Bolton lancia nuovo hub internazionale di adesivi, al via costruzione polo di Uhu in Germania

Bolton lancia nuovo hub internazionale di adesivi, al via costruzione polo di Uhu in Germania

Roma, 11 nov. (Adnkronos) - Si apre un nuovo capitolo per Uhu, storico marchio tedesco degli adesivi, grazie alla posa della prima pietra del futuro stabilimento produttivo a Rheinmünster. La multinazionale italiana Bolton ha infatti ufficialmente dato il via ai lavori, segnando un passo fondamentale nella strategia di crescita e innovazione industriale in Europa. La cerimonia della posa della prima pietra si è svolta nel Parco Chimico di Rheinmünster, già sede del centro logistico Bolton dal 2018, concretizzando un progetto nato tre anni fa con l'obiettivo di creare una sede produttiva all'avanguardia, sostenibile e pronta per il futuro. All'interno dell'ecosistema Bolton, la categoria Bolton Adhesives - che comprende marchi iconici come Uhu, Bison e Griffon – è oggi una delle aree più dinamiche e strategiche. L'impianto di Rheinmünster, pronto entro il 2027 e in grado di produrre 170 milioni di prodotti ogni anno, rafforzerà ulteriormente questa posizione, fornendo una piattaforma moderna per la crescita e lo sviluppo del gruppo. L'investimento si inserisce nella strategia di internazionalizzazione di Bolton, volta a rafforzarne la presenza globale e a creare solide prospettive di crescita per il futuro. "Questo nuovo impianto non è solo l'avvio di una polo produttivo, ma è il simbolo di come trasformiamo la nostra visione in realtà: investendo nella crescita di lungo termine, nell'innovazione e nelle comunità che ci accompagnano nel nostro percorso", sottolinea Roberto Leopardi, Ceo di Bolton . "Nel nostro ecosistema diversificato di prodotti, la categoria degli adesivi è uno dei pilastri maggiormente rilevanti e dinamici della nostra azienda. Negli ultimi anni è cresciuta in modo significativo, sia organicamente che attraverso acquisizioni come Unipak e Repair Care. Il nuovo impianto di Rheinmünster è un esempio tangibile di questa strategia". Il nuovo impianto sarà un polo produttivo di ultima generazione, caratterizzato da un elevato grado di automazione e da una forte integrazione tra produzione e logistica. Questo permetterà non solo di snellire i processi e migliorare la sicurezza e il comfort sul posto di lavoro, ma anche di eliminare i trasporti interni tra l'attuale stabilimento di Bühl e il magazzino logistico. Il risultato sarà un notevole aumento dell'efficienza e una significativa riduzione del traffico, a beneficio sia dell'azienda che dell'ambiente. Particolare attenzione è stata infatti posta agli aspetti di sostenibilità: l'impianto sarà alimentato al 100% da energia elettrica, senza ricorso a combustibili fossili, e utilizzerà ampiamente energia solare. Rispetto all'attuale sito produttivo, si prevede una riduzione dei consumi energetici del 50%. L'intera struttura è progettata per ottenere la certificazione Gold Standard del Consiglio Tedesco per l'Edilizia Sostenibile (Dgnb), contribuendo in modo significativo agli obiettivi climatici dell'azienda. Marina Nissim, Chairwoman di Bolton, ha ribadito l'importanza della tradizione e dei valori che guidano l'azienda sin da quando sua padre, Joseph Nissim, l'ha fondata nel 1949: "Crediamo che il futuro debba essere costruito sul rispetto: per chi sceglie ogni giorno i nostri prodotti, per l'ambiente e per le persone che lavorano con noi. Il nostro nuovo stabilimento riunisce innovazione, tecnologia, sostenibilità e passione. Rappresenta la nostra fiducia nello sviluppo continuo dei nostri marchi e il nostro costante impegno a fornire alle nostre persone un luogo di lavoro all'avanguardia e durevole, che agisca davvero per il futuro". Grazie a questa importante operazione, Bolton, attraverso la propria categoria Adhesives, consolida il ruolo di leader mondiale nel settore degli adesivi, puntando su una piattaforma produttiva moderna, efficiente e sostenibile. Il nuovo polo di Rheinmünster rappresenta una sintesi perfetta tra innovazione tecnologica, attenzione all'ambiente e rispetto per le persone: valori che da sempre caratterizzano il percorso dell'impresa italiana Bolton, oggi presente con oltre 60 marchi in 150 paesi e forte di una storia iniziata più di 75 anni fa.

Scuola, la lettera di Valditara ad Anci e Upi: "Edilizia è priorità, garantire dati aggiornati"

Scuola, la lettera di Valditara ad Anci e Upi: "Edilizia è priorità, garantire dati aggiornati"

(Adnkronos) - L'edilizia scolastica è una "priorità strategica" e, proprio per consentire interventi tempestivi, "è indispensabile il monitoraggio costante" dello stato di conservazione e di manutenzione delle scuole e quindi il costante e corretto aggiornamento del Sistema nazionale dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica. A quanto apprende l'Adnkronos da sue fonti il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara si rivolge così, con una lettera, ai presidenti dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Gaetano Manfredi e dell'Unione delle Province d'Italia (Upi) Pasquale Gandolfi affinché tutti gli enti locali siano sensibilizzati per "garantire un aggiornamento costante dei dati sulla sicurezza". Nella lettera, che l'Adnkronos è riuscita a visionare, si legge: "Considero l'edilizia scolastica una priorità strategica per assicurare il pieno esercizio del diritto allo studio e garantire agli studenti e a tutto il personale scolastico ambienti di apprendimento sicuri, accoglienti, inclusivi e pienamente funzionali". "Al fine di poter intervenire con tempestività sulla sicurezza strutturale, sismica, impiantistica e sulle prestazioni energetiche degli edifici e anche indirizzare le risorse verso le situazioni che richiedono maggiore urgenza - afferma Valditara rivolgendosi al presidenti di Anci e Upi - è indispensabile il monitoraggio costante dello stato di conservazione e di manutenzione degli edifici adibiti ad uso scolastico". "In questo ambito, il Sistema nazionale dell'anagrafe dell'edilizia scolastica (Snaes) assume un ruolo strategico per consentire una conoscenza completa e trasparente degli edifici soprattutto sotto il profilo della sicurezza e del possesso delle certificazioni richieste dalla normativa vigente ed è, per questo, necessario che sia costantemente aggiornato e correttamente implementato", si legge ancora nella missiva. "Nell'ottica della proficua collaborazione che contraddistingue i nostri rapporti e anche in considerazione degli ingenti finanziamenti Pnrr e nazionali tuttora in corso per l'edilizia scolastica, abbiamo già inviato una nota agli enti locali il 10 settembre scorso, ma è fondamentale lavorare ancora per garantire l'inserimento dei dati mancanti e l'aggiornamento di quelli già presenti", precisa il ministro facendo riferimento in particolare alla "Sezione D1 – Certificazioni e nella Sezione D2 – Documentazione Antincendio (presenza del Certificato di agibilità, del Certificato di omologazione della centrale termica, del Certificato di prevenzione incendi)". "Stessa cosa abbiamo fatto con le scuole, scrivendo il 10 settembre, il 29 settembre e poi il 3 novembre scorso a tutti i dirigenti scolastici per l'aggiornamento delle sezioni di loro competenza, con particolare riferimento al piano di evacuazione e al documento di valutazione dei rischi. Infatti, la completezza e l'attualità di tali informazioni sono fondamentali - ricorda Valditara - per disporre di un quadro aggiornato dello stato di sicurezza del patrimonio edilizio scolastico e per poter programmare con efficacia i prossimi investimenti, ma anche in un'ottica di massima trasparenza e senso di responsabilità verso le famiglie che, ogni giorno, alle istituzioni scolastiche affidano le loro figlie e i loro figli". "Pertanto - conclude il ministro rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni di Comuni e Province - confido nel vostro prezioso contributo per sensibilizzare tutti gli enti locali al fine di garantire un aggiornamento costante dei dati sulla sicurezza, nella piena e condivisa consapevolezza che l'edilizia scolastica è una priorità per tutti e che la sicurezza delle scuole, degli studenti e del personale scolastico è un valore imprescindibile, un impegno e una priorità strategica".

Porta i figli in Russia e chiede 500mila euro al banchiere Riccardo Orcel per rivederli: condannata a 3 anni

Porta i figli in Russia e chiede 500mila euro al banchiere Riccardo Orcel per rivederli: condannata a 3 anni

Il Tribunale di Milano ha condannato a 3 anni di reclusione Elena Myandina per tentata estorsione e sottrazione e trattenimento di minori all'estero. Secondo l'accusa, nel 2023 avrebbe portato in Russia i figli che aveva avuto con il banchiere Riccardo Orcel e, insieme a un 51enne, gli avrebbe chiesto il pagamento di 500mila euro per rivederli. Continua a leggere

Ranucci: “Sull’attentato tanta ipocrisia da una certa politica, i miei figli sanno che potrei non tornare a casa”

Ranucci: “Sull’attentato tanta ipocrisia da una certa politica, i miei figli sanno che potrei non tornare a casa”

Nel corso di un evento a Firenze, Sigfrido Ranucci non ha nascosto l’amarezza per quanto accaduto pochi giorni fa in Commissione di Vigilanza in Rai, dove l’audizione – convocata per esprimergli solidarietà per l'attentato subito a ottobre – si è trasformata, a suo dire, nell'"ennesimo attacco al mio lavoro". Continua a leggere

Referendum giustizia, Meloni: Arriveremo a fine legislatura. Sinistra non è abituata alla democrazia

Referendum giustizia, Meloni: Arriveremo a fine legislatura. Sinistra non è abituata alla democrazia

(Agenzia Vista) Bari, 11 novembre 2025 “Dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto controllo, ma quello che non sopportano è che stiamo facendo il contrario, togliamo ai partiti la facoltà di nominare un pezzo del Csm: questo alla sinistra non va giù, non vogliamo una magistratura controllata da noi, vogliamo una magistratura che non sia controllata da nessuno, vogliamo una magistratura che sia libera. Loro sanno che sono norme di buon senso e infatti che dicono? ‘Votate no al referendum per mandare a casa la Meloni'. Ma mettetevi l'animo in pace, arriveremo a fine legislatura e chiederemo il giudizio degli elettori: la Meloni la possono mandare a casa solo gli elettori, una cosa alla quale la sinistra non è abituata: la democrazia”. Lo ha detto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, parlando a Bari alla manifestazione elettorale a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Puglia, Luigi Lobuono. FdI Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Daily Crown: Camilla e il misterioso furto di gioielli (poi ritrovati) di cui non si parlò mai

Daily Crown: Camilla e il misterioso furto di gioielli (poi ritrovati) di cui non si parlò mai

Londra, 11 nov. (Adnkronos) - Buckinghamshire, primavera del 2022. Mentre guidano sulla M40, l'autostrada che attraversa l'Inghilterra per collegare Londra a Oxford e Birmingham, tre dipendenti della casa reale al servizio di Carlo e Camilla decidono di fare una breve sosta in un'area di servizio vicino al villaggio di Beaconsfield. Lasciano l'auto aperta, mentre due di loro vanno a prendere un caffè e uno si allontana per fumare una sigaretta. Tornano e una scatola, che contiene i gioielli della futura regina e che stavano trasportando, è misteriosamente sparita. Sembrerebbe l'incipit di un'ultima puntata di James Bond, invece è successo per davvero. Soltanto, non se ne sapeva niente fino alla pubblicazione, questo mese, di 'The Windsor Legacy', del giornalista britannico Robert Jobson. I tre uomini stavano trasportando gli effetti personali dei futuri regnanti, che si apprestavano a compiere una visita ufficiale di tre giorni in Canada. All'interno dell'auto - scrive l'autore - una scatola recava l'etichetta "Sua Altezza Reale la Duchessa di Cornovaglia" e questo bastò ad attirare l'attenzione di una banda di teppisti che si trovava di passaggio. Un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Quando i tre dipendenti del palazzo tornarono pochi minuti dopo, la scatola era sparita, insieme ai gioielli storici di Camilla. La sicurezza reale informò immediatamente l'MI5 e l'episodio fu tenuto segreto. Gli agenti dell'intelligence britannica furono incaricati di esaminare i filmati delle telecamere di sorveglianza e altri furono inviati urgentemente sul posto. L'indagine fu condotta con notevole efficienza: in poche ore, i gioielli furono recuperati e restituiti a Carlo e Camilla. Ancora più impressionante: per tre anni, il caso rimase completamente segreto, un''impresa' che stupì persino il palazzo. Robert Jobson chiarisce che il principe di Galles e sua moglie furono effettivamente informati del furto, ma preferirono mantenere il riserbo sull'accaduto. Non fu nemmeno presentata alcuna denuncia. Nella primavera del 2022, nulla avrebbe potuto rovinare le celebrazioni del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II.

Djokovic su Sinner: “La questione del doping è una nuvola che lo seguirà sempre, così come per me il Covid”

Djokovic su Sinner: “La questione del doping è una nuvola che lo seguirà sempre, così come per me il Covid”

“La questione del doping è una nuvola che lo seguirà, così come la nuvola del Covid seguirà me”. Novak Djokovic torna a parlare di Jannik Sinner e lo fa attaccandolo ancora per il caso Clostebol che è costato a Sinner tre mesi di stop dopo la decisione della Wada. Il serbo ha parlato in un’intervista […] L'articolo Djokovic su Sinner: “La questione del doping è una nuvola che lo seguirà sempre, così come per me il Covid” proviene da Il Fatto Quotidiano .

L’eterno ritorno delle follie comuniste

L’eterno ritorno delle follie comuniste

Donald Trump riprende l’antica consuetudine delle proclamazioni presidenziali, che risale a George Washington , e lancia l’Anti Communism Week (la settimana dell’anticomunismo) come «solenne ricordo della devastazione causata da una delle ideologie più distruttive della storia... Il comunismo ha devastato nazioni e anime. Oltre 100 milioni di vite sono state spezzate da regimi che hanno cercato di cancellare la fede, sopprimere la libertà e distruggere la prosperità». Lo spunto è l’anniversario della caduta del Muro di Berlino, ma il Corriere della sera nota che il testo è stato pubblicato, «forse per coincidenza, forse no», appena dopo la vittoria di Zohran Mamdani come sindaco di New York. In realtà il testo contiene una lettura degli ultimi 35 anni di storia ed è la visione geopolitica della presidenza Trump. Infatti parla dei «34 anni trascorsi dalla fine della Guerra fredda», tracciando un bilancio allarmante: da una parte vede il «trionfo della democrazia», ma dall’altra la «persistenza della tirannia in nuove forme». E ora l’irrompere di «nuove voci» che «ripetono vecchie menzogne, mascherandole con il linguaggio della “giustizia sociale” e del “socialismo democratico”, ma il loro messaggio rimane lo stesso». Il presidente ribadisce che «l’America rifiuta questa dottrina malvagia» perché nella sua identità «libertà e opportunità sono diritti di nascita di ogni persona». Che messaggio vuole dare? Dalla fine della Seconda guerra mondiale, ottant’anni fa, al crollo dei regimi comunisti dell’est europeo (1989-1991) la minaccia per la libertà e per civiltà occidentale, come per la stessa umanità, è stata rappresentata dal comunismo, che in quei decenni ha avuto un’espansione planetaria, moltiplicando i suoi errori e i suoi orrori. Con il crollo del Muro di Berlino, l’Occidente si è illuso di aver vinto definitivamente e di aver spazzato via dalla storia il comunismo. Ha creduto di iniziare un’epoca di libertà, di prosperità e di pace (ricordiamo il trionfalismo della «fine della storia» di Francis Fukuyama). Ma oggi, 35 anni dopo, ci troviamo con un comunismo e un post-comunismo che si ripresentano di nuovo, sia pure in forme diverse, ma insidiose e minacciose come nella seconda metà del Novecento. Con l’ubriacatura politica dell’era clintoniana fu varata una globalizzazione che penalizzò i nostri lavoratori e il nostro ceto medio e che trasformò la Cina nella fabbrica del mondo: oggi ce la ritroviamo come grande potenza comunista planetaria (aveva un Pil di 1300 miliardi di dollari e lo ha aumentato di quindici volte). Il regime di Pechino ha mostrato a tutti che c’è un comunismo che vince e che può separare il capitalismo dalla democrazia, ponendosi come pericoloso modello. Grazie agli errori dell’Occidente. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44932662]] C’è poi il riflusso della Russia verso il passato tirannico dell’Urss: anche qui l’Occidente non ha saputo ancorare Mosca alla democrazia occidentale come avrebbe potuto fare dopo lo storico vertice di Pratica di Mare (2002). Il ritorno, sotto varie forme, del comunismo, o comunque di una forte ideologia anti-occidentale, rappresenta un problema economico, politico e militare. Si deve ad esso il principale (e costosissimo per tutti) focolaio bellico: quello ucraino. Ma anche l’instabilità del Medio Oriente con l’Iran alleato dell’asse Pechino-Mosca. Attorno a questo asse gravita una costellazione di regimi illiberali e anche di altri Stati che faticosamente Trump sta cercando di riportare in un’orbita occidentale. Non è però aiutato da una Chiesa che nell’epoca Bergoglio ha imboccato una strada duramente anti-occidentale (per molti aspetti simile all’ideologia woke) e soprattutto da una Ue che appare frastornata dai nuovi scenari e continua a insistere con le vecchie (e fallimentari) politiche dell’epoca Obama e con un’ostilità alla presidenza Trump che divide e indebolisce l’Occidente. L’insistenza sulla Ue come antagonista degli Stati Uniti di Trump caratterizza anche la sinistra italiana che si sta radicalizzando su posizioni antioccidentali (del resto l’Italia ha avuto per mezzo secolo il più forte Partito comunista del mondo libero). È significativo l’entusiasmo (anche del Pd che torna a salutare col pugno chiuso) per Mamdani come nuova stella polare. Antonio Monda , che pure lo ha votato, ha messo in guardia la sinistra italiana: «Il sindaco che prendete a modello ha seguito in campagna elettorale i punti programmatici dei socialdemocratici americani, a cominciare dal ritiro della Nato e la nazionalizzazione delle aziende manifatturiere e tecnologiche, oltre a quelle dei servizi pubblici e delle ferrovie, quanto di più inaudito in America. Siete sicuri che sia una scelta giusta?». Nell’innamoramento per Mamdani pesa anche la fascinazione della sinistra per le masse di immigrati islamici che i compagni sentono come il nuovo proletariato capace di vincere e spazzare via l’identità spirituale, culturale e politica dell’Occidente. L’islamosinistra era emersa nelle politiche migratorie e poi clamorosamente con la guerra di Gaza.