Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

La rete del terrore e una pioggia di milioni a Hamas. Dopo mesi di inchieste e scoop Il Tempo oggi ha dato prima di tutti notizia dell'arresto di Mohammad Hannoun sulla scia di una maxi inchiesta riguardante appartenenza e finanziamento a organizzazioni con finalità di terrorismo condotta dalla polizia di Stato e dalla Digos di Genova. Operazione su cui si è espresso il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "È un'operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l'arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista". Il capo del Viminale ricorda che terrorismo ed estremismo islamista rappresentano "un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo. Grazie alla professionalità dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, la nostra 'antiterrorismo', e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale: l'ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo. Sono grato al Capo della polizia, al Procuratore nazionale anti terrorismo ed ai magistrati della direzione distrettuale di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di una indagine di straordinaria importanza. Questo risultato ci incoraggia nell'opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell'ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo". Tra gli indagati nell'ambito dell'operazione di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che ha scoperchiato un sistema di finanziamento all'associazione terroristica di Hamas, c'è dunque Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, considerato un "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas", componente del board of directors della European Palestinians Conference, vertice della cellula italiana dell'organizzazione, amministratore di associazioni costituite al fine di proseguire l'attività di finanziamento di attività terroristiche. Secondo le risultanze investigative, componente di vertice della organizzazione terroristica Hamas, avrebbe destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell'organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all'organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7.288.248,15 euro, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

Piantedosi: "Finalità terroristiche e di matrice islamista dietro il paravento ProPal"

La rete del terrore e una pioggia di milioni a Hamas. Dopo mesi di inchieste e scoop Il Tempo oggi ha dato prima di tutti notizia dell'arresto di Mohammad Hannoun sulla scia di una maxi inchiesta riguardante appartenenza e finanziamento a organizzazioni con finalità di terrorismo condotta dalla polizia di Stato e dalla Digos di Genova. Operazione su cui si è espresso il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "È un'operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l'arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista". Il capo del Viminale ricorda che terrorismo ed estremismo islamista rappresentano "un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo. Grazie alla professionalità dei poliziotti della Direzione centrale della polizia di prevenzione, la nostra 'antiterrorismo', e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale: l'ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre forze di polizia che si confermano tra le migliori al mondo. Sono grato al Capo della polizia, al Procuratore nazionale anti terrorismo ed ai magistrati della direzione distrettuale di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di una indagine di straordinaria importanza. Questo risultato ci incoraggia nell'opera di ulteriore rafforzamento delle nostre forze dell'ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo". Tra gli indagati nell'ambito dell'operazione di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che ha scoperchiato un sistema di finanziamento all'associazione terroristica di Hamas, c'è dunque Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, considerato un "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas", componente del board of directors della European Palestinians Conference, vertice della cellula italiana dell'organizzazione, amministratore di associazioni costituite al fine di proseguire l'attività di finanziamento di attività terroristiche. Secondo le risultanze investigative, componente di vertice della organizzazione terroristica Hamas, avrebbe destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell'organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all'organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7.288.248,15 euro, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.

Educazione finanziaria: tradurre la teoria in progresso concreto

Educazione finanziaria: tradurre la teoria in progresso concreto

Per Luigi Conte - presidente Anasf, l’educazione finanziaria può diventare leva di cittadinanza, responsabilità sociale e crescita collettiva, grazie all’azione concreta e capillare dei consulenti finanziari sul territorio del nostro Paese, ai quali va riconosciuto un ruolo sociale importante Per Luigi Conte - presidente Anasf, l’educazione finanziaria può diventare leva di cittadinanza, responsabilità sociale e crescita collettiva, grazie all’azione concreta e capillare dei consulenti finanziari sul territorio del nostro Paese, ai quali va riconosciuto un ruolo sociale importante

Garlasco, un terremoto: il video di Sempio nel pc di Chiara. Il giorno dopo l'omicidio...

Garlasco, un terremoto: il video di Sempio nel pc di Chiara. Il giorno dopo l'omicidio...

Cosa ci faceva un video di un giovanissimo Andrea Sempio sul pc di Chiara Poggi ? E che fine ha fatto quel file il giorno dopo l'omicidio della ragazza, la mattina del 13 agosto del 2007 ? A sganciare la nuova bomba sul delitto di Garlasco , che vede proprio Sempio indagato per concorso in omicidio, è ancora una volta Francesca Bugamelli , l'influencer nota per il suo canale Youtube Bugalalla Crime , che nelle scorse settimane aveva pubblicato le foto inedite di Sempio fuori dalla villetta di via Pascoli nelle ore successive alla morte di Chiara. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45572701]] Nel video, probabilmente girato da Marco Poggi , fratello di Chiara, e amico di Andrea, si vede Sempio in quello che sembra un edificio scolastico. Non di giorno, ma di sera, dopo le ore 21. Il video sarebbe stato registrato il 13 marzo del 2007 , e Sempio scherzando rompe accidentalmente una scrivania. Forse una intrusione per una bravata, dunque. Ma quel che importa è un altro elemento. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45565738]] Il filmato è stato scaricato sul pc di Chiara il 20 luglio del 2007 . Quindi, e qui la questione si fa misteriosa, è stato aperto e visualizzato il 14 agosto , il giorno dopo l'omicidio della ragazza. Insieme ad altre decine di file della vittima, anche questo filmato è stato analizzato dagli inquirenti prima che venisse fatta copia forense del dispositivo. Quel che non torna è la fretta con cui tutto è stato fatto, una approssimazione su cui di fatto indaga la Procura di Pavia non convinta del lavoro svolto dai colleghi durante la prima inchiesta, quella che ha portato alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per Alberto Stasi , il fidanzato di Chiara. Nella vicenda, poi, c'è da ricordare che la Procura di Brescia pochi mesi fa ha aperto un'altra indagine, per corruzione in atti giudiziari , con il sospetto che i familiari di Sempio abbiano pagato gli inquirenti per condurre ad archiviazione l'altra indagine sul ragazzo, nel 2017. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45578470]] Secondo la Bugamelli, le informazioni su video e file sarebbero state confermate dai due periti informatici incaricati nel processo di primo grado contro Stasi, Alberto Porta e Daniele Occhetti . Il pc di Chiara, insomma, veniva utilizzato anche da Marco e dai suoi amici. Ed evidentemente, non solo per giocare.

Italy will have one extra public holiday from 2026

Italy will have one extra public holiday from 2026

Italy reinstates national holiday on 4 October with effect from 2026. Italy will have 12 national public holidays from 2026 after the Italian parliament voted to reinstate a day off in honour of one of the country's two patron saints, Francis of Assisi. The restored national holiday, which the Italian state abolished in 1977 for economic reasons, coincides with the feast day of San Francesco on 4 October. In addition to school and office closures, Italy will organise cultural initiatives dedicated to Francis and the values he embodied: peace, fraternity, inclusion and environmental protection. The date falls on a Sunday this year, meaning that workers and students won't see any tangible difference until 2027 when there will be a long weekend in honour of St Francis. The move, designed to mark the 800th anniversary of the death of St Francis, brings to 12 the number of national public holidays in Italy. Alongside the usual holidays for Christmas, New Year and Easter, Italy marks the Epiphany (La Befana) on 6 January; Festa della Liberazione on 25 April; Labour Day on 1 May; Festa della Repubblica on 2 June; Ferragosto on 15 August; All Saints' on 1 November; and the Immaculate Conception on 8 December. Photo credit: Diego Mariottini / Shutterstock.com.

Auto: Falla Ue su omologazioni individuali, boom import parallelo auto cinesi low-cost

Auto: Falla Ue su omologazioni individuali, boom import parallelo auto cinesi low-cost

Roma, 27 dic. - (Adnkronos) - Una crepa nel sistema normativo europeo permette l'ingresso massiccio di veicoli cinesi di marchi minori attraverso l'Individual Vehicle Approval (IVA), l'omologazione per esemplari unici originariamente riservata a prototipi o auto speciali, ma sfruttata da importatori per introdurre modelli di serie senza i severi controlli UE su sicurezza, emissioni e CO2. A fare luce sul fenomeno una inchiesta apparsa oggi su 'La Stampa' che ricorda come, a differenza dei grandi gruppi cinesi - come BYD, Geely, Chery e MG - che arrivano con omologazioni complete e investimenti in Europa, piccoli brand dai nomi poco noti entrano nel mercato tramite intermediari, soprattutto in Germania, Polonia e Repubblica Ceca. Qui le auto, spesso equipaggiate con lo stesso motore benzina 1.5 da 150 cv o configurazioni ibride minime, vengono immatricolate come "pezzi unici" per poi essere rivendute in Italia e altri Paesi Ue senza rete assistenza, garanzie ufficiali e disponibilità ricambi. Il fenomeno, segnalato da addetti ai lavori, genera concorrenza sleale ai costruttori europei, obbligati a costi elevati per rispettare le norme, e finisce per danneggiare anche i marchi cinesi regolari, accomunati in un clima di sospetto generale. Per i consumatori il rischio è alto: veicoli privi di supporto post-vendita e potenzialmente non pienamente conformi agli standard europei.I dazi Ue sulle auto elettriche cinesi (fino al 35,3% dal 2024) non toccano i modelli endotermici e ibridi, spingendo gli importatori verso queste motorizzazioni. Nel frattempo, la Commissione europea valuta di allentare la scadenza 2035 per lo stop ai motori termici, aprendo agli ibridi, ma la falla dell'omologazione individuale rimane aperta. Il settore automobilistico chiede interventi immediati: rafforzamento controlli, chiusura del buco normativo e sanzioni severe per proteggere consumatori e industria europea. Annunciati accertamenti rigorosi, ma i tempi restano incerti.