confronti di Meloni si assesta al 40,3 per cento. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44929439]] Ma questa non è l'unica buona notizia per l'esecutivo. Un'altra rilevazione - questa volta realizzata da Alessandra Ghisleri - posiziona il "sì" al referendum sulla giustizia davanti al "no". Tradotto:  i "sì" sarebbero il 38,9 per cento a fronte del "no" (il 28,9) con una differenza di dieci punti percentuali.

Sondaggio Termometro politico, FdI scavalca la soglia del 30%: dove vola

Sondaggio Termometro politico, FdI scavalca la soglia del 30%: dove vola

Fratelli d’Italia torna sopra il 30 per cento. Nell'ultima settimana il partito di Giorgia Meloni guadagna due decimi e si posiziona al 30,2 per cento. A dirlo l'ultimo sondaggio realizzato da Termometro politico . Guadagnano qualcosa anche Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Il primo raggiunge il 22,1 per cento anche se la distanza con FdI resta ancora molto ampia, di oltre otto punti. Buone notizie anche per il Movimento 5 Stelle. Dopo settimane di calo, i grillini si piazzano al 12,2 per cento rispetto all'11,9 di una settimana fa. Segue la Lega, che scende all'8,4 e vede un passo avanti di Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini si ferma all'8,4 per cento con quello di Antonio Tajani che invece cresce all'8,5. Quinto posto per Alleanza Verdi-Sinistra che torna al 6,6 per cento. E i partiti più piccoli? Azione resta sopra la soglia di sbarramento, al 3,1 per cento, seguito da Italia Viva, al 2,3,  +Europa, all'1,7, Democrazia Sovrana Popolare, all'1,3. Chiudono Noi Moderati e Pace Terra Dignità, rispettivamente all'1,1 per cento e all'1. Anche se le forze di centrosinistra segnalano un leggero miglioramento, la fiducia nei confronti di Meloni si assesta al 40,3 per cento. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44929439]] Ma questa non è l'unica buona notizia per l'esecutivo. Un'altra rilevazione - questa volta realizzata da Alessandra Ghisleri - posiziona il "sì" al referendum sulla giustizia davanti al "no". Tradotto:  i "sì" sarebbero il 38,9 per cento a fronte del "no" (il 28,9) con una differenza di dieci punti percentuali.

La Mansion De Luinny, aggressione in diretta tv: il dramma in piscina

La Mansion De Luinny, aggressione in diretta tv: il dramma in piscina

Violenta aggressione in diretta: durante il reality La Mansion De Luinny , in onda sulla tv domenicana, è scoppiata una feroce lite in giardino tra la content creator Yina Calderon e la deejay "La Pira", con la prima che ha spinto in piscina l'altra. Yina si è poi tuffata anche lei solo per afferrare per i capelli la "rivale" e tenerle la testa sott'acqua. A evitare la tragedia è stato il tempestivo intervento degli altri concorrenti, che hanno subito allontanato la Calderon dalla deejay. Quello a cui i telespettatori hanno assistito, però, è stato un episodio di violenza molto grave. Nei video ripresi dalle telecamere del programma e diventati virali online si vede la donna spingere "La Pira" in piscina dopo una dura discussione. Durante la colluttazione, dopo che tutte e due sono finite in acqua, la concorrente aggredita avrebbe rischiato anche di sbattere la testa contro il bordo della piscina. Cosa che ha messo ancora più in allarme i presenti. Il conduttore del reality, Luinny, è già intervenuto per annunciare sanzioni disciplinari per entrambe. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44916908]] Se la deejay è stata punita per la provocazione, Yina invece è stata espulsa. "Con tutto il dolore del mio cuore, devo dire che abbandoni la casa in questo momento", le ha comunicato il conduttore. "Peccato, perché se ne va il rating, ma io non mi faccio intimidire da nessuno. Mi è sfuggita un po' la mano perché ha iniziato a provocarmi", ha risposto lei. La vittima dell'aggressione, comunque, aveva chiesto di non espellere la compagna, dichiarando di non serbare rancore per quanto successo: "Non sono d'accordo che venga espulsa, non fatela andare via. Lei non mi ha fatto nulla e questa sera la passerò tranquilla e in pace". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Luinny Corporan (@luinnycorporan)

La Mansion De Luinny, aggressione in diretta tv: il dramma in piscina

La Mansion De Luinny, aggressione in diretta tv: il dramma in piscina

Violenta aggressione in diretta: durante il reality La Mansion De Luinny , in onda sulla tv domenicana, è scoppiata una feroce lite in giardino tra la content creator Yina Calderon e la deejay "La Pira", con la prima che ha spinto in piscina l'altra. Yina si è poi tuffata anche lei solo per afferrare per i capelli la "rivale" e tenerle la testa sott'acqua. A evitare la tragedia è stato il tempestivo intervento degli altri concorrenti, che hanno subito allontanato la Calderon dalla deejay. Quello a cui i telespettatori hanno assistito, però, è stato un episodio di violenza molto grave. Nei video ripresi dalle telecamere del programma e diventati virali online si vede la donna spingere "La Pira" in piscina dopo una dura discussione. Durante la colluttazione, dopo che tutte e due sono finite in acqua, la concorrente aggredita avrebbe rischiato anche di sbattere la testa contro il bordo della piscina. Cosa che ha messo ancora più in allarme i presenti. Il conduttore del reality, Luinny, è già intervenuto per annunciare sanzioni disciplinari per entrambe. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44916908]] Se la deejay è stata punita per la provocazione, Yina invece è stata espulsa. "Con tutto il dolore del mio cuore, devo dire che abbandoni la casa in questo momento", le ha comunicato il conduttore. "Peccato, perché se ne va il rating, ma io non mi faccio intimidire da nessuno. Mi è sfuggita un po' la mano perché ha iniziato a provocarmi", ha risposto lei. La vittima dell'aggressione, comunque, aveva chiesto di non espellere la compagna, dichiarando di non serbare rancore per quanto successo: "Non sono d'accordo che venga espulsa, non fatela andare via. Lei non mi ha fatto nulla e questa sera la passerò tranquilla e in pace". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Luinny Corporan (@luinnycorporan)

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Lui vuo’ fa’ l’american’, ’mericano, sient’a mme nun ce sta niente ’a fa, okay napulitan. Roberto Fico vorrebbe tanto essere Zohran Mamdani , il nuovo sindaco mezzo comunista della Grande Mela, e sfida il senso del ridicolo non tentando neppure di nasconderlo. Forse sarebbe pronto a convertirsi all’islam pur di sembrare credibile. «Dobbiamo fare in modo che succedano anche qui cose meravigliose come a New York», dice il candidato del campo largo alla presidenza della Campania all’incontro dedicato ai giovani. Fico ha 17 anni più del suo nuovo mito, ma quello è l’ultimo dei problemi. Quanto ai giovani che gli piacciono, sbirciando le liste che lo sostengono, non sono proprio quelli a cui lui promette dal palco che «studiando, potranno raggiungere ogni posizione». La sua squadra è fatta di figli di: Pellegrino, rampollo di Clemente Mastella , per Noi di Centro-Noi Sud, Armando Cesaro , discendente di Giggino ’a purpetta, paffuto ex senatore forzista coinvolto in varie inchieste della Direzione Antimafia e finito anche agli arresti domiciliari, arrivato alla corte di Matteo Renzi , e poi il responsabile del Pd della Regione, Piero, figlio dello sceriffo Vincenzo De Luca . Ieri, per una volta, il grillino ha vissuto l’emozione di una sala con gente che lo ascoltava. Il merito non è suo. A dargli manforte è scesa da Roma Elly Schlein , che ha posato per le foto di rito con il “suo” responsabile regionale Pd, il suddetto De Luca junior. In fondo alla sala c’era anche papà Vincenzo: assistere al comizio di quello che ritiene il suo indegno successore, dev’essere stata una tortura per lui, culminata con la stretta di mano finale alla segretaria. Che s’adda fa’ pe’ campà, dicono da queste parti. Il governatore ne ha dette di ogni su Fico, rimproverandogli di «dare un’immagine priva di dignità», ricordandogli che «non sei Richard Gere, quindi devi parlare delle cose fatte» e ammonendolo che «il tempo delle scemenze ideologiche è finito e tu stai al 9%». Questo per capire quanto è scollato il campo largo, unito solo da un progetto di potere, la cui gestione diventerà, in caso di vittoria, oggetto di una guerra fin dal giorno dopo. Ieri comunque gente in sala c’era, a differenza di due giorni prima a Benevento, quando, giornalisti presenti a parte, c’era più gente sul palco con l’aspirante presidente che in platea ad ascoltarlo. E non è stato l’unico vuoto in sala della campagna elettorale, costellata di appuntamenti per pochi intimi che parevano attentati alla credibilità e al morale del candidato e hanno riempito i giornali di foto diventate un manifesto di desolazione. Certo, la ricetta dello ’mericano partenopeo per il governo regionale ha molto poco di anglosassone. Il grillino rilancia la patrimoniale, «perché la Costituzione è solidaristica», ma la sola cosa che può fare in merito è aumentare l’Irpef regionale ai redditi più alti. E poi l’ex presidente della Camera svela il trucco: la borsetta di mamma’ da cui prender ‘e solde per tutto sono le Regioni più ricche della Campania, «perché i territori che hanno di meno devono crescere e la ricchezza va distribuita». Vuole governare la Regione a scrocco, facendosela mantenere dagli altri presidenti. Il dna grillino è immutabile: la preoccupazione non è come creare ricchezza bensì come depredare quella altrui peri propri comodi. Questa è l’idea di sviluppo di Fico e compagni. Date le premesse, non stupisce la curiosità del senatore azzurro Maurizio Gasparri , che azzarda: «Il governatore del campo largo ci dica come ha campato in questi anni, chi gli ha pagato lo stipendio, che lavoro ha fatto da quando ha lasciato la Camera». Il sospetto è che, come spesso fanno altri partiti di quella che M5S ha sempre definito “casta”, gli sia stato assegnato qualche incarico dal gruppo parlamentare. Chi sa parli; magari faccia chiarezza lo stesso candidato, sempre tanto interessato ai redditi altrui. In città si dice che l’aspirante presidente abbia l’aspetto da centro sociale ma sia di famiglia benestante, visti i natali a l Vomero . Di certo, il candidato ha avuto una collaboratrice domestica a Napoli che la trasmissione tv Le Iene lo ha accusato di pagare in nero. Lui ha smentito ma un articolo di Giornalettismo , ripreso dal Secolo d’Italia , ha riportato che un tribunale gli avrebbe dato torto, confermato la tesi della trasmissione di Mediaset . Altra vicenda spiacevole è quella del suo gozzo , «non di lusso, come invece detto», precisa lui, che articoli de Il Giornale e de La Repubblica hanno riferito sarebbe stato ormeggiato abusivamente più di una volta presso il porto militare di Nisida . Una storia sollevata da Fratelli d’Italia, che si è divertita a rimarcare la distanza tra il Fico anti-casta che si faceva fotografare sull’autobus per andare a Montecitorio nel primo giorno da presidente e quello da diporto, diventato «da irreprensibile custode della moralità pubblica a emblema della legalità a geometria variabile». Dulcis in fundo , gli impresentabili delle liste che Fico aveva promesso sarebbero state più pulite delle lenzuola fresche di bucato. Li ha segnalati all’Antimafia Pino Bicchielli , parlamentare di Forza Italia di origini salernitane. Il caso più eclatante è quello di Mauro Scarpitti , esponente della lista di Mastella, che ha pubblicato sui social una sua foto con l’amico Sabino Di Micco , soprannominato Caf (acronimo di centro di assistenza fiscale), finito in carcere un anno fa e oggi a processo per voto di scambio politico-mafioso. Ebbene, Scarpitti si presenta in lista con nome e cognome e l’aggiunta “detto Caf”, come a dire che votare lui è come votare Di Micco. Una dicitura che pare un pas par tout elettorale, visto che anche la candidata dei verdi, Giusy De Micco , sorella di Sabino, si era presentata in lista con il famigerato “detta Caf”. Poi ci sono i candidati indagati “A testa alta”, per De Luca senior: il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, Carmine Nocerino e il fedelissimo dello sceriffo Luca Cascone . L’altro suo pretoriano indagato, Franco Picarone , nei guai per questioni di sanità, lo sceriffo invece l’ha piazzato al Pd. Infine c’è Rosella Casillo , figlia di un ex consigliere regionale e sposata con il nipote di un boss mafioso latitante per 31 anni.

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Roberto Fico, campagna da brividi in Campania: sale vuote, comizi e indagati in lista

Lui vuo’ fa’ l’american’, ’mericano, sient’a mme nun ce sta niente ’a fa, okay napulitan. Roberto Fico vorrebbe tanto essere Zohran Mamdani , il nuovo sindaco mezzo comunista della Grande Mela, e sfida il senso del ridicolo non tentando neppure di nasconderlo. Forse sarebbe pronto a convertirsi all’islam pur di sembrare credibile. «Dobbiamo fare in modo che succedano anche qui cose meravigliose come a New York», dice il candidato del campo largo alla presidenza della Campania all’incontro dedicato ai giovani. Fico ha 17 anni più del suo nuovo mito, ma quello è l’ultimo dei problemi. Quanto ai giovani che gli piacciono, sbirciando le liste che lo sostengono, non sono proprio quelli a cui lui promette dal palco che «studiando, potranno raggiungere ogni posizione». La sua squadra è fatta di figli di: Pellegrino, rampollo di Clemente Mastella , per Noi di Centro-Noi Sud, Armando Cesaro , discendente di Giggino ’a purpetta, paffuto ex senatore forzista coinvolto in varie inchieste della Direzione Antimafia e finito anche agli arresti domiciliari, arrivato alla corte di Matteo Renzi , e poi il responsabile del Pd della Regione, Piero, figlio dello sceriffo Vincenzo De Luca . Ieri, per una volta, il grillino ha vissuto l’emozione di una sala con gente che lo ascoltava. Il merito non è suo. A dargli manforte è scesa da Roma Elly Schlein , che ha posato per le foto di rito con il “suo” responsabile regionale Pd, il suddetto De Luca junior. In fondo alla sala c’era anche papà Vincenzo: assistere al comizio di quello che ritiene il suo indegno successore, dev’essere stata una tortura per lui, culminata con la stretta di mano finale alla segretaria. Che s’adda fa’ pe’ campà, dicono da queste parti. Il governatore ne ha dette di ogni su Fico, rimproverandogli di «dare un’immagine priva di dignità», ricordandogli che «non sei Richard Gere, quindi devi parlare delle cose fatte» e ammonendolo che «il tempo delle scemenze ideologiche è finito e tu stai al 9%». Questo per capire quanto è scollato il campo largo, unito solo da un progetto di potere, la cui gestione diventerà, in caso di vittoria, oggetto di una guerra fin dal giorno dopo. Ieri comunque gente in sala c’era, a differenza di due giorni prima a Benevento, quando, giornalisti presenti a parte, c’era più gente sul palco con l’aspirante presidente che in platea ad ascoltarlo. E non è stato l’unico vuoto in sala della campagna elettorale, costellata di appuntamenti per pochi intimi che parevano attentati alla credibilità e al morale del candidato e hanno riempito i giornali di foto diventate un manifesto di desolazione. Certo, la ricetta dello ’mericano partenopeo per il governo regionale ha molto poco di anglosassone. Il grillino rilancia la patrimoniale, «perché la Costituzione è solidaristica», ma la sola cosa che può fare in merito è aumentare l’Irpef regionale ai redditi più alti. E poi l’ex presidente della Camera svela il trucco: la borsetta di mamma’ da cui prender ‘e solde per tutto sono le Regioni più ricche della Campania, «perché i territori che hanno di meno devono crescere e la ricchezza va distribuita». Vuole governare la Regione a scrocco, facendosela mantenere dagli altri presidenti. Il dna grillino è immutabile: la preoccupazione non è come creare ricchezza bensì come depredare quella altrui peri propri comodi. Questa è l’idea di sviluppo di Fico e compagni. Date le premesse, non stupisce la curiosità del senatore azzurro Maurizio Gasparri , che azzarda: «Il governatore del campo largo ci dica come ha campato in questi anni, chi gli ha pagato lo stipendio, che lavoro ha fatto da quando ha lasciato la Camera». Il sospetto è che, come spesso fanno altri partiti di quella che M5S ha sempre definito “casta”, gli sia stato assegnato qualche incarico dal gruppo parlamentare. Chi sa parli; magari faccia chiarezza lo stesso candidato, sempre tanto interessato ai redditi altrui. In città si dice che l’aspirante presidente abbia l’aspetto da centro sociale ma sia di famiglia benestante, visti i natali a l Vomero . Di certo, il candidato ha avuto una collaboratrice domestica a Napoli che la trasmissione tv Le Iene lo ha accusato di pagare in nero. Lui ha smentito ma un articolo di Giornalettismo , ripreso dal Secolo d’Italia , ha riportato che un tribunale gli avrebbe dato torto, confermato la tesi della trasmissione di Mediaset . Altra vicenda spiacevole è quella del suo gozzo , «non di lusso, come invece detto», precisa lui, che articoli de Il Giornale e de La Repubblica hanno riferito sarebbe stato ormeggiato abusivamente più di una volta presso il porto militare di Nisida . Una storia sollevata da Fratelli d’Italia, che si è divertita a rimarcare la distanza tra il Fico anti-casta che si faceva fotografare sull’autobus per andare a Montecitorio nel primo giorno da presidente e quello da diporto, diventato «da irreprensibile custode della moralità pubblica a emblema della legalità a geometria variabile». Dulcis in fundo , gli impresentabili delle liste che Fico aveva promesso sarebbero state più pulite delle lenzuola fresche di bucato. Li ha segnalati all’Antimafia Pino Bicchielli , parlamentare di Forza Italia di origini salernitane. Il caso più eclatante è quello di Mauro Scarpitti , esponente della lista di Mastella, che ha pubblicato sui social una sua foto con l’amico Sabino Di Micco , soprannominato Caf (acronimo di centro di assistenza fiscale), finito in carcere un anno fa e oggi a processo per voto di scambio politico-mafioso. Ebbene, Scarpitti si presenta in lista con nome e cognome e l’aggiunta “detto Caf”, come a dire che votare lui è come votare Di Micco. Una dicitura che pare un pas par tout elettorale, visto che anche la candidata dei verdi, Giusy De Micco , sorella di Sabino, si era presentata in lista con il famigerato “detta Caf”. Poi ci sono i candidati indagati “A testa alta”, per De Luca senior: il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, Carmine Nocerino e il fedelissimo dello sceriffo Luca Cascone . L’altro suo pretoriano indagato, Franco Picarone , nei guai per questioni di sanità, lo sceriffo invece l’ha piazzato al Pd. Infine c’è Rosella Casillo , figlia di un ex consigliere regionale e sposata con il nipote di un boss mafioso latitante per 31 anni.

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Andreas Schjelderup , talento norvegese attualmente al Benfica , è finito al centro di un caso giudiziario nel suo Paese per aver condiviso in modo illecito un video a luci rosse risalente al 2023, quando militava ancora nel Nordsjaelland , con protagonisti dei minorenni . È stato lo stesso giocatore a rendere pubblica la vicenda attraverso un post su Instagram, in cui ha ammesso la propria responsabilità e definito quanto accaduto “uno stupido errore”. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Schjelderup, il video gli sarebbe stato inviato da terzi e, senza conoscerne il contenuto reale, lo avrebbe immediatamente inoltrato a un amico . Solo in un secondo momento avrebbe scoperto la natura sensibile delle immagini, decidendo allora di cancellare la conversazione. Nel suo messaggio social, l’esterno offensivo ha spiegato: "Ciò che ho fatto in Norvegia è illegale e stupido e me ne assumo le responsabilità. Vorrei scusarmi con le persone coinvolte nel video. Non ho mai fatto nulla di illegale prima d’ora". Ha poi aggiunto di sentirsi "pronto ad affrontare le conseguenze" dell’accaduto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44881939]] Il caso ha inevitabilmente ripercussioni anche sull’ambiente sportivo che circonda il giocatore, impegnato sia con il Benfica sia con la nazionale norvegese. Il club portoghese, attraverso una nota interna, ha fatto sapere di essere al fianco del proprio tesserato e di volerlo accompagnare in questo momento delicato. Parallelamente, il commissario tecnico della Norvegia, Stale Solbakken , ha affrontato l’argomento in conferenza stampa, confermando di aver parlato direttamente con il calciatore, che gli avrebbe ribadito la propria versione dei fatti e riconosciuto l’ingenuità del comportamento. L’inchiesta in Norvegia prosegue, mentre Schjelderup attende gli sviluppi cercando di mantenere la concentrazione sul campo, consapevole che l’errore commesso rischia di lasciare un segno ben oltre la dimensione sportiva.

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Schjelderup, video a luci rosse con minorenni: travolto dallo scandalo

Andreas Schjelderup , talento norvegese attualmente al Benfica , è finito al centro di un caso giudiziario nel suo Paese per aver condiviso in modo illecito un video a luci rosse risalente al 2023, quando militava ancora nel Nordsjaelland , con protagonisti dei minorenni . È stato lo stesso giocatore a rendere pubblica la vicenda attraverso un post su Instagram, in cui ha ammesso la propria responsabilità e definito quanto accaduto “uno stupido errore”. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Schjelderup, il video gli sarebbe stato inviato da terzi e, senza conoscerne il contenuto reale, lo avrebbe immediatamente inoltrato a un amico . Solo in un secondo momento avrebbe scoperto la natura sensibile delle immagini, decidendo allora di cancellare la conversazione. Nel suo messaggio social, l’esterno offensivo ha spiegato: "Ciò che ho fatto in Norvegia è illegale e stupido e me ne assumo le responsabilità. Vorrei scusarmi con le persone coinvolte nel video. Non ho mai fatto nulla di illegale prima d’ora". Ha poi aggiunto di sentirsi "pronto ad affrontare le conseguenze" dell’accaduto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44881939]] Il caso ha inevitabilmente ripercussioni anche sull’ambiente sportivo che circonda il giocatore, impegnato sia con il Benfica sia con la nazionale norvegese. Il club portoghese, attraverso una nota interna, ha fatto sapere di essere al fianco del proprio tesserato e di volerlo accompagnare in questo momento delicato. Parallelamente, il commissario tecnico della Norvegia, Stale Solbakken , ha affrontato l’argomento in conferenza stampa, confermando di aver parlato direttamente con il calciatore, che gli avrebbe ribadito la propria versione dei fatti e riconosciuto l’ingenuità del comportamento. L’inchiesta in Norvegia prosegue, mentre Schjelderup attende gli sviluppi cercando di mantenere la concentrazione sul campo, consapevole che l’errore commesso rischia di lasciare un segno ben oltre la dimensione sportiva.

‘The Sound of Music’ and ‘It’s a Wonderful Life’ among Pope Leo XIV’s favorite films

‘The Sound of Music’ and ‘It’s a Wonderful Life’ among Pope Leo XIV’s favorite films

Pope Leo XIV blesses a baby in St. Peter’s Square during his general audience on Wednesday, Nov. 5, 2025, at the Vatican. / Credit: Vatican Media ACI Prensa Staff, Nov 10, 2025 / 18:32 pm (CNA). The Vatican has revealed the names of Pope Leo XIV’s favorite films, including “The Sound of Music” and “It’s a Wonderful Life,” upon announcing the Holy Father’s upcoming meeting with the world of cinema on Saturday, Nov. 15. In total, the Vatican shared four titles of the “most significant films” for Leo XIV: ‘It’s a Wonderful Life’ (1946) by Frank Capra The Christmas classic stars James Stewart as George Bailey, a man who has sacrificed his dreams because of his sense of responsibility and generosity but feeling like a failure, he contemplates suicide on Christmas Eve. This prompts the intervention of his guardian angel (Henry Travers), who shows him all the good he has done for many people. ‘The Sound of Music’ (1965) by Robert Wise The film tells the story of a postulant at a convent in Austria in 1938.  After discerning out, the postulant (Julie Andrews) is sent to the home of Captain Von Trapp, a widowed retired naval officer (Christopher Plummer) to be the governess of his seven children. After bringing love and music to the Von Trapp family, she eventually marries the captain. As Von Tapp refuses to accept a commission in the Nazi navy, the family is forced to leave Austria in a dramatic escape. ‘Ordinary People’ (1980) by Robert Redford The film tells the story of the breakdown of a wealthy Illinois family after the death of one son in an accident and the suicide attempt of the other. It stars Donald Sutherland, Mary Tyler Moore, Judd Hirsch, and Timothy Hutton. ‘Life Is Beautiful’ (1997) by Roberto Benigni In this film, Benigni — whose father spent two years in a prisoner-of-war camp — plays Guido Orefice, an Italian Jewish bookstore owner who uses his imagination to protect his young son from the horrors of a Nazi concentration camp during World War II. Nov. 15 meeting with the world of cinema The meeting will take place on Saturday, Nov. 15, at 11 a.m. Rome time in the Apostolic Palace of Vatican City, according to a statement from the Dicastery for Culture and Education, in collaboration with the Vatican Museums. The event follows previous meetings with the world of visual arts (June 2023), comedy (June 2024), and the Jubilee of Artists and the World of Culture in February of this year. The Vatican statement highlights that Pope Leo XIV “has expressed his desire to deepen the dialogue with the world of cinema, and in particular with actors and directors, exploring the possibilities that artistic creativity offers to the mission of the Church and the promotion of human values.” Actors and directors the pope will meet Among those who have already confirmed their participation are the Italian actresses Monica Bellucci, famous for her role as Mary Magdalene in Mel Gibson’s “The Passion of the Christ,” and Maria Grazia Cucinotta (“Il Postino” and “The World Is Not Enough.”) Also joining the Holy Father will be, among others, American actress Cate Blanchett (“The Lord of the Rings,” “The Aviator”), the African-American director Spike Lee, the director Gus Van Sant (“Good Will Hunting,” “Elephant”), the Australian director George Miller, creator of the Mad Max saga, and the Italian Giuseppe Tornatore, director of “Cinema Paradiso,” for which he won the Oscar for best foreign film in 1989. This story was first published by ACI Prensa, CNA’s Spanish-language news partner. It has been translated and adapted by CNA.

Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington

Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington

About a year ago, he began setting up his “portable office” at an outdoor table next to the campus café, with a sign that read: “Hello! I’m a Catholic priest! Feel free to ask me a question, say hello, or chat if you’d like!” The post Bringing Faith to Where the Students Are: The (Success) Story of Father Richard at the University of Mary Washington appeared first on ZENIT - English .