Dall’euforia al panico L’AI fa ballare i listini

Dall’euforia al panico L’AI fa ballare i listini

Alla domanda come si può spiegare ai clienti che bisogna rinunciare, Messner risponde: nella metà delle mie salite ad un certo punto mi sono fermato e sono tornato indietro per il rischio valanghe, la montagna non è maligna di per sé, ma non va mai dimenticato che è pericolosa. È grazie a questa saggezza che Messner ha salvato la pelle ed è qui a raccontarlo. Il tema è l'alpinismo, ma la metafora si incastra perfettamente con gli investimenti e la borsa. Più si sale, più aumentano rischi e pericoli, lo si dice sempre ma rimane teoria, perché nella pratica quando la salita si fa più ripida, invece di rallentare si aumenta la velocità, sarà l'adrenalina, sarà la scarsità di ossigeno, ma gli scalatori di borsa esperti e principianti si comportano imprudentemente allo stesso modo. Ed è andata così anche questa volta, siamo passati da un lunedì euforico sul tetto del mondo per l'accordo da 38 mld di dollari tra Amazon e Open AI, al martedì in cui il terreno comincia a franare e la paura prende forma. La scusa è stata la trimestrale di Palantir, in verità come al solito i numeri sono stati presentati come buoni, ma qualcuno forse ha capito che più sudi così ora non si può andare perché il pericolo valanga è un'ipotesi concreta. Bolla AI? Il tech non è così bello come ce lo raccontavano? Quando i prezzi salgono l'AI è un'opportunità, quando i prezzi scendono l'AI è un pericolo. Gli analisti si dividono tra chi parla di pericolo bolla e chi di semplice correzione, uno scontro che spesso porta al dissing, online è ancora più facile. Il più divertente è quello tra Doc Burry che si è messo a shortare Nvidia e Palantir (bisogna capire se è verità o leggenda) e il Ceo di Palantir che gli ha risposto per le rime dicendogli "te ne pentirai". La situazione si scalda e ora con l'arrivo della volatilità diventa ancor più croccante, soprattutto perché l'altitudine fa brutti scherzi, e se soffri di vertigini le brutte notizie che prima parevano insignificanti ora diventano gravi problemi. Primo tra tutti lo shutdown in Usa che sembra non avere fine, l'assenza di dati sta diventando un'incognita fastidiosa perché al tavolo da gioco e come puntare a carte coperte, specie adesso che alcuni membri della Fed ritengono eccessivo un altro taglio dei tassi. Le metafore tra montagna e mercato potrebbero essere infinite, ma un'altra che mi piace molto è quella sui soccorsi, dove nell'ultima tragedia in Nepal i testimoni hanno accusato di essere arrivati in ritardo, mentre Messner dice di avere grande rispetto per il soccorso alpino, ecco posso dirvi che sui mercati in caso di pericolo anche questa volta il soccorso non mancherà, bisogna solo capire a quale soglia di pericolo la Fed deciderà di intervenire. NVIDIA: per ora bene lo short, se rimbalza a $194, raddoppio. APPLE: finora ha retto, ma se la correzione continua, è la prossima a cadere. NDX100: una bolla si capisce che è una bolla solo quando è scoppiata, questa ancora non lo è, ma sotto 24.700 la correzione diventerà una slavina.

Fondi pensione. La strada verso una finanza sostenibile

Fondi pensione. La strada verso una finanza sostenibile

La quattordicesima edizione della Settimana SRI, promossa dal Forum per la Finanza Sostenibile e in corso fino al 12 novembre, si svolge in un clima di crescente fermento e di profonde contraddizioni. A pochi giorni dall’inizio della Cop30 di Belém, dove i leader mondiali si riuniranno per ridefinire la traiettoria della transizione ecologica, l’Europa è […]

Nel mini tortellino i gusti da valorizzare

Nel mini tortellino i gusti da valorizzare

Nella giornata mondiale del Guinness dei primati è arrivato ieri al l Villaggio Coldiretti di Bologna il tortellino più piccolo del mondo, realizzato dai cuochi contadini. Grande poco meno di 5 millimetri, pesa appena 0,03 grammi ma contiene comunque un ripieno, preparato secondo la ricetta tradizionale che prevede l’uso di lombo di maiale arrostito, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, Parmigiano Reggiano grattugiato, uova, noce moscata, sale e pepe. «In una delle città simbolo del buon cibo italiano», spiega Coldiretti, «il tortellino da Guinness vuole rappresentare i primati dell’agroalimentare nazionale che nel corso degli anni ha saputo conquistare sempre nuovi record, non a caso al centro del grande Villaggio organizzato d Coldiretti nel capoluogo emiliano». Dimensioni a parte i tortellini bolognesi rappresentano l’archetipo dei gusti tipici del Belpaese che possono vantare una lunga tradizione, ma non godono di alcuna tutela, come potrebbe invece assicurare la certificazione europea di Specialità tradizionale garantita, Stg in sigla, che assieme a Dop (Denominazione geografica protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) difende dalle imitazioni i prodotti alimentari unici o distintivi. Ma alla fine dello scorso anno, a fronte di circa 1.500 indicazioni geografiche europee risultavano registrate appena 66 Stg, delle quali soltanto quattro italiane: la mozzarella tradizionale, la pizza napoletana, l’amatriciana tradizionale e i vincisgrassi alla maceratese. Davvero poche, anzi, pochissime. Ma il deficit di registrazioni si spiega con una procedura troppo complessa, costosa ed esageratamente lunga. E ben poco è cambiato anche con la recente riforma delle indicazioni geografiche. Rispetto ai primi regolamenti Ue risalenti al 1992 e al 1993, quelli più recenti hanno sostituito la caratteristica di “tradizionalità” a quella di specificità, a cui si associa l’uso comprovato del nome per un periodo di almeno 30 anni. In pratica è cambiato poco o nulla e non è partita la tanto attesa corsa alla registrazione Stg, anche se sono molte le preparazioni alimentari che vantano le caratteristiche richieste. A cominciare proprio dai tortellini bolognesi che possono contare su un disciplinare in cui viene codificata rigorosamente la ricetta, depositato nel 1974 dalla Dotta confraternita del tortellino, assieme all’Accademia italiana della cucina. Dunque una “tradizionalità” più che comprovata, almeno cinquantennale. Le due ricette che godono già della protezione Stg sono l’amatriciana tradizionale che l’ha ottenuta nel 2020 e i vincisgrassi alla maceratese (2022), una pasta al forno che prevede l’impiego di specifici ingredienti all’interno di tre preparazioni base: la pasta all’uovo fresca, il sugo di frattaglie e la besciamella. L’amatriciana tradizionale si può produrre soltanto entro i confini del territorio comunale di Amatrice, mentre per i vincisgrassi la zona di produzione coincide con il territorio della regione Marche. Curioso il caso della pizza napoletana Stg che non c’entra nulla con la pizza napoletana presente in quasi tutti i menu delle pizzerie al centro nord Italia che includono le acciughe, assenti invece dal disciplinare protetto dalla Ue. Il bollino gialloblù della Specialità tradizionale garantita prevede anche la riserva del nome e vieta dunque le imitazioni sbagliate, ma curiosamente da anni nessuno verifica l’aderenza delle pizze napoletane al disciplinare ammesso dalla Ue. In tutto le preparazioni alimentari con caratteristiche tali da accedere alla Stg sarebbero alcune centinaia. Nella tabella che compare in questa pagina ne ho elencata una per ogni regione ma da anni girano elenchi diversi con ricette che già compaiono fra i Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), mere liste che annualmente le Regioni aggiornano e depositano al Ministero dell’Agricoltura e che meriterebbero ben altra attenzione. Non soltanto da parte delle amministrazioni regionali.

Prima di riordinare la casa, adesso invita a "riordinare" sé stessi

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Sanae Takaichi, 64 anni, lo scorso 21 ottobre, è entrata nella storia come la prima premier donna del Sol Levante. Ex giornalista, oggi la chiamano la Margaret Thatcher giapponese: decisa e pragmatica ha già annunciato di essere pronta a mettere il lavoro […] L'articolo La regina del decluttering, Marie Kondo: «Mettete in ordine voi stessi con il “ma”, lo spazio interiore» sembra essere il primo su iO Donna .

La passione unisce gli amanti e travolge ogni ordine, umano e divino. Come Paolo e Francesca di Dante, rappresentati magistralmente da Previati

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Si può dipingere e scolpire il vento. E nel vento far sentire il dolore e l’amore. Lo aveva fatto Niccolò dell’Arca nel Compianto sul Cristo morto di Santa Maria della Vita a Bologna, dove la Maddalena precipita sul corpo morto […] L'articolo Amare l’arte con Vittorio Sgarbi. Previati e la tempesta del desiderio sembra essere il primo su iO Donna .