“Già da Sanremo ero un suo fan. Il mio segretario è il fan più grande dell’America Latina”: Papa Leone XIV lo ha confessato a Laura Pausini

“Già da Sanremo ero un suo fan. Il mio segretario è il fan più grande dell’America Latina”: Papa Leone XIV lo ha confessato a Laura Pausini

Incontro in Vaticano tra Papa Leone XIV e Laura Pausini. Il Santo Padre ha confidato alla cantante: “Già da Sanremo ero un suo fan. Il mio segretario è il fan più grande dell’America Latina”. Immediata la risposta dell’artista: “Mi sembra di essere super benedetta”. Al Papa Laura Pausini ha donato un brano inedito di una […] L'articolo “Già da Sanremo ero un suo fan. Il mio segretario è il fan più grande dell’America Latina”: Papa Leone XIV lo ha confessato a Laura Pausini proviene da Il Fatto Quotidiano .

Il pane costa quasi un quarto in più, le verdure + 30. E quando il prezzo del cibo sale, si taglia la qualità, la varietà, la freschezza. I nuovi dati Istat

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Non serve guardare i grafici per accorgersene, basta andare al supermercato per capire che i prezzi di quei prodotti primari che una volta si compravano “serenamente”, oggi sono aumentati a tal punto da costringere a fare i conti prima di […] L'articolo Il carrello è lo stesso, ma il conto aumenta: alimentari sempre più cari sembra essere il primo su iO Donna .

Nomisma: forza vino italiano verso conquista nuovi mercati

Nomisma: forza vino italiano verso conquista nuovi mercati

Roma, 12 nov. (askanews) - Vino italiano: ruolo e valore nel contesto nazionale e internazionale, tendenze e prospettive. Questi i temi che hanno caratterizzato il XIV incontro con il Territorio del Comitato Leonardo organizzato in collaborazione con Herita Marzotto Wine Estates, dal titolo 'Il vino italiano tra eccellenza e sfide globali', un appuntamento che il Comitato Leonardo - nato nel 1993 per rafforzare l'immagine di eccellenza dell'Italia nel mondo, e in cui sono presenti 118 aziende con un fatturato complessivo di 410 miliardi di euro e oltre un milione di addetti - ha fortemente voluto, testimoniando il suo impegno per valorizzare il Made in Italy. L'incontro è stato ospitato a Ca' del Bosco, nel cuore della Franciacorta. Ad aprire i lavori, il Presidente del Comitato Leonardo. 'Il settore enologico - ha ricordato Sergio Dompé (Presidente Comitato Leonardo) - rappresenta una delle punte di diamante del Made in Italy, con oltre 30.000 imprese di trasformazione, 74mila occupati e un fatturato che supera i 16 miliardi di euro, di cui più di 8 miliardi derivano dall'export. Esempio d'eccellenza la tenuta Ca' del Bosco, oggi tra le aziende leader nella produzione di Franciacorta. Posizione raggiunta grazie a passione, entusiasmo ricerca e lavoro - iniziato da Maurizio Zanella e proseguito con l'ingresso della famiglia Marzotto nel 1994 - che hanno trasformato una casa in un bosco di castagni, in una delle più moderne cantine. Come sottolinea la ricerca di Nomisma Wine Monitor, in un contesto segnato da cambiamenti climatici, globalizzazione ed evoluzione tecnologica, è fondamentale che l'eccellenza italiana continui a investire in ricerca e intelligenza artificiale applicata all'agricoltura. Solo così potremo affrontare le sfide future e consolidare la leadership del nostro Paese, che già oggi vede l'Italia come primo esportatore mondiale di vino per volumi e secondo per valore, con esportazioni che nel 2024 hanno raggiunto 8,1 miliardi di euro'. A seguire Gaetano Marzotto - Presidente Herita Marzotto Wine Estates: 'Siamo onorati di accogliervi per l'occasione in questa meravigliosa tenuta, fiore all'occhiello di Herita Marzotto Wine Estates, in un anno per noi così speciale: il novantesimo anniversario dalla nostra fondazione, raggiunto grazie alla capacità di innovare costantemente, alla diversificazione del nostro portfolio, all'internazionalizzazione e a scelte lungimiranti in grado di prevedere i cambiamenti del consumatore in materia di gusto e di occasioni di consumo'. Nella relazione su 'La competitività del vino italiano nello scenario di mercato: evoluzione e prospettive', Denis Pantini - Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor Nomisma, ha ricordato come il comparto conti circa 30.000 imprese di trasformazione (oltre 240.000 aziende nella fase primaria della filiera), con un fatturato di 16 miliardi di euro e un peso del 9% sul food & beverage nazionale. L'export, nel 2024, ha toccato 8,1 miliardi di euro, ovvero il 14% dell'export agroalimentare complessivo. 'Il vino - ha ricordato Pantini - rappresenta dunque un asset strategico non solo economico, ma anche territoriale e sociale: oltre il 60% dei vigneti italiani si trova in aree collinari e montane, contribuendo alla tenuta delle aree interne e alla valorizzazione della biodiversità'. L'Italia resta il primo esportatore mondiale per volumi e il secondo per valore, dietro la Francia. Tuttavia, nel corso degli ultimi vent'anni, il nostro posizionamento sui mercati esteri è aumentato in maniera rilevante. 'Se ad inizio millennio, l'Italia era leader nell'export di vino in appena 9 mercati, oggi lo siamo in 46, con una quota a valore che è passata dal 17% al 22%, contro un calo dei vini francesi che sono diminuiti dal 38% al 33% dell'export mondiale. La forza del vino Made in Italy è rilevante e sta portando alla conquista di nuovi mercati nel Sud-est asiatico, in America Latina e nell'Est Europa' ha sottolineato Pantini. Va segnalato come la struttura produttiva del vino italiano è estremamente frammentata: a fronte di 409 Dop e 118 Igp, le prime 100 imprese coprono solo il 46% del fatturato e il 58% dell'export, contro percentuali molto più alte in Francia e Australia.C'è inoltre una forte dipendenza dal Prosecco, che da solo rappresenta un quarto dell'export imbottigliato italiano, una concentrazione che espone il sistema ai rischi di saturazione dei mercati e di variazioni regolatorie o commerciali. Uno degli elementi più incisivi nello scenario attuale è quello dei dazi commerciali. A causa dei dazi e delle rappresaglie incrociate tra Stati Uniti, Canada e Cina, i produttori americani - paradossalmente - hanno perso nei primi sette mesi del 2025 circa il 30% del loro export complessivo. Il mercato canadese e quello cinese, tradizionalmente forti per gli USA, si sono drasticamente ridotti. Per l'Italia l'effetto diretto è più attenuato, ma comunque presente, aggravato anche dalla contemporanea svalutazione del dollaro: nei primi sette mesi del 2025, le esportazioni italiane di vino calano leggermente (-0,9% in valore), ma per avere un quadro più preciso degli effetti occorrerà attendere fine anno.

Call Tech Action 2025: a Milano presentata la III edizione

Call Tech Action 2025: a Milano presentata la III edizione

Milano, 12 nov. (askanews) - Presentata a Milano la terza edizione della Call Tech Action, l'evento dedicato a innovazione, formazione e lavoro nei settori FinTech, InsurTech e PropTech. Dal 24 al 28 novembre, incontri e panel gratuiti racconteranno come l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stanno trasformando finanza, assicurazioni e mercato immobiliare. Abbiamo parlato con Gimede Gigante, Direttore Innovation and Corporate Entrepreneurship (ICE) SDA Bocconi: "Questa iniziativa è stata creata grazie a alcune università, tra queste appunto l'ASDA Bocconi e alcune associazioni di categoria. Quest'anno nella sua terza edizione vediamo coinvolte tutte le associazioni di categoria del mondo del FinTech, dell'InsureTech e del PropTech e si sono aggiunte anche altre università come anche per esempio la Università di Milano". Un'occasione per guardare all'imminente futuro e mettere in chiaro quali saranno le competenze decisive per lavorare nel Fintech. È poi intervenuto Michelangelo Bottesini, Presidente ItaliaFintech: "Sicuramente il FinTech è uno dei settori più attrattivi per i giovani perché in questo momento la tecnologia è molto attrattiva, quindi l'idea di lavorare fra tecnologia e finanza è importante. Le competenze che servono soprattutto sono le competenze STEM, capacità analitiche, capacità di analisi finanziaria, di gestione del rischio e una buona dose di tecnologia". Numeri importanti anche per il settore Insurtech. Nei primi sei mesi del 2025 sono stati investiti 230 milioni di euro negli ecosistemi assicurativi e si prevede di raggiungere i 510 milioni a fine anno. Abbiamo poi parlato con Simone Ranucci Brandimarte, Presidente e Co-founder IIA e Yolo Group: "Dal 2020 è iniziata la digitalizzazione del settore assicurativo, ovvero la presenza in modo massivo di piattaforme, processi digitali, tecnologie all'interno della legacy del mondo assicurativo. Dal 2020 al 2030 la percentuale di business assicurativo che passerà su piattaforme digitali trasla dal 20% all'80%, quindi una crescita molto significativa". Anche il Proptech italiano continua la sua crescita con 443 soluzioni mappate, in netto aumento rispetto al 2024. Infine abbiamo parlato con Silvia Leoncini, Research Fellow Politecnico di Milano Dep. ABC: "PropTech è un'iniziativa strategica che nasce nel comune di Milano con il supporto del comune di Milano e noi del PropTech, che rappresentiamo un settore che rimane più piccolo rispetto a quello del FinTech e dell'InsureTech, sicuramente abbiamo preso tanti vantaggi dalle sinergie create all'interno di questa iniziativa in un ecosistema che ogni anno cresce e vede nuovi aderenti più una parte storica che rimane". Milano si conferma capitale dell'innovazione, dove tecnologia e formazione anche grazie a Call Tech Action, favoriscono l'evoluzione digitale del paese.

Casalino lascia il M5S e subito silura Schlein: "Ha spostato il Pd troppo a sinistra"

Casalino lascia il M5S e subito silura Schlein: "Ha spostato il Pd troppo a sinistra"

Rocco Casalino lascia il Movimento 5 Stelle e, ospite di Lilli Gruber, giudica Elly Schlein, promuove – ma non troppo – l'astro nascente Silvia Salis e parla del futuro del campo largo. L'ormai ex responsabile della comunicazione pentastellata è stato un fiume in piena nel salotto di Otto e Mezzo su La7, lasciandosi andare a più di qualche dichiarazione sugli alleati democratici. La prima a essere citata è la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ritenuta da Casalino colpevole di aver spinto troppo a sinistra i dem: “Schlein ha fatto un ottimo lavoro nel rendere più chiara l'identità del PD, diversa dal PD del passato. Lo ha spostato, secondo me, un po' troppo a sinistra – spiega l'ex pentastellato – tant'è che non riesce a crescere. È come se avesse raggiunto il massimo, ma non riuscisse ad andare oltre a quel massimo”. Poi uno sguardo ai rapporti interni dei dem con la figura del sindaco di Genova, Silvia Salis: “Salis è molto telegenica, molto brava in comunicazione. Secondo me le manca ancora un po' di politica, un po' di spessore politico, che ci vuole tempo, probabilmente, per costruire”. Sul futuro del campo largo, Casalino non ha dubbi e non include Salis nella corsa: “La partita sarà tra Conte e Schlein. Se ci saranno le primarie, vedremo cosa decideranno i vari elettori. Secondo me è una partita aperta” – commenta, senza mostrare preferenze per i dem nonostante i sondaggi li vedano più in alto dei pentastellati. Infine, un affondo alla sinistra, accusata di avere timore di affrontare Giorgia Meloni sui temi della sicurezza e dell'immigrazione: “Di certo, se non si parla di sicurezza e di immigrazione – perché questo centrosinistra sembra avere il terrore di farlo in maniera efficace – non li agevola di certo”.